Intervento sull’immigrazione

Intervento sull’immigrazione

Presidenza del Presidente PASTORE IN SEDE REFERENTE (795) Modifica alla normativa in materia di immigrazione e di asilo. (55) EUFEMI e altri. – Norme in difesa della cultura italiana e per la regolamentazione dell’immigrazione. (770) CREMA. – Nuove norme in materia di immigrazione. (Seguito dell’esame congiunto e rinvio). 

Prosegue l’esame congiunto, sospeso nella seduta pomeridiana del 21 novembre. Il senatore EUFEMI ritiene che il disegno di legge n. 795, presentato dal Governo, si muove nella direzione di correggere i gravi squilibri che si sono determinati nel Mediterraneo e che contribuiscono ad aggravare i problemi nei rapporti Nord-Sud. 

Dal momento che l’immigrazione, come si è presentata nel nostro Paese, rappresenta un fattore di debolezza, piuttosto che di ricchezza, è opportuno far prevalere i vincoli europei, in particolare quelli derivanti dagli accordi di Schengen che impongono responsabilità ai singoli Stati e una azione previsiva capace di governare il fenomeno e di valorizzarlo nelle sue potenzialità. 

Occorre tenere conto, fra l’altro, dei princìpi affermati dall’articolo 10 della Costituzione, in base al quale la condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali, privilegiando i flussi migratori dai paesi che abbiano firmato specifici trattati bilaterali internazionali. Il provvedimento governativo offre un’ottima base di partenza, ma è necessario soffermare l’attenzione sulla regolarizzazione dei lavoratori già presenti in Italia (articolo 4) e sull’inserimento degli stranieri nel mercato del lavoro (articolo 16). 

A tale riguardo, se si intende consentire l’emersione del lavoro clandestino, non ha senso limitare la durata del permesso di soggiorno di coloro i quali sono entrati nel nostro Paese per motivi turistici o di studio e che successivamente hanno trovato lavoro. Non si tratterebbe in ogni caso di una sanatoria indiscriminata, bensì della concessione di un periodo limitato (per esempio, sei mesi) per stipulare un regolare contratto di lavoro. L’esclusione della possibilità di regolarizzazione, del resto, con tutta probabilità non eviterebbe la permanenza di queste persone sul territorio dello Stato in posizione clandestina. 

L’istituto dello sponsor, soppresso dal testo governativo, ove mantenuto rappresenterebbe una corsia preferenziale per quegli stranieri che si sono formati all’estero sulla base di programmi proposti da enti pubblici, consentendo la permanenza in Italia per il tempo necessario alla ricerca di lavoro, per un periodo comunque non superiore a sei mesi. 

Suggerisce infine di considerare positivamente la posizione di quei minori che, avendo trovato accoglienza nei centri sostenuti anche con risorse pubbliche, hanno trovato lavoro prima di raggiungere la maggiore età, e la possibilità del ricongiungimento dei figli dello straniero in presenza di altri figli che possano provvedere al proprio sostentamento. In conclusione, annuncia la presentazione di alcuni emendamenti in relazione alle questioni testé illustrate. Il seguito dell’esame viene quindi rinviato

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Social media & sharing icons powered by UltimatelySocial