Festa dell’Amicizia ad Alessandria
IL PROGRAMMA DEI PRIMI 100 GIORNI E L’AZIONE POLITICA DEI CRISTIANI DEMOCRATICI
L’azione del Governo nei primi 100 giorni si è caratterizzata per un incisiva azione parlamentare.
La vicenda del G8 e la strumentale richiesta di dimissioni del ministro dell’Interno, hanno dimostrato che le forze del centro sinistra non rinunciano ad un vecchio armamentario per ritardare l’approvazione dei provvedimenti governativi.
Il Senato ha già approvato il provvedimento per la detassazione degli utili reinvestiti, la cosiddetta Tremonti bis, in quello stesso provvedimento sono previste misure di rilievo come l’abolizione della tassazione sulle successioni e donazioni, più forti semplificazioni fiscali e un’azione per l’emersione del lavoro sommerso.
Questo provvedimento attende ora la definitiva approvazione della Camera.
Il Parlamento ha inoltre approvato il DPEF 2002-2006, quindi con un orizzonte di legislatura, compiendo una preventiva operazione verità sui conti pubblici.
Il DPEF sconta il fallimento della politica tributaria e fiscale perseguita dai governi di centro-sinistra, la precarietà del quadro delle entrate né è la tangibile dimostrazione.
L’anno in corso segna un arresto nel sentiero di riduzione del disavanzo rispetto agli anni precedenti..
Oggi il sistema sconta un rallentamento dell’economia.
La correzione dei conti pubblici si sarebbe dovuta accompagnare con interventi strutturali in grado i aumentare l’efficienza dei mercati e del settore pubblico, la flessibilità e la competitività del nostro sistema economico. E’ proprio quello che il nostro DPEF si appresta a fare con linee di politica economica volte a recuperare la propensione ad investire, e quindi sulla produttività e competitività dell’apparato produttivo.
E’ vero che il livello della pressione fiscale misurato dal rapporto fra gettito e prodotto interno non è diverso da quello che si rileva in media dagli altri paesi europei, ma va rilavato che la pressione fiscale è assai più ampia da quella desumibile dai conti nazionali.
Le valutazioni del prodotto inglobano anche la produzione dell’economia sommersa che poco o nulla contribuisce al gettito che nel nostro Paese assume dimensioni assai elevate rispetto agli altri paesi industrializzati.
Particolare attenzione pone il Governo alle entrate da privatizzazione, la previsione di introiti per 120.000 miliardi nell’arco della legislatura appare condivisibile e realizzabile, determinando un duplice effetto positivo: sulla riduzione dello stock del debito e quindi riduzione della spesa per interessi.
Un’attenzione particolare va anche posta ai servizi di pubblica utilità, per il peso che determinano sul bilancio pubblico, FS e Poste che nonostante i loro pesanti oneri impropri oggi definiti ricavi da Stato, non svolgono un servizio efficiente e competitivo.
Abbiamo apprezzato la vigile attenzione della Banca di Italia e condividiamo le preoccupanti dichiarazioni del Governatore rispetto agli obiettivi di finanza pubblica, in particolare la forte divaricazione tendenziale tra indebitamento e fabbisogno.
Si è arrivati perfino a mettere in discussione la fine della autonomia tra Tesoro e BI solo perché oggi si registra una identità di vedute tra le due istituzioni.
Condividiamo la strategia della verità indispensabile ad avere il controllo della finanza pubblica e ad aver il vincolo di stabilità e di crescita.
Le linee di politica economica indicate nel documento sono in grado di interagire e generare una svolta nell’evoluzione della produzione e occupazione.
L’esigenza più immediata per l’economia italiana è quella di procedere con decisione alla riduzione della pressione tributaria e contributiva in arco temporale di medio periodo.
È necessario creare una riduzione sulle imprese e sul costo del lavoro e degli oneri previdenziali. E’ necessaria una svolta nel settore fiscale in particolare sul reddito del famiglie.
Dal nostro punto di vista riteniamo oltremodo apprezzabili la rideterminazione del carico fiscale in relazione al numero dei componenti del nucleo familiare con l’introduzione di sensibili deduzioni dal reddito imponibile per ogni componente del nucleo familiare.
Come si vede siamo ad una svolta decisiva delle politiche fiscali per la famiglia che il precedente governo aveva penalizzato con irrisorie deduzioni per ogni componente della famiglia stessa. Per la determinante azione dei senatori CCD-CDU è stato posto l’obiettivo di riduzione della pressione fiscale con diretto riferimento al nucleo familiare come soggetto di imposta.
Abbiamo anche sollecitato il ripristino della dichiarazione fiscale per tutti i coniugi.
Le proposte in materia fiscale hanno anche lo scopo di semplificare e snellire il rapporto fra il cittadino ed il fisco.
Il DPEF 2002-2006 per la sua valenza appare idoneo a delineare una nuova strategia economica volta allo sviluppo ed alla modernizzazione del Paese. Alcune misure fiscali sono nel pacchetto dei primi cento giorni. Altre ne seguiranno, come quelle per la semplificazione degli adempimenti fiscali per le imprese, la riforma del diritto societario, l’intensificazione delle politiche di privatizzazione e liberalizzazione dei mercati e soprattutto politiche di forte rilancio per il Mezzogiorno, nel segno del recupero di ancora forti divari nell’ambito di uno sviluppo armonico di tutto il Paese.
Di tutto ciò esprimeva nei giorni scorsi un giudizio il Prof. Modigliani, osservatore attento, e non prevenuto, con considerazioni positive sul complesso della manovra governativa.
Nel corso della prima decade di settembre si terrà a Formia la Festa dei Cristiani Democratici, occasione importante per determinare le linee di un progetto politico capace di qualificare l’azione dei Cristiani Democratici nel Parlamento e nel Paese.
Siamo certi che queste manifestazioni, come la festa dell’Amicizia in Alessandria e come tante che in ogni angolo del Paese vengono promosse , siano il segno della vivacità di dirigenti, militanti di partito e gente comune, e che rappresentino l’importante occasione per ritrovare, insieme, le ragioni e le motivazioni per un grande progetto politico.
Sen. Maurizio Eufemi
settembre 2001