RICCARDO MISASI

RICCARDO MISASI

RICCARDO MISASI, POLITICO DEMOCRISTIANO DI ELEVATE QUALIT�, NEL RICORDO DI CHI LO HA CONOSCIUTO.
 
Articolo di Errore Bonalberti, comparso sul giornale online “ildomaniditalia.it” del 11 agosto 2022
http://www.ildomaniditalia.eu/riccardo-misasi-politico-democristiano-di-elevate-qualita-nel-ricordo-di-chi-lo-ha-conosciuto/

Nel volume appena pubblicato da Rubbettino (Riccardo Misasi. Un tributo) sono raccolte le testimonianze sul politico calabrese scomparso nel 2000. Tra le varie abbiamo scelto di pubblicare, per gentile concessione, quella di Bonalberti.

Voglio ringraziare l’amico prof. Pino Nisticó, già presidente della Giunta regionale calabrese, per aver voluto e curato questa raccolta di testimonianze sulla figura di Riccardo Misasi, uno dei più autorevoli esponenti della terza generazione democratico cristiana.

 Ricevute alcune copie del libro ho iniziato a leggere il saggio con passione, al punto che, ogni volta che interrompevo per una pausa, non riuscivo a stare in riposo se non per qualche minuto, stimolato a riprendere immediatamente le riflessioni e i ricordi che tanti amici DC calabresi e non solo hanno voluto scrivere sul loro leader politico e amico.

Amici della sua corrente o appartenenti ad altre della costellazione interna democristiana, hanno espresso tutti il ricordo delle loro esperienze vissute insieme a Misasi, considerato unanimemente una personalità di grande spessore umano, culturale e politico, che, giustamente suo figlio Maurizio ha sintetizzato in una splendida immagine, quella di una persona che “ha concepito la politica come un servizio all’Uomo e alla sua libertá”. Una personalità che come è scritto nel motto della  Fondazione a lui intestata: “guardare al futuro con cuore antico”.

Se l’On Misasi questo seppe indicare a tutta la comunità democratico cristiana calabrese, ossia la capacità e la volontà di “guardare al futuro con cuore antico”. Lui che, alla Cattolica di Milano con gli amici che, dopo pochi anni, a Belgirate con Albertino Marcora, Ciriaco De Mita, Gerardo Bianco, Luigi Granelli e Giovanni Galloni, concorse alla fondazione della corrente DC della Base, dotato di una cultura straordinaria storica, sociologica, filosofica, giuridica e  politico istituzionale, mise a capo degli obiettivi della sua azione politica, il riscatto della sua terra dalle condizioni di isolamento e di arretratezza. A lui, infatti, si devono molte delle istituzioni che con la sua attività politica da ministro e parlamentare seppe realizzare in Calabria: dall’Università della Calabria (Unical) ad Arcacavata di Rende (Cosenza), del CUD (Università a distanza) del progetto Telcal (Telematica Calabria) e di numerose altre scuole prima assenti nel territorio, sempre coerenti con la linea della promozione umana e sociale con particolare riguardo ai giovani. La cultura come strumento di elevazione della condizione di emarginazione dei giovani della sua terra.

Commovente la testimonianza del suo amico e concorrente politico nel partito, il compianto Carmelo Pujia, l’uomo forte dell’area dorotea, che finì col formare un sodalizio fortissimo, una sorta di due dioscuri calabresi: l’uno, Pujia, impegnato soprattutto sul fronte locale e regionale e  l’altro, Misasi, su quello nazionale dove, oltre agli incarichi ministeriali, durante la segreteria nazionale dell’On De Mita, assunse il ruolo di capo della segreteria politica prima nel partito e di sottosegretario alla presidenza del consiglio nel governo presieduto dal leader avellinese. Un ruolo di dominus che, in un mio intervento al consiglio nazionale della DC amichevolmente paragonai a quello di un “Minosse”, colui che, nelle nomine consigliava De Mita con l’autorevolezza di chi “giudica e manda secondo ch’avvinghia”. 

Chi, come me, ha potuto conoscerlo e frequentarlo nelle occasioni dei lavori del consiglio nazionale del partito, non puó dimenticare i tratti del carattere di Misasi, ben descritti nel libro. Quelli di un uomo sapiente, dai tratti gentili e sinceri sempre ispirati dalla volontà di concorrere all’equilibrio e alla ricomposizione dei contrasti; un politico che nei suoi interventi rivelava una capacitá di eloquenza che lo rendeva unico tra i molti esponenti politici della DC. Fu proprio grazie a un suo appassionato intervento al congresso nazionale della DC del 1964, insieme a quelli dell’On Carlo Donat Cattin, che, diciannovenne, scelsi di militare nella sinistra allora unita della DC e per tutto il resto della mia vita. 

Di Misasi, al fine di comprendere la statura morale, culturale, giuridica e politica dell’uomo basterà ricordare, con le opere da lui promosse come l’apertura dell’università anche ai figli delle classi meno abbienti provenienti dagli istituti medi superiori e l’avvio dell’università della Calabria e delle due facoltà di farmacia calabresi, l’essere stato l’interlocutore privilegiato di Aldo Moro. Fu, infatti, Riccardo Misasi, il politico democristiano cui Moro dal carcere delle BR invió la lettera nella quale chiedeva di intervenire nella DC, con tutte le argomentazioni giuridiche e politico istituzionali  insieme a quelle  etico morali pi� opportune per favorire la sua liberazione. Sarà il più grande cruccio di Misasi quello di non essere riuscito a far prevalere quelle indicazioni e a convocare, su delega ricevuta dallo stesso Moro, il consiglio nazionale del partito. Prevalse, ahinoi, la linea della fermezza e con la morte di Moro si aprì la lunga stagione del declino e della fine politica del nostro partito.

Edito da Rubbettino, questo tributo a Misasi curato da Pino Nisticó, mi auguro avvii una serie di studi e approfondimenti su coloro che nei diversi territori regionali e in sede nazionale sono stati i rappresentanti pi� autorevoli dei loro elettori e del nostro partito. Da parte mia, con l’ amico Mario Tassone e alcuni autorevoli professori di storia dell’ università di Padova abbiamo promosso il comitato 10 Dicembre 2021 che, tra i suoi obiettivi, ha proprio quello di approfondire lo studio delle figure più autorevoli della DC veneta. Un obiettivo che la DC dovrebbe far proprio in tutte le nostre realtà locali, anche per superare la damnatio memoriae con cui una pubblicistica radicale, laicista e anti DC, ha sin qui relegato la nostra storia politica e amministrativa. 

———————————————————————————————————

L’on. Riccardo Misasi è stato ricordato nella Sala Nassarya del Senato per iniziative della Associazione Pericles presieduta dal prof. Pino Nisticó .
Moltissime le presenze.
In tutti gli interventi la figura del parlamentare e dell’uomo di governo cosentino è stata posta nella giusta luce.
Molte considerazioni sono uscite dalla ritualità delle frasi fatte.
Nel mio intervento ho inteso raffrontare la stagione in cui ha vussuto e operato Riccardo con l’oggi.
Allora c’era la politica, l’orgoglio dell’appartenenza, la voglia di partecipare, il forte desiderio di contribuire ;oggi c’è l’attendismo che è il contrario dell’assunzione della responsabilità.
Oggi i pensieri seguono gli schematismi di linee preordinate da chi gestisce e non sono il prodotto di una pluralità di apporti.
Nei partiti,nell’associazionismo nasceva la classe dirigente, nel libero pensiero e nelle visioni nuove si allargava l’area della democrazia.
Misasi fu un uomo generoso che nella politica espresse le sue grandi capacità che mise a disposizione della collettività.
Fu un Uomo di fede,di passione.
Il lascito morale di Riccardo è la coerenza che stride con i tanti opportunistici traslochi di oggi e l’approccio ai problemi fatto con calore. Riccardo Misasi ha dato molto a tanti amici.
Ma alla fine fu lasciato solo quando aveva bisogno di solidarietà in un momento in cui la macchina del fango era stata attivata per uccidere un Uomo giusto.
La giustizia ha vinto sulle tante miserie di una lotta politica fatta per demolire l’avversario inteso come nemico.
Oggi possiamo raccogliere tanto dalla vita terrena di Riccardo Misasi: l’orgoglio di essere stati Democratici Cristiani.
Prendiamo il coraggio di riportare nell’attualitá l’impegno unitario del popolarismo e dei cristiani democratici.
Il ricordo di Misasi è vero se ci convinceremo che quel Suo mondo politico che fu di tanti, va recuperato perché ideali e valori siano guida di una società sofferente.
Mario Tassone

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Social media & sharing icons powered by UltimatelySocial