Intervento in Commissione su DPEF

Intervento in Commissione su DPEF

..Interviene quindi il senatore EUFEMI, a giudizio del quale il valore e la sostenibilità degli obiettivi fissati nel DPEF non possono essere messe in dubbio, soprattutto se comparati con le difficoltà ingenerate dal quadro macroeconomico nazionale ed internazionale, dalle conseguenze della crisi dei mercati borsistici e dalla pesante eredità dell’extradeficit. 

Al centro della politica economica va collocato l’obiettivo della drastica riduzione della pressione fiscale, ottenuta attraverso la realizzazione di un vasto programma di riforma delle principali imposte erariali e della progressiva riduzione dell’Irap. 

A suo giudizio, quindi, non esiste alcun dubbio circa la credibilità delle stime proposte dal Governo per il quadriennio 2003-2006, ma occorre avere la consapevolezza che gli obiettivi programmatici impongono una severa analisi della qualità e della quantità della spesa pubblica. 

Di fronte alla esigenza di evitare tagli indiscriminati allo stato sociale, emerge tuttavia la necessità di impedire sprechi delle risorse pubbliche ed interventi a carattere assistenziale. Sotto tale profilo, egli sollecita il Governo a predisporre misure strutturali in grado di superare la condizione drammatica di crisi idrica che affligge l’economia del Mezzogiorno. In tema di privatizzazioni, sottolinea la esigenza che l’ampio ventaglio di misure delineate nel Documento vada attuato privilegiando gli interventi con maggiore incidenza dal punto di vista della finanza pubblica. 

Egli analizza poi la situazione di bilancio dell’Ente Poste e delle Ferrovie dello Stato, richiamando l’entità dei trasferimenti erariali assegnati nel 2001 a tale ultima società. Respingendo le osservazioni critiche svolte dal senatore Castellani, egli sottolinea come la crescita di quote di mercato delle imprese italiane all’estero, costituisca il segno indubitabile della efficacia della politica economica del Governo a sostegno della competitività delle imprese nazionali. 

Conclude, esprimendo la convinzione che l’obiettivo di crescita del prodotto interno lordo potrà essere raggiunto grazie alla realizzazione dei programmi di riduzione della spesa corrente.

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