PIÙ AUTONOMIA COL MANDATO A VITA

PIÙ AUTONOMIA COL MANDATO A VITA

3 agosto 2005 – intervista a MAURIZIO EUFEMI (UDC) «PIÙ AUTONOMIA COL MANDATO A VITA»

(Il Giornale di Bergamo ). Fazio non deve dimettersi perché se ci sono stati dei comportamenti illeciti sarà la magistratura ad accertarli. Non si colpiscono le persone con lo strumento mediatico e la strada da perseguire è quella delle riforma del risparmio calendarizzata per il 14 settembre al Senato». 

Il senatore Maurizio Eufemi (Udc) è tra i «fedelissimi » che hanno sempre sostenuto Fazio. E lo fa anche in questa intervista. 

Lei è uno dei firmatari della lettera che sessanta parlamentari della Cdl hanno inviato a Ciampi sull’autonomia di Bankitalia proprio dopo la bufera che si è abbattuta su Palazzo Koch. Cosa vi prefiggete? 

«È evidente, vogliamo richiamare il Capo dello Stato, che è anche presidente del Csm, su una vicenda inquietante come quella delle intercettazioni telefoniche. Anche l’attacco al Governatore andava segnalato alla più alta carica della Repubblica». 

Quindi Fazio non deve dimettersi? 

«No, perché non c’entra nulla rispetto a vicende che toccano altri soggetti». 

Cioè? «Se ci sono stati comportamenti illeciti li accerterà la magistratura ma non è con lo strumento mediatico che si possono colpire le persone». 

Qual’è la sua posizione, visto che se ne parla molto, di un mandato a termine per il numero uno di Via Nazionale? È il problema centrale o un falso problema? 

«È un falso problema, perché era già stato posto durante l’esame della legge sul risparmio alla Camera dove il testo era stato “depurato” da questa eventualità. Lo stesso ministro dell’Economia aveva detto che non era il momento per porre questo tema. Io ritengo che chi ritira fuori questo argomento è perché vuole intralciare i lavori parlamentari, portati avanti con grande efficacia dal Senato e che hanno consentito di aver già approvato la riforma in commissione e di averla calendarizzata per il 14 settembre in Aula al Senato ». 

È una riforma attesa da tempo… 

«La riforma contiene moltissimi interventi legislativi, molto forti in difesa del risparmio e dei risparmiatori e sarebbe veramente un’occasione sprecata non portarla avanti». 

E se fosse Bankitalia ad autoriformarsi? Un percorso auspicato da più parti. Anche da lei? 

«Quella è un’altra strada. Credo che il giorno dopo aver approvato questa riforma del risparmio, se la Banca d’Italia procedesse in quella direzione, sarebbe certamente auspicabile lasciare allo stesso soggetto la possibilità di disciplinare meglio le sue materie. Questo perché non c’è soltanto il problema del Governatore ma anche quello della durata del suo mandato. Attenzione: quando è stato introdotto il mandato a vita lo si è fatto proprio a garanzia dell’istituzione, per evitare condizionamenti da parte del potere politico. È una funzione che è stata sempre esercitata con grande correttezza. C’è poi da considerare che in questi anni il mondo bancario ha registrato grandi processi di aggregazione e accorpamenti. Ciò ha portato ad un maggiore rilievo delle partecipazioni in alcuni soggetti». 

Sui mercati internazionali e dentro le istituzioni economiche europee non rischiamo di perdere immagine e credibilità con questa vicenda delle intercettazioni? 

«Certo può determinare degli effetti ma semmai si ritorce contro chi non ha ben esercitato i controlli che avrebbe dovuto esercitare. Prima dobbiamo chiarirci come e perché sono state diffuse queste intercettazioni. Sono nel dominio di qualche soggetto che ha voluto interferire e che ha voluto condizionare una serie di vicende. Io prima mi farei questa domanda. In ogni caso la credibilità sui mercati la si conquista con le regole e con leggi che siamo in grado di darci». 

D. V. N Maurizio Eufemi La replica delle compagnie: forniremo i dati richiesti, ma le intercettazioni avvengono su richiesta della magistratura 

BANCHE NEL MIRINO la politica L’ECO DI BERGAMO MERCOLEDÌ 3 AGOSTO 2005 3

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