Intervento in Commissione Finanze e Bilancio su “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge recante disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria
Il senatore EUFEMI (UDC) illustra l’emendamento 2.111, criticando l’irresponsabile politica attuata dal Governo Prodi riguardo alle grandi infrastrutture di comunicazione, che rischia di compromettere la realizzazione di essenziali progetti, tra i quali in particolare quelli relativi alle grandi direttrici europee Palermo-Berlino e Torino-Lione, per i quali altri Paesi come la Francia hanno già provveduto, mentre l’Italia potrebbe perdere i finanziamenti già stanziati dall’Unione europea.
Per il corridoio Palermo-Berlino, appare poi particolarmente grave la scelta del Governo di non procedere più alla costruzione del ponte sullo Stretto di Messina, destinando le relative risorse a fantomatiche opere viarie in Calabria ed in Sicilia, la cui realizzazione appare quanto mai dubbia. L’emendamento in esame destina invece 200 milioni di euro di tali risorse al completamento di essenziali infrastrutture della città di Messina, al fine di ovviare, almeno in parte, alle scelte nefaste del Governo. Riformula poi l’emendamento 2.48 (testo 2), che sana i problemi di copertura finanziaria riscontrati nell’emendamento 2.53 dichiarato inammissibile nella scorsa seduta.
Il senatore EUFEMI (UDC) illustra 2.188 che interviene anch’esso sulla materia degli incarichi dirigenziali, sopprimendo la norma di cui all’articolo 2, comma 162, che esclude, con una inaccettabile discriminazione, la proroga degli incarichi dirigenziali relativi agli organici dell’Agenzia per i servizi regionali. Si sofferma, quindi, sull’emendamento 2.196, che tenta di sanare, almeno in parte, le modificazioni indebitamente apportate dal decreto-legge in esame al codice della strada. Premessa, infatti, l’incoerenza di legiferare con questo provvedimento in una materia che avrebbe richiesto un intervento più meditato in altra sede, contesta le nuove disposizioni, in quanto ispirate ad una logica repressiva piuttosto che preventiva, creando non poche difficoltà a molti utenti della strada, e in particolare a coloro che utilizzano gli autoveicoli per ragioni di lavoro. Richiama, a titolo di esempio, l’utilizzo di autovelox non segnalati su alcuni tratti stradali, al solo fine di poter elevare un più alto numero di multe e “fare cassa”, a differenza di altri Paesi che segnalano apertamente tali dispositivi, in una logica di educazione e prevenzione verso gli utenti della strada.
Nell’illustrare l’ordine del giorno 0/1132/81/5a e 6a, il senatore EUFEMI (UDC) si sofferma a commentare criticamente l’impianto sotteso alle misure fiscali varate nel decreto-legge, nella prospettiva, da lui comunque considerata fondamentale, del contrasto all’evasione fiscale. Ritiene infatti che la logica ispiratrice dell’intervento del Governo sia errata e inefficace, dal momento che l’obiettivo della lotta all’evasione può essere più adeguatamente perseguito con l’impiego di altri strumenti. Con riguardo all’ordine del giorno 0/1132/1/5a e 6a, giudica inutile la previsione di una relazione annuale da presentare al Parlamento sul rendiconto degli effetti connessi all’azione antievasiva e antielusiva, sottolineando come, in relazione agli strumenti di controllo di cui dispone il Parlamento per verificare l’azione del Governo, la legislazione di contabilità già appresti lo strumento della relazione semestrale di cassa di per sé sufficiente ed esaustivo nell’indicare l’andamento del gettito pubblico. Tuttavia, dopo aver richiamato i lavori parlamentari relativi all’approvazione della legge n. 468 del 1978, che videro il fattivo apporto di tutte le parti politiche, ravvisa l’esigenza che il Parlamento apporti una profonda revisione delle procedure di bilancio. In tale direzione, egli prosegue, si pone l’introduzione del sistema SIOPE, che consente alla Ragioneria generale un efficace monitoraggio della finanza pubblica con riguardo ai principali soggetti di spesa. Per altro verso, giudica di fondamentale importanza la previsione della relazione sul bilancio consolidato di cassa, auspicando che nel relativo dibattito possa registrarsi un proficuo dialogo tra le varie forze politiche. Con riguardo al disegno di legge da lui presentato, sottopone al presidente Morando, nell’esame da svolgersi in 5a Commissione, l’opportunità di recepire le indicazioni emerse nel corso dell’indagine conoscitiva svolta nella precedente legislatura.
Commentate criticamente le disposizioni che introducono sanzioni amministrative per la violazione dell’obbligo di emettere la ricevuta o lo scontrino fiscale, l’oratore richiama l’attenzione del Governo, condividendo le osservazioni svolte dal presidente Benvenuto, sul pieno rispetto dello Statuto dei diritti del contribuente, nella prospettiva di un rapporto tra cittadino e fisco caratterizzato da collaborazione e fiducia. Al riguardo va salvaguardato, prosegue, il principio di irretroattività delle norme tributarie sostanziali, onde evitare tanto conseguenze inique e inutilmente vessatorie nei confronti dei contribuenti, quanto insuperabili difficoltà operative per gli intermediari fiscali.
Si sofferma poi sulle premesse dell’ordine del giorno 0/1132/81/5a e 6a, evidenziando la necessità di salvaguardare, in relazione all’imposta sulle successioni e le donazioni, i passaggi generazionali dei patrimoni aziendali delle PMI e delle imprese artigiane, introducendo un’adeguata franchigia in caso di continuità produttiva; richiama infine gli altri interventi sollecitati al Governo in materia di trattamento fiscale dei compensi relativi a società di private equity, di regime tributario del leasing immobiliare, di imposta sostitutiva per i redditi derivanti dalla locazione di immobili e di detrazione dell’IVA per gli acquisti di autoveicoli ad uso promiscuo.
Testo integrale della dichiarazione di voto del senatore Eufemi sul disegno di legge n. 1132
Onorevole Presidente, onorevoli senatori, fin dal primo giorno della legislatura abbiamo presentato un progetto di riforma per rivedere in profondità le regole sulla contabilità e sulla sessione di bilancio. Dobbiamo intervenire per arginare il “mostro” divenuto ormai incontrollabile e ingestibile. Il Paese non può reggere il dannoso stress di una sessione di bilancio così lunga e con interventi legislativi dilatati.
Questo decreto con scelte maturate fuori da ogni seria logica di concertazione è il frutto avvelenato di veteromassimalismo e pansindacalismo, neppure coniugato con finto liberismo. Nelle vostre risposte c’è qualcosa di arcaico. Riportate il Paese indietro nel tempo, ad un sessantottismo al potere che rivendica un doppio ruolo: quello di lotta e di governo.
Protestate e marciate contro le vostre stesse scelte. È in atto uno scontro interno tutto interno alla coalizione dove la piazza diviene il mezzo di lotta affermare il controllo politico della coalizione. Altro che sostituzione di pezzi di maggioranza.!
Questa è una manovra falsa e sbagliata. Falsa sulla entità delle cifre contrabbandate, sbagliata nella qualità e nella quantità degli interventi. Manovra eccessiva, iniqua, ostile alla crescita e con pochi tagli sulla spesa: è il giudizio di Fiorella Kostoris ex Padoa Schioppa. È stata bocciata non solo dalle agenzie del rating, ma dai corpi sociali, dai settori produttivi, dalle categorie economiche. Avete infierito pesantemente contro i ceti medi produttivi nelle loro nuove articolazioni dopo il processo di terziarizzazione, fisiologica dinamica di un capitalismo maturo e soprattutto contro il sistema delle piccole e medie imprese e quelle artigiane, quei comparti che sono la ricchezza produttiva del Paese.
Vengono colpite con le vostre decisioni incaute nel loro funzionamento (flussi di cassa e stock di ricchezza). Altro che ruolo più deflattivo del taglio della spesa rispetto all’incremento di pressione fiscale come hanno tentato di sostenere intelligenze intellighenzie oblique. Sarà esattamente l’opposto. Su nostra spinta avete allargato la franchigia per le successione e donazioni, ma non avete salvaguardato le imprese familiari nei passaggi generazionali nella continuità aziendale, nella crescita dimensionale.
Come potete pensare di fare una manovra fiscale che distruggerà l’artigianato che è stata la base del rinascimento industriale italiano e poi l’agricoltura che oggi assicura all’Italia la posizione più rilevante delle esportazioni con l’agroalimentare. I dati sul gettito fiscale e l’andamento del fabbisogno di cassa hanno smentito clamorosamente i risultati della Commissione Faini e il vostro catastrofismo, proteso a creare una illusione finanziaria per soddisfare le richieste della coalizione che ha imposto una dilatazione della spesa pubblica per 13 miliardi di euro, contrabbandata per misure allo sviluppo. Avete espropriato il TFR. Vi accingete a realizzare una riforma del catasto. Nell’attesa procedete ad una rivalutazione del 40 per cento le rendite catastali perfino per quelle strutture che svolgono una funzione sociale. Non si affrontano i nodi strutturali del Paese, né le vaste aree di spreco, preferendo introdurre nuovi balzelli puntando sull’aumento delle entrate fiscali di ogni tipo, dirette, indirette e contributive, con una grandinata di balzelli, facendo innalzare la pressione fiscale di due punti. La lotta all’evasione per noi non è un mero proclama, ma una cosa seria che richiede strumenti seri. Non difendiamo gli evasori. Non c’è alcuna giustificazione morale nei loro comportamenti. Occorre capire però anche il senso di un vasto disagio. Un fenomeno così diffuso si affronta in modo serio ed efficace con lo strumento principe che è quello del contrasto di interesse recuperando un clima di fiducia tra cittadino e Stato. Vanno rese detraibili una vasta gamma di operazioni soprattutto quelle per la famiglia e per la casa, determinando un vantaggio fiscale che non può che poggiare su una imposta IVA più bassa e su una aliquota fiscale detraibile più alta. Non è dunque, ministro Padoa Schioppa, un adempimento fastidioso per i contribuenti. Se così fosse occorrerebbe ritenerlo tale anche per alcune e stravaganti categorie di spesa. Per noi è positivo ed efficace soprattutto se legato alla centralità della persona e della famiglia. E che dire degli scontrini fiscali su cui abbiamo assistito ad un balletto interparlamentare di posizioni contrastanti. Efficienza del sistema tributario Una seria lotta alla evasione non può prescindere dal rendere efficiente la macchina del sistema tributario. Si fa con la piena collaborazione della Guardia di finanza. Con una visione obliqua della società avete posto la definizione di ricco dentro un parametro assolutamente ingiusto e incomprensibile ricomprendendo in quel perimetro chi ricco non è, chi paga le tasse, e chi non evade, con una definizione artificiosa di classe media. Una analisi che dia impostazione esclusiva o anche prevalente alla quantità è monca e fuorviante, avrebbe detto Paolo Sylos Labini. Si deve arginare con severità e con forza il fenomeno immorale di quanti beneficiano degli accessi ai servizi pubblici e al sistema di Welfare senza averne diritto. E dovere del legislatore e della amministrazione finanziaria è quello di svolgere controlli severi per evitare aggiramenti. Avete voluto colpire pesantemente il ceto medio che non è un artificioso recinto statistico; è costituito invece da coloro che cercano una propria autonoma base di lavoro per sviluppare una propria attività con vecchie e nuove professioni. Contrastiamo il vostro antagonismo sociale. Preferiamo il solidarismo che per noi vuoi dire collaborazione e coordinamento fra le classi. Quanto alla sentenza comunitaria sulla indetraibilità dell’IVA, da una parte avete fatto finta di dare e dall’altro avete ripreso con gli interessi con decorrenza retroattiva, violando palesemente lo Statuto del contribuente. Considerate benefits ciò che sono strumenti di lavoro, penalizzando le imprese negli usi aziendali.
Con le vostre scelte mettete a rischio le prospettive di crescita dell’economia. I dati inducono alla cautela. Lo affermano i centri di ricerca. Non è una manovra che fa alzare tutte le barche; fa alzare le barche della rottamazione, dei settori maturi, di molti amici. C’è invece il pericolo che molte affondino o preferiscano il mare aperto della delocalizzazione piuttosto che affondare nello tzunami di Visco. Concessione autostradali Unione Europea. Lasci agli storici il ministro Di Pietro il compito di valutare la storia della Democrazia Cristiana, una storia di crescita civile, economica e sociale, di progresso del Paese nella libertà, oltre che ad affermare – a modo di pentimento? – di essere stato l’artefice del “taglio” cioè della cancellazione della Democrazia Cristiana, invece di avventurarsi in oltraggiosi giudizi che respingiamo. Pensi piuttosto alla figura cui ha esposto il Paese con la doppia palese infrazione comunitaria con le sue scelte in materia di concessioni autostradali. È stato costruito un quadro confuso e contraddittorio, determinando incertezze nei rapporti giuridici, perché non c’è predeterminazione delle tariffe, non c’è adeguamento automatico del price cap europeo con il risultato complessivo della non bancabilità dei piani finanziari. Con i vostri veti sul ponte dello Stretto mettete a rischio il programma di opere pubbliche, come soprattutto quelle grandi direttrici europee Torino, Lione, Palermo e Berlino essenziali per lo sviluppo futuro.
Sul catasto si nasconde una manovra altamente speculativa e vessatoria lasciata all’arbitrio e alla voracità dei Comuni. Sarà un far west senza criteri oggettivi e disciplina unitaria. Altro che taglio dell’ICI come indicato nella risoluzione di luglio. Ci sono stangate mascherate da addizionali di scopo. Considerazioni conclusive. II sommerso è un problema endemico del sistema economico italiano. Esisteva nell’epoca giolittiana quando non c’era né anagrafe tributaria, né Sogei, né la telematica, né le moderne agenzie fiscali. Ora con la globalizzazione quel livello è pericolosamente accresciuto. Le risposte che voi individuate sono inadeguate. Non c’è una radicale trasformazione del sistema tributario. Non si perfezionano gli studi di settore ma li si trasforma in una minimum tax prevedendo norme repressive senza garanzie per il contribuente. Non c’è una funzione politica di educazione politica del contribuente. Non c’è una impronta vanoniana, di quel Vanoni che seppe contrastare la evasione fiscale con altri metodi, ritenendo necessaria una stretta sorveglianza e una maggiore severità negli accertamenti, ma anche una riduzione delle aliquote proprio per ridurre l’incentivo alla evasione. In un suo storico intervento sul bilancio affermò: “Tutto dovrà essere fatto per stabilire una linea di fiducia tra contribuenti e fisco ed io sono disposto a suggerire di correre il rischio di credere alle dichiarazioni dei contribuenti fino a che non è passibile dimostrare che queste dichiarazioni sono false”.
Onorevole Presidente l’UDC ha svolto una opposizione costruttiva nella sede propria che è quella istituzionale e parlamentare, ma non per questo meno intransigente e dunque senza sconti. Abbiamo presentato un limitato numero di proposte emendative, su punti qualificanti ed essenziali senza alcun atteggiamento dilatorio, proprio per sgombrare il campo da ogni alibi, costringendovi ad un confronto politico sulle scelte tributarie e finanziarie e dunque ad una precisa assunzione di responsabilità. La maggioranza ha condiviso molti nostri rilievi, ma non avuto il coraggio di eliminare autentiche aberrazioni, limitandosi a presentare un numero infinito di ordini del giorno, ben 178 impegni e inutili promesse che si tradurranno in molte illusioni. Il Presidente del Consiglio Prodi si è assunto una grave responsabilità nell’avere costruito un cartello elettorale disomogeneo incapace di governare, di assumere decisioni coerenti nell’interesse del Paese inseguendo un consenso che non c’è e non potrà esserci. Purtroppo le vostre decisioni sono funzionali alla maggioranza ma non per il Paese perché le vostre “illusioni finanziarie” dilatano la spesa e rischiano di soffocarne le prospettive di crescita con una manovra di bilancio contraddittoria, classista, odiosa, dannosa e inutile.