Risposta all’interrogazione sui gravissimi episodi di Torino durante il corteo dei centri sociali
EUFEMI (UDC). Signor Presidente, rivolgo un sentito ringraziamento al sottosegretario Saponara per la risposta che ha fornito alla mia interrogazione, da apprezzare sia perché puntuale, in quanto ci riferiamo ad episodi avvenuti solo pochi giorni fa, sia in senso oggettivo per le questioni poste. Devo ammettere che le precise indicazioni del Sottosegretario mi tranquillizzano.
Gli episodi accaduti a Torino nella giornata di sabato 22 ottobre, con gli atti vandalici richiamati, pur se individuali come sottolineato, sono di particolare gravità. Non si è, infatti, trattato solo di frasi oltraggiose scritte sui muri, riproponenti vecchi slogan anarchici; scritte che, sebbene prontamente rimosse, sono presenti purtroppo in altre parti della città. Ad esse vanno aggiunti lo scempio e l’oltraggio, dal Sottosegretario ricordati, compiuti sia sulla facciata della parrocchia della Madonna del Carmine sia al suo interno, mentre era in corso una funzione religiosa. Il problema che si pone, onorevole Sottosegretario, riguarda l’azione di contrasto e di contenimento dei cortei non soltanto sul fronte o sul retro degli stessi ma anche sui fianchi, perché è proprio lì che si determinano i momenti di debolezza. Siamo certi che le autorità di polizia hanno svolto ogni azione atta ad evitare devastazioni più gravi. Dobbiamo però porci il seguente interrogativo. Di fronte al ripetersi di questi episodi di violenza è il caso di autorizzare un certo tipo di cortei? Questo è il punto. Dobbiamo stare attenti alle autorizzazioni, soprattutto per quanto riguarda cortei che attraversano il centro storico delle città, per i danni e le conseguenze che ne possono derivare ai cittadini che dobbiamo tutelare. È un diritto che va assolutamente salvaguardato. Di fronte ad organizzazioni che rappresentano il cosiddetto fronte antagonista, il movimento anarchico insurrezionalista, molte volte richiamato dal Ministro dell’interno, e che svolgono attività antistituzionali, occorre avere una forte determinazione, quella che lei poc’anzi ha ricordato, per evitare danni e devastazioni che feriscono la società civile. Apprezziamo, quindi, la fermezza complessivamente dimostrata dal Governo, ma al tempo stesso lo invitiamo a rafforzare l’azione di intelligence per tenere sotto controllo i centri sociali.
Signor Sottosegretario, lei prima ha parlato di sedici centri; credo che dobbiamo stare attenti a non superare un certo limite. In conclusione, desidero svolgere un’ultima considerazione più generale rispetto ai fenomeni che cercano di muovere la piazza con azioni di forza, che strumentalizzano i momenti organizzativi di importanti opere pubbliche come, per esempio, la TAV e tentano di inserirsi su qualche rilievo, anche legittimo, delle popolazioni. Non dobbiamo avere incertezze nei confronti di chi viola la libertà dei cittadini; non dobbiamo avere tentennamenti. Occorre agire con determinazione per evitare che vi sia una pericolosa e incontrollabile estensione del fenomeno e si possano dunque far correre rischi al sistema democratico.
Desidero ringraziare il Presidente del Senato perché ha avuto il merito di richiamare l’attenzione sul gravissimo episodio avvenuto a Torino, sulle violenze che hanno colpito la città. Senza il suo intervento, probabilmente non vi sarebbe stata prestata l’attenzione necessaria perché la notizia è passata sotto silenzio, è stata nascosta dalle maggiori testate nazionali del Paese. Questo silenzio è inammissibile. Chiediamo, quindi, interventi severi e forti, evitando che le intolleranze prevalgano sui giusti diritti. Sono pienamente soddisfatto della risposta e soprattutto dell’azione positiva delle forze dell’ordine che, forse, ha evitato danni peggiori. È necessario un continuo monitoraggio dei centri sociali e, in particolare, un controllo su certe attività in relazione a scelte strategiche che stiamo compiendo e che rischiano di essere strumentalizzate.
Concludo ringraziando ancora l’onorevole Sottosegretario per la prontezza della risposta e per la linea indicata dal Governo rispetto a fenomeni così gravi.