DIBATTITO SULLA FIDUCIA AL GOVERNO BERLUSCONI II
INTERVENTO DEL SEN. MAURIZIO EUFEMI
VICE PRESIDENTE GRUPPO CCD-CDU BIANCOFIORE
Signor Presidente del Senato, Onorevole Presidente del Consiglio, Onorevoli Senatori,
Il 13 maggio, nonostante le difficoltà per la fallimentare gestione dell’election day, il popolo italiano ha espresso un chiaro, inequivocabile duplice giudizio: negativo sul bilancio dei governi dell’Ulivo e positivo sul programma elettorale della Casa delle Libertà e sulla premiership di Silvio Berlusconi.
E’ stata una vittoria-referendum sul contratto programma presentato agli elettori che Le hanno dato piena fiducia, assumendo carattere di garanzia e di impegno nei confronti di tutti gli italiani.
Sta a noi, forse della maggioranza che sostengono l’Esecutivo, realizzare quel programma condiviso sul quale siamo fortemente motivati ed impegnati.
Il voto del 13 maggio ha determinato due condizioni forti: la governabilità del Paese e la realizzabilità del programma che oggi noi abbiamo il dovere di attuare in tutte le sue parti. E’ stata bocciata ogni velleità del giustizialismo dipietrista.
La Sua esposizione programmatica ci ha pienamente convinto dalla linea di politica estera, al piano delle infrastrutture, dalla affermazione della economia sociale di mercato alla globalizzazione della solidarietà di cui la cancellazione del debito è atto qualificante e che si afferma con il dialogo e non con i sabotaggi e le violenze.
Abbiamo ricevuto una eredità pesante. Una eredità sociale negativa sia in termini di nuove povertà che di maggiori divari socio economici nord-sud.
V’è poi una eredità istituzionale legata ai decreti dell’ultima ora.
V’è infine una eredità negativa per i conti pubblici, ormai certificata. E’ bene procedere ad una operazione verità.
Solo l’ex Ministro Visco continua a credere ad un disavanzo deficit PIL all’1 per cento nonostante gli errori previsionali sulla crescita e sulla dinamica inflazionistica su cui il governo ha forti responsabilità rispetto alla politica tariffaria. E lo stesso Visco continua a far credere all’opinione pubblica che rispetto agli obiettivi di finanza pubblica per il 2001 la responsabilità del pericoloso sfondamento sia del Governo che deve ancora operare e non di chi ha governato finora!
Sono mancate all’appello significative poste sulle entrate dal capital gain al lotto, alla decantata lotta all’evasione per non parlare del flop delle licenze UMTS anche perchè il modello Cardinale è cosa diversa da quello del Prof. Klemperer.
E’ ormai accertato che l’indebitamento netto della Pubblica Amministrazione eccederà in misura rilevante l’obiettivo dell’1 per cento del PIL come ha puntualmente indicato il Governatore Fazio.
Ancora oggi la sinistra appare incapace di comprendere appieno le ragioni della disfatta.
Signor Presidente del Consiglio,
il successo della Casa delle Libertà è derivato dalla forza e dalla coesione della coalizione, dalla forza del suo programma.
Noi del Biancofiore abbiamo a cuore i valori della vita, della famiglia, della istruzione e formazione, del lavoro, della sicurezza. Intendiamo riaffermarli con forza, con coerenza, con lealtà, con coraggio e determinazione.
Sollecitiamo scelte economiche precise come la approvazione della nuova legge Tremonti allargata ai capitali umani ed alle tecnologie determinando le condizioni per promuovere un ciclo di nuovi investimenti e nuova occupazione soprattutto nelle aree deboli del Paese.
Auspichiamo un svolta nelle politiche familiari che non vanno confuse con le politiche assistenziali. Guardiamo con favore ad una grande riforma della tassazione della famiglia attraverso l’introduzione dello splitting, superando l’individualismo così caro alla sinistra, siamo aperti al confronto. Rivolgiamo al Ministro dell’Economia un invito semplice, che non costa nulla. Ripristini immediatamente la dichiarazione dei redditi congiunta per tutti i coniugi. Non vi devono essere distinzioni tra i cittadini. Non è un atto formale, è una scelta di civiltà in favore della famiglia come entità economica, sociale e soprattutto fiscale quella dell’art. 29 della Costituzione. Perchè nel nostro Paese si sta realizzando quello che anticipò con lungimiranza Alfred Sauvy il grande demografo francese e cioè il divorzio tra la società e la vita. Per evitare questo dovremo dare le risposte giuste, quelle che hanno saputo dare in Europa, la Francia e la Germania in questi anni, quelle che sono state recentemente date da Bush; ma gli ulivisti nostrani, dopo l’abbandono di Clinton, non guardano più oltreatlantico. Eppure Bush ha realizzato una grande riforma fiscale che prevede forti misure per i figli e per la famiglia in un orizzonte decennale di interventi.
Chiediamo inoltre un fisco on line non solo nei pagamenti, ma anche nei rimborsi verso i contribuenti.
Sollecitiamo una forte spinta al settore no profit attraverso indispensabili misure fiscali sui servizi privati alla persona e alla famiglia capaci di determinare la diffusione e la crescita della impresa sociale generando occupazione aggiuntiva in un settore dove si registrano forti ritardi rispetto alla media dei Paesi dell’Unione che degli Stati Uniti.
Vediamo dunque con favore la sperimentazione della legge spagnola sulla cooperazione che può rappresentare un modello vincente sulla cooperazione sociale.
Il rinvio della riforma sui cicli non è solo un problema di consiglio di Stato, Onorevole Berlinguer. E’ questione politica. Si tratta di una riforma che abbiamo avversato in Parlamento e nel Paese perchè fatta contro le famiglie e contro gli insegnati con una grave sottovalutazione dei costi, dell’impianto della onda anomala sulle strutture scolastiche.
La riforma della parità poi è una falsa riforma perchè non è pluralista, non offre detrazioni fiscali né afferma una competizione tra pubblico e privato.
Come parlamentare del Piemonte, auspico le indispensabili modificazioni ed integrazioni della legge 285/2000 relativa ai giochi olimpici del 2006 affinchè quell’evento sportivo diventi una grande opportunità di sviluppo per l’intero Piemonte.
Molti merli né fischiettanti, né parlanti, ma scriventi hanno preceduto questo dibattito finendo per luttazzizzarsi solo perchè abbiamo difeso la vita. Molti ignorano che nel programma della Casa delle Libertà i valori della vita e della famiglia sono fondanti. Abbiamo portato una cultura della vita e della solidarietà rispetto ad una cultura della morte. E’ forse un peccato affermare la centralità parlamentare su questi temi? O possono solo parlare i sostenitore del gay pride e non i sostenitore della vita? Vi sono forse temi intoccabili, patrimonio esclusivo dei sessantottini al potere mediatico? Molti si meravigliano di condanne a morte inflitte ed eseguite negli USA, ma non provano altrettanto stupore per i 139.386 aborti registrati nella ultima relazione governativa. (+0,7 per cento rispetto all’anno precedente). Non si accorgono di mandare al macello una nazione prendendo immigrati cui dovranno regalare le case per assistere i nostri anziani nella fase del tramonto della vita.
Signor Presidente del Consiglio,
il Paese ha espresso una forte volontà di cambiamento, La Sua leadership ha saputo cogliere le ansie di rinnovamento, di adeguamento, di competizione della società italiana interpretando questo desiderio in una nuova sintesi degasperiana coniugando la volontà e le istanze dei mondi vitali produttivi dai lavoratori autonomi, dal popolo delle partite IVA agli imprenditori, dagli artigiani, ai commercIanti dagli agricoltori ai dipendenti pubblici. Ciò ha consentito un grande successo elettorale di una coalizione pluriculturale ed interclassista, ma ancora di più determinando le condizioni per linee erardhiane di politica economica e sociale capaci di affrontare la sfida del futuro, la sfida della modernizzazione del Paese. Ha saputo indicare con le idee una rotta precisa; ha vinto una battaglia politica ma anche culturale contro una sinistra arroccata sul conservatorismo e precipitata al minimo storico elettorale, culturale e progettuale.
Noi del Biancofiore, con l’orgoglio della nostra identità. Le daremo convinto e pieno sostegno parlamentare per realizzare per il bene del Paese, linee programmatiche che condividiamo perchè appartengono all’edificio che abbiamo costruito con mura solide: la Casa delle Libertà.
Roma, 18 giugno 2001