Intervento su Legge Finanziaria IV lettura

Intervento su Legge Finanziaria IV lettura

Discussione congiunta dei disegni di legge: (3224-B) Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2005 e bilancio pluriennale per il triennio 2005-2007 (Approvato dalla Camera dei deputati, modificato dal Senato e nuovamente modificato dalla Camera dei deputati) (Votazione finale qualificata, ai sensi dell’articolo 120, comma 3, del Regolamento) (Relazione orale) (3223-B) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2005) (Approvato dalla Camera dei deputati, modificato dal Senato e nuovamente modificato dalla Camera dei deputati) (Votazione finale qualificata, ai sensi dell’articolo 120, comma 3, del Regolamento) (Relazione orale) 

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Eufemi. Ne ha facoltà. 

EUFEMI (UDC). Signor Presidente, solo poche considerazioni rispetto a questa quarta lettura sulla decisione di bilancio, che è un fatto inconsueto che deve far riflettere, perché non dobbiamo tornare al passato, dal momento che si sono determinate alcune tensioni sul procedimento di bilancio che non vanno sottovalutate. Noi non siamo tra coloro che ritengono efficace il ricorso all’esercizio provvisorio come strumento di controllo della spesa più efficace dei cosiddetti “decreti taglia-spese”. Riteniamo che l’azione amministrativa debba dispiegarsi in modo ordinato e il ricorso ai dodicesimi di bilancio sarebbe negativo sia in ordine agli interventi di politica economica decisi con questa legge finanziaria, sia per l’ordinata attenzione dei centri di spesa sia centrali che periferici. 

Questa eccezionalità dei lavori parlamentari deve portarci ad un’attenta riflessione sulle regole sia normative che regolamentari che governano la decisione di bilancio. È forse giunto il momento di una riforma forte della contabilità. Su nostra iniziativa abbiamo posto le condizioni per un rafforzamento del sistema SIOPE per determinare il controllo dei flussi di finanza pubblica sia centrale che periferica. 

Onorevole ministro Siniscalco, onorevole sottosegretario Vegas, non è il momento dei lifting o dei window dressing ma di interventi incisivi e razionali; è il momento di attraversare il deserto; dobbiamo andare verso il consolidato di cassa della pubblica amministrazione aggiornato in tempo reale, porre la Ragioneria in condizione di conoscere puntualmente ciò che accade fuori del settore statale che rappresenta una parte considerevole dell’intera spesa pubblica e del cosiddetto perimetro di Maastricht, riprendere dunque il cammino riformatore sia sul versante legislativo sia su quello regolamentare. È necessario che il processo decisionale del bilancio assuma un raccordo tra le distanze dei diversi livelli di Governo; occorre realizzare un percorso parlamentare corretto ed utile alla decisione di bilancio che richiede attenzione e ponderazione senza correre inutili rischi. Non vi è dubbio, infatti, che dietro questo percorso vi è il rischio di errori anche gravi, non imputabili a nessuno ma alla fretta e ad un modo disordinato di procedere. 

Vorrei richiamare due questioni rispetto alle quali avrei desiderato sviluppare più forte il mio ragionamento: ormai, signor Presidente, siamo agli ordini del giorno orali sul modello della tradizione orale della Scuola di Chicago; l’impossibilità di soffermarsi per esempio sulla norma interpretativa dell’ICI, sugli elementi non incorporati al suolo che include nella determinazione della rendita anche le parti mobili, coinvolte nel processo produttivo con l’effetto di tassare le attività in funzione degli investimenti e duplicando la tassazione sul reddito di impresa. 

Vorrei, in secondo luogo, richiamare l’attenzione dei colleghi sul passaggio di competenze di rilievo comunitario, di settori sensibili, tra cui la vigilanza nei settori dell’economia pubblica, dalla giustizia amministrativa al giudice di pace che determineranno un affievolimento della difesa e degli interessi dello Stato e dell’Unione, laddove sono in gioco rilevanti risorse europee, senza prevedere un relativo rafforzamento delle strutture. Si è intervenuti su tali due questioni senza un’adeguata valutazione. Dare attuazione sostanziale all’obbligo del rendiconto è il vero crinale tra la cultura di gestione dello Stato che “deve essere” e quella che è nei fatti. L’assenza di contabilità significativa porta a minare alla radice i benefici attesi dal federalismo. Il federalismo vero ed autentico si basa su chi prende i soldi e su chi paga. Dobbiamo evitare che la asimmetria unita ad una fase di incertezza nella distribuzione dei poteri tra i livelli di governo possa condizionare i margini di manovra nella condizione di politiche di stabilizzazione nell’ambito del Patto di stabilità e di sviluppo. Il rispetto delle regole europee deve trovare un più forte momento di coesione tra tutti i livelli di Governo. 

È apprezzabile il metodo Gordon Brown, onorevole Ministro, introdotto in questa legge finanziaria, di controllo alla crescita della spesa che vorremmo fosse esteso anche alle politiche familiari dello stesso Gordon Brown, per la natalità, portata avanti nel Regno Unito. Questo procedimento chiama tutti i soggetti ad una nuova stagione di responsabilità, cui nessuno può sentirsi estraneo. (Applausi dei Gruppi UDC e FI).

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