Intervento sull’immigrazione

Intervento sull’immigrazione

I^ Commissione Affari Costituzionali

(795-B) Modifica alla normativa in materia di immigrazione e di asilo, approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati.

Il senatore EUFEMI si sofferma, in particolare, sulla questione del permesso di soggiorno rilasciato al compimento della maggiore età a minori affidati e sulla regolarizzazione della manodopera.

Pur apprezzando il notevole sforzo compiuto in occasione dell’esame presso la Camera dei deputati in direzione di una maggiore tutela dei minori stranieri, esprime preoccupazione per gli effetti che potrebbe produrre la disposizione introdotta, che prevede la possibilità di concedere il permesso di soggiorno solo quando il minore sia stato ammesso in un progetto di integrazione per un periodo non inferiore a due anni. In particolare, vi è il rischio di incentivare l’immigrazione in età ancora più precoce, visto che l’unica possibilità di rimanere regolarmente dopo la maggiore età sarà connessa all’essere entrati in Italia prima dei quattordici anni. 

Ciò avrebbe gravi conseguenze sia rispetto alla tutela dei minori, essendo più pregiudizievole l’assenza dei genitori per un bambino di età inferiore ai quattordici anni che per un ragazzo di 16-17 anni, sia rispetto ai maggiori costi per la società italiana. A suo parere, per il futuro non è possibile ipotizzare un progetto di durata superiore ad un anno, mentre è necessaria una norma transitoria che riconosca il permesso di soggiorno a tutti i minori entrati in Italia prima del 31 dicembre 2001, che abbiano seguito un progetto di inserimento serio e continuativo.

Il testo in discussione, peraltro, nei fatti favorisce alcune etnie, punendone altre ugualmente meritevoli di attenzione, rischiando anche eccezioni di costituzionalità. Per quanto concerne la regolarizzazione della manodopera, un tema sul quale si sono soffermate numerose dichiarazioni pubbliche, osserva che, particolarmente per le imprese agricole, sarebbe troppo oneroso attendere tre mesi per la regolarizzazione di un cittadino extracomunitario. 

Le quote di extracomunitari da indirizzare al lavoro dovrebbero essere commisurate alle necessità reali, anche per evitare incongruenze come quella che si è registrata nell’ultima occasione, quando alla provincia di Bolzano sono state assegnate tredicimila unità, mentre a quella di Torino ne sono andate soltanto trecento.

La sua parte politica ritiene opportuno accelerare l’esame del disegno di legge e auspica che, come dichiarato dal Presidente del Consiglio, esso possa essere perfezionato, così da realizzare un prodotto legislativo funzionale agli interessi della Nazione.

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