Approvazione prima parte finanziaria 2006
EUFEMI (UDC). Signor Presidente, onorevoli colleghi, in pieno ciclo elettorale siamo oggi chiamati all’approvazione della prima parte della manovra di finanza pubblica per il 2006, l’ultima delle legislatura, che mette in sicurezza anche i conti del 2005. Tutto ciò in un quadro di scelte responsabili, coerenti e nient’affatto elettorali e in quanto tali apprezzate dal Fondo monetario internazionale. Si tratta di politiche di bilancio in linea con gli impegni comunitari.
Crediamo tuttavia che il nuovo Parlamento non potrà sottrarsi ad indispensabili modifiche delle regole di contabilità e della disciplina della sessione di bilancio. L’alternativa alla costituzione di un’autorità dei conti pubblici, come riaffermato dal Fondo monetario, è innanzi tutto un rafforzamento sostanziale dei servizi del bilancio del Parlamento, sul modello del Budget Council, con poteri effettivi verso le componenti di tutta la pubblica amministrazione centrale e periferica. Una riforma questa che non appartiene alla maggioranza o all’opposizione, ma al sistema Paese, un sistema di regole di cui il SIOPE è scelta irreversibile, richiesta dalla complessità della situazione che impone un monitoraggio costante dei conti pubblici e una loro valutazione senza rischi. Purtroppo non abbiamo sentito specifiche obiezioni; hanno prevalso anche dalle opposizioni sterili polemiche politiche, considerazioni generiche, senza penetranti analisi e proposte alternative. Questo provvedimento si pone innanzi tutto l’obiettivo di contrastare l’evasione fiscale e l’indebitamento sommerso dei centri decentrati di spesa, per opporsi alle tante IRI locali, piccole conglomerate che bruciano enormi risorse. Il coinvolgimento dei Comuni nell’accertamento fiscale è una scelta coraggiosa. Essa può dare più forti risultati consentendo loro di trarre benefici finanziari, tanto più significativi quanto più efficace sarà la loro azione e con effetti importanti anche sull’ICI. Ciò richiede un potenziamento delle agenzie fiscali e della Guardia di finanza. Una nuova fase di responsabilità che, oltre a coinvolgere la spesa per garantire il patto di stabilità interno, coinvolge anche il fronte dell’entrata e viene affermata salvaguardando la spesa sociale e la flessibilità per le spese di investimento, che premiamo gli enti locali virtuosi. Si afferma dunque una cultura della virtuosità e non dello spreco. Particolarmente significativa appare la scelta d’internalizzare il servizio di riscossione tributi in linea con i Paesi europei, in coerenza con la sua delicatezza che va coniugata con un più forte recupero di efficienza. Abbiamo posto con forza la necessità di raccordare la PEX, con l’introduzione dei nuovi principi contabili per evitare disallineamenti tra valori di bilancio e valori fiscali.
E’ un’esigenza di trasparenza e responsabilità inascoltata che auspichiamo possa trovare presto soluzione, onorevole Vegas. Con la norma interpretativa sull’ICI, proposta dal Gruppo UDC, si fa chiarezza nel segno della inequivocabile volontà del legislatore, sulla base di elementi oggettivi ben precisi, in materia di esenzioni nelle finalità sociali verso le comunità, senza creare alcuna disparità di carattere religioso. Non possiamo tacere rispetto alle evidenti strumentalizzazioni di forte stampo anticlericale portate avanti da chi vorrebbe negare agli enti religiosi ciò che si riconosce ad organizzazioni non governative che svolgono la stessa attività. Non vi è dunque alcun privilegio! La lettura di questa decisione di bilancio non può essere separata dalla lettura delle altre misure previste nella legge finanziaria, in favore delle imprese, delle famiglie e della ricerca. Tra queste rientrano gli interventi per il contenimento dei costi di impresa e la riduzione del costo del lavoro; la valorizzazione dei distretti industriali come piattaforma di sviluppo per la tenuta della nostra economia caratterizzata da piccole e medie imprese che devono essere accompagnate nella fase di crescita e nella internazionalizzazione con strumenti innovativi e sensibili come finanza, capitalizzazione, fisco e burocrazia.
È indispensabile favorire il processo di circolazione delle conoscenze per una più forte diffusione delle tecnologie per l’innovazione, realizzando un’integrazione tra sistema della ricerca e sistema produttivo. Strumenti fiscali come la detassazione e il fondo 5 per mille costituiranno la base finanziaria per realizzare l’ambizioso progetto di Lisbona, che non è solo un obiettivo numerico, ma la capacità di essere competitivi rispetto alla società delle conoscenze. Il provvedimento, inoltre, si fa carico, con realismo, di alcune disposizioni: per le dismissioni immobiliari attraverso il coinvolgimento dei privati con ulteriore valorizzazione dell’attivo; per il riequilibrio delle infrastrutture aeroportuali, al fine di migliorarne la competitività, e quelle stradali ridefinendone il complessivo assetto dei rapporti con le istituzioni; sul piano fiscale con l’indeducibilità delle minusvalenze sui dividendi, con modificazioni al regime degli ammortamenti riconosciuti nel settore energetico e nel leasing immobiliare; con disposizioni antielusive su operazioni degli intermediari creditizi e finanziari nel trading; con misure di contrasto al gioco illegale e di sostegno a quello legale, nonché di contrasto a forme elusive ed erosive delle basi imponibili. Si interviene sulla specificità di alcuni comparti del Paese con misure condivisibili, mentre su altre non abbiano nascosto le nostre perplessità. Vice ministro Vegas, la 6a Commissione permanente aveva licenziato un’altra cosa! È prevalso un meccanismo incontrollabile.
PEDRIZZI, relatore. Bravo!
EUFEMI (UDC). L’impostazione iniziale del provvedimento è stata in un certo modo mortificata dall’inserimento improprio ed inopportuno di alcune norme localistiche e microsettoriali. Il senso di responsabilità, che è prevalso in taluni di noi, doveva prevalere in tutti! (Applausi dei senatori Pedrizzi e Fasolino).
Onorevole Presidente, questo provvedimento di affiancamento della legge finanziaria, nonostante il sovraccarico dell’ultima ora, razionalizza gli interventi della decisione di bilancio, rende possibile l’aggiustamento strutturale dei conti pubblici, riduce i rischi e pone le condizioni per una crescita più forte dell’economia e quindi per uno sviluppo qualitativo e quantitativo del sistema Italia. L’UDC si è fatto carico delle difficoltà del presente guardando con fiducia alle opportunità del futuro, muovendosi nel segno della responsabilità e della coerenza. Abbiamo guardato a scelte che privilegiano la competitività per le imprese e la solidarietà per le famiglie. (Commenti del senatore Caddeo).
Per queste ragioni, il Gruppo UDC voterà la fiducia al Governo. (Applausi dai Gruppi UDC e AN e del senatore Cantoni. Molte congratulazioni).