Dichiarazione di voto su Commissione d’inchiesta Mitrokhin
EUFEMI (CCD-CDU:BF). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
EUFEMI (CCD-CDU:BF). Signor Presidente, signor Ministro, onorevoli senatori, il Gruppo CCD-CDU: Biancofiore esprime pieno consenso all’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sull’attività spionistica del KGB in Italia e sui finanziamenti illeciti provenienti dai Paesi dell’Est in conseguenza dell’acquisizione del dossier Mitrokhin. Il nostro consenso viene rafforzato nel vedere accolte le indicazioni esplicitamente formulate in una specifica iniziativa legislativa presentata in avvio di legislatura. Respingiamo la tesi secondo la quale l’introduzione di questa Commissione di inchiesta rappresenterebbe una «anomalia costituzionale». Non è così: l’anomalia sta nel non averla deliberata nella scorsa legislatura. Sono state in passato istituite Commissioni d’inchiesta su tutto: dalla Commissione sulle armi a quella sull’aeroporto di Fiumicino, da quella sulla filiale di Atlanta della BNL a quella sui consorzi agrari, da quella sul caporalato a quella sulle strutture sanitarie.
Potrei elencare un’infinità di queste Commissioni d’inchiesta, i cui lavori sono pregevolmente raccolti in un volume del Senato. Siamo pervenuti a tale determinazione perché l’opposizione di oggi, quando era maggioranza, ha impedito di fare chiarezza di fronte all’esplodere del dossier Mitrokhin, sulla cui autenticità non vi erano e non vi sono dubbi, come risulta dalle attestazioni della magistratura, dai rapporti della DIGOS, nonché dalle risultanze del Comitato parlamentare per i servizi di informazione e sicurezza.
Ciò che abbiamo constatato è l’incomprensibile allungamento dei tempi con i quali i Governi di allora prolungarono la verifica delle risultanze del documento, i cui primi elementi erano già noti ai Governi italiani che si sono succeduti dal 1996 al 2000. Respingiamo ancora il grossolano tentativo di parte dell’opposizione di allargare il campo di indagine della istituenda Commissione estendendola ad altri fatti e situazioni non basati su documenti ufficiali ma soltanto su generali indicazioni di carattere squisitamente politico.
Ci si riferisce all’estensione dell’indagine a tutti i finanziamenti, provenienti da altri Paesi, in favore di partiti, associazioni e organizzazioni sindacali. La Commissione d’inchiesta viene istituita, come è noto, ai sensi dell’articolo 82 della Costituzione. Non si possono quindi condividere le perplessità espresse dalla sinistra secondo cui in tale tipo di indagine mancherebbero le garanzie tipiche dell’indagine giudiziaria. Ricordiamo a tale proposito che le indagini delle Commissioni parlamentari d’inchiesta non si concludono mai con provvedimenti, ma con documenti che traggono soltanto conclusioni politiche, dopo un’accurata raccolta di tutti gli elementi e dei fatti forniti da tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento, quindi anche dalle opposizioni.
La sinistra ha cercato ripetutamente di ridimensionare l’importanza del dossier, che aveva invece il grande valore di illuminare dall’interno alcune zone d’ombra sul funzionamento del KGB nell’attività di spionaggio in tutti i Paesi occidentali, compreso il nostro. Rileviamo che, mentre altri Paesi a cui è pervenuto il dossier hanno immediatamente effettuato operazioni di «pulizia», nel nostro Paese si è tenuto nascosto il dossier al Parlamento e all’opinione pubblica.
L’elemento di gravità sta in chi operava in una struttura segreta contro gli interessi del Paese, al servizio di potenze straniere ritenute nemiche dalla maggioranza parlamentare democraticamente e liberamente eletta. Condividiamo dunque le finalità della legge, in particolare il suo campo di indagine rispetto ai finanziamenti diretti e indiretti verso quelle persone che svolgevano perfino un’azione di controinformazione nel Paese, nonché a quegli aspetti sul materiale bellico connessi ad una rete militare sovversiva.
Questa legge che ci accingiamo ad approvare non vuole ricercare colpevoli ad ogni costo, ma nasce dall’esigenza di accertare la verità, rimuovere doppiezze rispetto ai tanti dubbi riferiti soprattutto alle manchevolezze e ai ritardi con cui dolosamente i Governi del centro-sinistra hanno tentato di occultare alcune inconfessabili verità. Noi crediamo che questa Commissione d’inchiesta potrà fornire utili elementi alla ricerca non di una verità qualsiasi, ma della verità, anche in relazione a quanto il Paese e le nuove generazioni sanno e conoscono di un passato anche deformato nella sua rappresentazione.
Questa Commissione, se messa nelle condizioni di operare serenamente, potrà illuminare i troppi buchi neri rispetto al periodo storico appena vissuto. Per queste ragioni il Gruppo CCD-CDU:BF esprime il suo convinto voto favorevole alla Commissione parlamentare d’inchiesta, nel pieno rispetto dei princìpi costituzionali. (Applausi dai Gruppi CCD-CDU:BF, AN e FI).