Interrogazione con richiesta di risposta scritta sul programma “Le invasioni barbariche” ai Ministri delle comunicazioni e della salute
Premesso che in Italia, come nel resto del mondo, è accesa la polemica circa la somministrazione disinvolta di psicofarmaci a bambini ed adolescenti, che spesso vengono prescritti ai minori per cercare di sedare i loro disagi, che pure potrebbero essere risolti con metodi – scientificamente testati – di tipo pedagogico e psicologico od in ambito pediatrico;
visto il programma “Le Invasioni Barbariche”, andato in onda sulla televisione La7 venerdì 19 maggio 2006 alle ore 21.30, in uno dei cui blocchi si è ampliamente promozionato – senza alcuna possibilità di contraddittorio anche scientifico – l’utilizzo di una specifica molecola psicoattiva, il metilfenidato (nome commerciale all’estero Ritalin®), proiettando videofilmati realizzati dalla troupe de “La7” negli USA, nei quali si esaltavano le virtù presunte terapeutiche e comunque dopanti di questa sostanza, intervistando anche soggetti che lo assumono assieme ad altre anfetamine pur non avendo alcuna patologia, esclusivamente per migliorare le performance di studio o lavorative;
considerato che questa molecola (metilfenidato) è classificata dal Ministero della salute nella tabella I delle sostanze stupefacenti, al pari dell’eroina;
vista l’intervista realizzata, sempre in studio da La7, ad un presunto “specialista” – che in realtà è uno psichiatra senza alcuna specializzazione in neuropsichiatria infantile – il quale ha anche promozionato l’utilizzo di un’altra molecola simile, l’atomoxetina, che in USA è invece oggetto di forti restrizioni in quanto ha registrato – in un solo mese di monitoraggio – 130 bambini che hanno tentato il suicidio, 20 adolescenti morti per suicidio e 176 gravi casi di minori in coma epatico;
considerato che in Italia vige un rigido divieto di promozione al grande pubblico di sostanze medicinali di ogni tipo, tranne quelle da banco, in quanto la pubblicità – diretta od anche solo indiretta – di tali prodotti può indurre il cittadino al consumo anche laddove non ne esiste la necessità od il bisogno;
valutate le dichiarazioni a mezzo stampa della prof. Emilia Costa, prima cattedra di psichiatria della Università di Roma “La Sapienza” e primario di psichiatria al Policlinico Umberto I, che ha detto in relazione a questa precisa vicenda: “siamo ai limiti dell’illecito, la propaganda di questo genere dovrebbe essere vietata, perché induce i telespettatori al consumo di psicofarmaci anche quando non ve n’è ragione e bisogno, e gli effetti iatrogeni sul medio-lungo periodo possono essere devastanti. Dal punto di vista clinico, quest’approccio è davvero poco serio”;
considerato che La7, pur non essendo rete di servizio pubblico, offre comunque un servizio di informazione nazionale alla cittadinanza sulla base di una pubblica concessione dello Stato;
considerate altresì le valutazioni sulla trasmissione televisiva e sui contenuti del programma richiamati in premessa,
si chiede di conoscere quali iniziative si intendano avviare per evitare che possano riproporsi casi come quello segnalato e dunque non solo la pubblicità di farmaci, ma anche la disinvolta somministrazione di psicofarmaci a bambini ed adolescenti e per garantire il pieno rispetto della disciplina sulle promozioni di sostanze medicinali.