Interpellanze sull’Ordine Mauriziano
Svolgimento di interpellanze e di interrogazioni (ore 16,05)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze e di interrogazioni.
Saranno svolte per prime le interpellanze 2-00630 e 2-00697 sull’Ordine Mauriziano.
Ha facoltà di parlare il senatore Eufemi per illustrare entrambe le interpellanze.
EUFEMI(UDC). Signor Presidente, rinuncio all’illustrazione per intervenire in sede di replica.
PRESIDENTE. Il rappresentante del Governo ha facoltà di rispondere congiuntamente alle interpellanze.
SAPONARA, sottosegretario di Stato per l’interno. Signor Presidente, onorevoli senatori, nel rispondere congiuntamente alle interpellanze 2-00630 (da considerarsi superata) e 2-00697, la prima dei senatori Eufemi e Zanoletti e la seconda del senatore Eufemi, preciso che, come peraltro già ricordato dagli onorevoli interpellanti, la legge 21 gennaio 2005, n. 4, di conversione del decreto-legge 19 novembre 2004, n. 277, ha profondamente innovato l’assetto giuridico dell’Ordine Mauriziano.
Con tale legge, infatti, l’attività ospedaliera dell’ente è stata trasferita alle strutture della Regione Piemonte ed è stata costituita la “Fondazione Ordine Mauriziano” per la gestione del patrimonio immobiliare e mobiliare dell’ente, con lo scopo di conservare la tradizione storico-culturale e risanare il dissesto finanziario verificatosi durante l’amministrazione dell’Ordine negli anni precedenti.
Sull’attività della Fondazione vigila un Comitato costituito da cinque membri di cui uno nominato dal Presidente del Consiglio dei ministri, uno dal Ministero dell’interno, uno dal Ministero per i beni e le attività culturali e gli altri rispettivamente dalla Regione Piemonte e dall’Ordinario Diocesano di Torino.
Il Comitato ha il compito di presentare una relazione annuale al Presidente del Consiglio dei Ministri che provvede a trasmettere la stessa alle competenti Commissioni parlamentari.
In merito all’utilizzo degli spazi dei complessi dell’Abbazia di Santa Maria di Staffarda e dell’Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso, la Fondazione Mauriziana ha riferito che con delibera n. 102 del 25 febbraio 2003 il commissario straordinario ha approvato l’aggiornamento del regolamento per l’utilizzo dei monumenti artistici e delle relative tariffe di locazione.
II regolamento viene applicato sia per il complesso abbaziale di Santa Maria di Staffarda, che per l’Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso, ed esclude, all’articolo 1, che possano essere concessi in locazione temporanea gli spazi consacrati. L’uso di tali luoghi è previsto solo per l’esecuzione di concerti il cui svolgimento, in base alla regola già adottata dai disciolti organi ordinari dell’Ordine mauriziano, è subordinato al parere vincolante ed insindacabile, nonché all’autorizzazione preventiva delle autorità religiose competenti, che valutano i testi musicali prescelti e il fine morale dell’associazione o del gruppo richiedente la concessione degli spazi.
Le tariffe previste costituiscono esclusivamente il corrispettivo delle spese vive sostenute dalla Fondazione, come la custodia, la sorveglianza e il consumo di elettricità. L’adeguamento delle regole e delle tariffe per le locazioni degli spazi espositivi presso i siti monumentali e storico-artistici e le numerose richieste di concessione avanzate in occasione dello svolgimento dei Giochi invernali del 2006, hanno reso necessario bandire una gara pubblica per la valutazione delle offerte.
Con delibera n. 88 del 22 marzo 2005, il commissario ha quindi avviato le procedure per l’aggiudicazione, in affitto giornaliero o per brevi periodi, di locali o siti storici mauriziani per esposizioni, congressi, fiere e manifestazioni aperte al pubblico per il periodo 1° luglio 2005-30 aprile 2006.
EUFEMI(UDC). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
EUFEMI (UDC). Ringrazio il sottosegretario Saponara per l’amabilità della risposta e per la sua cortesia e gli rivolgo anche gli auguri di buon lavoro, tuttavia, non posso dichiararmi soddisfatto. Non lo dico per mancanza di rispetto nei suoi confronti, ma mi sarei aspettato che a rispondere fosse il sottosegretario D’Alì che, avendo seguito interamente la vicenda, conosceva lo stato dell’arte e quindi avrebbe potuto fornire gli elementi indispensabili rispetto alle questioni poste nell’interpellanza.
Vede, signor Sottosegretario, le hanno fatto fare una brutta figura: nel suo intervento non ci sono quegli elementi di risposta che avevo richiesto. Questo documento burocratico è addirittura vecchio, mancando di quegli elementi aggiuntivi che sono sopravvenuti rispetto a quanto disposto con la delibera n. 88. Infatti, dopo tale delibera, vi è stata una rideterminazione commissariale, la n. 114 del 19 aprile, quindi, in tempo assolutamente utile per poter venire a riferire qui, a distanza di un mese, portando quegli elementi che avevo posto nell’interpellanza.
Faccio riferimento al sottosegretario D’Alì, perché nel corso di quell’iter parlamentare mi ero battuto per la difesa dell’uso sacro, tant’è che nella legge di conversione era stato introdotto l’articolo 6-bis, il quale prevedeva una disciplina organica, rispetto all’uso sacro, dei beni, che sono convenzionati attraverso l’Intesa Stato italiano-Santa Sede, l’articolo 831 del codice civile e quant’altro. Quindi, questo presupponeva un atteggiamento di tipo diverso.
Aggiungo ancora, signor Sottosegretario, che quella norma che avevamo inserito in maniera così precisa è stata disattesa, tant’è che è stato inserito nel sito Internet dell’Ordine Mauriziano il bando di gara che prevedeva l’affitto di tutto questo complesso di beni, senza che si tenesse conto della norma, da noi espressa in maniera esplicita, da parte dello stesso commissario straordinario, che faceva azione di lobbying nelle anticamere delle Commissioni e quindi conosceva esattamente tutto quello che la volontà del Parlamento aveva inserito in quel decreto-legge.
Se c’è stata una così grave leggerezza da parte di chi avrebbe dovuto seguire le questioni con grande attenzione, mi domando quale apprensione dobbiamo avere rispetto all’andamento della gestione commissariale per quanto attiene al futuro dell’Ordine Mauriziano, rispetto al quale già nutrivano numerose preoccupazioni.
E ancora: che cosa emerge da questa vicenda? Che la correzione c’è stata, tant’è che questa rideterminazione commissariale ci lascia soddisfatti; inoltre, viene precisato che sarà ascoltato il parere dell’ordinario diocesano, così come noi avevamo ripetutamente richiesto. Ma mi domando anche se le nomine che sono state operate relativamente al comitato di sorveglianza sono state all’altezza della situazione. Tale comitato, infatti, avrebbe dovuto vedere bene un bando di gara pubblicato su Internet, che è quindi accessibile alla generalità dei cittadini. Se non fanno neppure questo, cosa ci dobbiamo aspettare? Che leggano le carte, i bilanci, che facciano un’analisi puntuale? Questo ci lascia profondamente perplessi.
Ci auguriamo, quindi, che nella gestione commissariale non si proceda così come si è proceduto su questa vicenda, perché sarebbe certamente desolante e preoccupante.
C’è dunque, onorevole Sottosegretario, un’ambiguità nella risposta che lei ha fornito. Non hanno scritto le cose come andavano scritte ovvero in maniera esplicita, richiamando la rideterminazione commissariale che sarebbe stato opportuno, appunto, quanto meno citare.
Onorevole Sottosegretario, nell’ultimo punto dell’interpellanza 2-00697 chiedevo “quali siano le valutazioni dei Ministri in indirizzo sull’operato del Commissario straordinario D’Ascenzo”, su cui non ho mancato di esprimere profonde riserve.
Pertanto, mi auguro che lei, quando tornerà al Ministero, faccia presente le cose che ho richiamato e che ciò porti ad un atteggiamento di tipo diverso, cioè soprattutto al rispetto della volontà del legislatore.