I legami con la regione di partenza
I flussi di popolazione diretti verso le vallate tessili hanno in ogni caso modificato molti aspetti delle due regioni coinvolte, sotto il profilo demografico – particolarmente rilevante per il Piemonte – e sotto quello dello sviluppo – specialmente in Veneto.
Infine, resta l’ambito umano, dei sentimenti e dei legami che ancora mantengono vivi i rapporti tra le generazioni coinvolte nelle emigrazioni e i loro paesi di origine.
Le prime conseguenze degli spostamenti avvenuti tra Veneto e Piemonte si riscontrarono nell’evoluzione demografica della regione di arrivo. La situazione attuale è la risultante di più componenti, fra le quali le più rilevanti sono i livelli di natalità, mortalità e migratorietà.
Il Piemonte, come tutte le regioni sviluppate, è transitato da livelli di natalità e mortalità elevati a tassi bassi, anticipando questa tendenza sin dalla prima metà del secolo scorso. Il trend negativo fu però interrotto per circa quindici anni dall’immigrazione di massa, concentrata tra il 1950 e il 1960. La maggior parte degli immigrati erano giovani e dunque le generazioni nate tra gli anni trenta e cinquanta, ripopolate da tali immissioni, risultarono più numerose.