COMMISSIONE FINANZE E TESORO

COMMISSIONE FINANZE E TESORO

(373) Primi interventi per il rilancio dell’economia (Seguito dell’esame e rinvio).  La seduta inizia alle ore 8,35.

Presidenza del Presidente PEDRIZZI

Interviene il sottosegretario di Stato per l’economia e le finanze MOLGORA

IN SEDE REFERENTE

Si riprende l’esame sospeso nella seduta pomeridiana di ieri.

Il presidente PEDRIZZI comunica che, alla luce del calendario dei lavori dell’Assemblea definito dalla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari di ieri, i tempi per l’esame in Commissione del disegno di legge non subiscono variazioni rispetto a quelli previsti.

Si apre il dibattito.

Prende la parola il senatore RIPAMONTI, il quale ribadisce l’esigenza di valutare gli effetti macroeconomici e finanziari del disegno di legge alla luce delle previsioni economiche e delle stime sull’andamento dei conti pubblici che il Governo inserirà nel Documento di programmazione economica e finanziaria. Se fosse possibile tale confronto, si potrebbero esaminare più accuratamente le disposizioni del disegno di legge che, in astratto, potrebbero essere anche condivisibili, soprattutto per ciò che concerne la detassazione degli utili reinvestiti. Passando ad esaminare le singole misure, l’oratore si sofferma in particolare sulle disposizioni concernenti l’emersione dal sommerso, che sembrano trascurare le condizioni strutturali, sia economiche che giuridiche, che favoriscono il proliferare dell’economia irregolare od illegale. Il piano di emersione, inoltre, da un lato non ha la necessaria gradualità, dall’altro non garantisce alle aziende, una volta rientrate nel circuito dell’economia legale, di poterne sostenere i costi a regime. Al di là delle singole osservazioni, peraltro, egli giudica negativamente la proposta, poiché in essa si nasconde sostanzialmente una sanatoria di comportamenti illeciti che premia nei fatti gli imprenditori disonesti. Tale giudizio negativo è corroborato anche dal confronto con la legislazione finora vigente in materia di piani di riallineamento, sicuramente più efficace sul piano del regolarizzazione della posizione contributiva. Infine, egli ritiene che il piano di emersione dal sommerso favorisca esclusivamente le imprese, penalizzando le aspettative dei singoli lavoratori. Per ciò che concerne invece la detassazione degli utili reinvestiti,  misura che ripropone un’analoga disposizione introdotta nel 1994 – occorre tener presente le enormi differenze tra l’attuale congiuntura e quella ormai lontana stagione economica, atteso il notevole incremento registrato negli investimenti negli anni 1999 e 2000, anche grazie alle agevolazioni varate dal precedente Governo. Non deve infatti sfuggire che un’eventuale ripresa degli investimenti, riconducibile all’approvazione delle agevolazioni in commento, dovrebbe essere confrontata con un sostanziale blocco degli investimenti industriali verificatosi nei mesi scorsi proprio in ragione dell’effetto annuncio del varo delle misure agevolative. La valutazione critica della propria parte politica si rafforza anche in considerazione del fatto che la norma non selezione qualitativamente gli investimenti agevolabili e che, soprattutto, appare orientata esclusivamente verso le piccole e medie imprese del centro-nord. Sull’abolizione dell’imposta sulle successioni e donazioni, egli osserva che la misura appare sostanzialmente inutile, poichè nulla innova rispetto alla franchigia valida per i patrimoni di medie dimensioni, per la trasmissione di patrimoni medi, mentre invece esenta completamente le grandi ricchezze. L’oratore analizza poi criticamente il contenuto dell’articolo 2, volto ad introdurre un sostanziale condono per i reati ambientali: al di là della valutazione complessiva su tale strumento, egli giudica grave la proposta di intervenire in una materia nella quale i provvedimenti di sanatoria, rischiano di incentivare e non di bloccare i comportamenti illeciti. Egli esprime forti perplessità anche sul comma 4 dell’articolo 2, paventando il rischio di una sostanziale regolarizzazione di violazioni in materia urbanistica.

Interviene il senatore EUFEMI, il quale sottolinea il valore e il rilievo del disegno di legge nell’ambito della complessa manovra proposta dal Governo per rilanciare immediatamente l’economia, attraverso strumenti che agevolano gli investimenti e l’ammodernamento dell’apparato produttivo. Dopo aver ribadito le critiche sulla richiesta dell’opposizione di esaminare il provvedimento dopo la discussione del Documento di programmazione economica e finanziaria, egli esprime apprezzamento per la scelta del Governo di sottoporre al Parlamento un Documento con stime e previsioni fondate sulle reali condizioni della finanza pubblica. L’incertezza sulle reali dimensioni dello scostamento del deficit rispetto alle previsioni, d’altro canto, ricade pienamente nella responsabilità del passato Governo. Prima di entrare nel merito delle singole misure contenute nel provvedimento, egli sottolinea il valore culturale della politica economica impostata dal Ministro Tremonti, che ribalta l’impostazione precedentemente adottata. L’indirizzo complessivo infatti è quello di favorire le piccole e medie imprese che costituiscono il nucleo del tessuto produttivo nazionale, avendo anche come obiettivo quello di superare la legislazione agevolativa indirizzata alla singola impresa, per giungere ad una legislazione che coinvolga il contesto produttivo, stimolando la competitività territoriale quale strumento vincente negli scenari dell’economia globalizzata. L’urgenza delle misure proposte deriva anche dal fatto che il lungo ciclo elettorale ha bloccato, di fatto, l’introduzione di quelle riforme strutturali di cui il Paese ha bisogno. Passando ad esaminare le disposizioni contenute nel disegno di legge, l’oratore commenta la estensione del fenomeno dell’economia irregolare, che presenta aspetti non solo economici ma anche morali. Il piano proposto dal Governo consente, oltre ad un incremento delle entrate tributarie, di far emergere tutta una serie di situazioni di irregolarità, in grado di elevare complessivamente il livello di legalità economica. D’altro canto, dall’analisi delle condizioni effettive delle imprese e dei lavoratori che ricorrono a forme di irregolarità, emerge la necessità di esaminare le diverse situazioni, spezzando in sostanza quella coincidenza di interessi attualmente esistente tra imprenditore e lavoratore. Non sfugge, peraltro, l’esigenza di controllare scrupolosamente le imprese che aderiscono al piano di emersione in modo tale che esse non possano più, dopo aver fruito dei benefici, rientrare nell’economia sommersa. Richiamando quanto già espresso dal Ministro dell’Economia, egli ritiene che le disposizioni possono essere perfezionate, soprattutto per quanto riguarda la estensione del regime agevolativo al reddito da lavoro autonomo, così intendendosi anche i liberi professionisti o le singole famiglie che utilizzano le collaboratrici familiari. Sempre nello spirito di tener conto delle condizioni differenziate di alcuni settori produttivi, egli ritiene opportuna una specifica misura che consenta una sanatoria e un condono per gli imprenditori agricoli, soprattutto in materia previdenziale, considerato il regime fiscale del tutto particolare di tale categoria. Per quanto riguarda invece la detassazione degli utili reinvestiti, egli ricorda che la precedente normativa, varata nel 1994, ha avuto un impatto di grandissimo rilievo per quanto riguarda l’incremento degli investimenti in macchinari e attrezzature; tale esito è stato poi successivamente confermato anche da uno studio condotto dal Senato, unitamente ad una società di consulenza esterna. La disposizione in commento amplia opportunamente la platea dei soggetti beneficiari ed estende gli investimenti agevolabili anche a quelli effettuati per la formazione e l’aggiornamento del personale. Rispetto alla normativa agevolativa precedentemente in vigore, egli sottolinea la semplicità applicativa della detassazione degli utili reinvestiti soprattutto in riferimento alla dual income tax, facendo peraltro presente che l’articolo 5 prevede, in alcuni casi, un regime facoltativo e di alternatività rispetto alla detassazione degli utili reinvestiti. Egli esprime poi una valutazione positiva sia delle disposizioni in materia di semplificazione e soppressione di adempimenti inutili a carico dei contribuenti, sia in materia di riorganizzazione dell’Amministrazione finanziaria. A tale ultimo proposito, va nella direzione auspicata la proposta di riorganizzare il particolare settore delle entrate derivante dai giochi, scommesse e concorsi a premi, in vista di un deciso rilancio di tale apparato per arrestare il notevole decremento di gettito sofferto nell’ultimo anno. Per quanto riguarda la soppressione dell’imposta sulle successioni e donazioni, misura ampiamente condivisibile, egli preannuncia la presentazione di proposte emendative, volte, tra l’altro, ad estendere il nuovo regime anche alle successioni aperte prima della data di entrata in vigore della legge e non ancora definite con il pagamento delle relative imposte ovvero per le quali è in corso il contenzioso.

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