Intervento sugli esiti di un concorso indetto dall’Agenzia delle Entrate
EUFEMI (UDC). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
EUFEMI (UDC). Signor Presidente, vorrei aggiungere solo poche considerazioni rispetto a quanto sostenuto soprattutto dai senatori Bonadonna e Tofani. La loro esposizione mi esime infatti da ulteriori considerazioni. Sono sorpreso dalla presenza del Sottosegretario agli affari esteri, perché un Governo con 103 rappresentanti, che ha un Ministro, due Vice ministri e cinque Sottosegretari a conoscenza della materia, non è oggi presente, mentre ciò sarebbe stato necessario da parte di chi aveva grande conoscenza del problema e aveva seguito tale vicenda oggi al nostro esame. Questo si aggiunge, signor Presidente, ad un altro fatto altrettanto grave: oggi lo stesso Governo non è venuto in Commissione a rispondere alle interrogazioni. Il Sottosegretario ha quindi dovuto assolvere ad un compito certamente ingrato ed ha portato un “compitino” elaborato dal Ministero dell’economia con degli strafalcioni di carattere giuridico che non abbiamo potuto non evidenziare.
Non si può affermare in Parlamento che le Agenzie fiscali o delle dogane hanno dato parere su un emendamento. Il rapporto è tra Parlamento e Governo. Tale questione ci fa riflettere anche sull’equivoco rispetto al ruolo delle Agenzie, che rivendicano un’autonomia che non possono avere, perché esiste una responsabilità politica del Ministro dell’economia, alla quale non si può sottrarre delegando o dando autonomia ad Agenzie fiscali. Queste ultime non possono disporre di un’autonomia tale da sottrarsi alla volontà parlamentare. Questo è infatti il punto che abbiamo di fronte. La questione che stiamo ponendo in maniera bipartisan, ossia una scelta del Parlamento rispetto alla vicenda dei soggetti idonei, è stata portata avanti, anche come affermato dal Sottosegretario, attraverso una serie di giustificazioni che non hanno fondamento, perché l’atto di indirizzo viene fatto dal Parlamento, e il Governo è tenuto a rispettarlo. Lo abbiamo affermato e ripetuto in tutte le salse. Le giustificazioni che sono state portate avanti ci trovano assolutamente dissenzienti. Abbiamo votato una legge finanziaria e non è stata rispettata la norma in essa contenuta, applicata soltanto per il Ministero del lavoro.
L’Agenzia delle entrate si è sottratta alla necessità di affrontare il problema della lotta all’evasione e dell’elusione fiscale attraverso la maggiore dotazione di risorse umane e soprattutto anche tecnologiche. Ciò è indispensabile se vogliamo affrontare la lotta all’evasione in maniera seria. Possiamo infatti vedere che la Regione Lombardia è quella più scoperta rispetto alla dotazione umana, alle risorse umane necessarie. Tale questione va affrontata in maniera corretta, attraverso lo scorrimento delle graduatorie e non con un nuovo concorso che pone una serie di problemi come quelli che abbiamo riscontrato, con ricorsi ai tribunali amministrativi. Noi portiamo tutte le vicende del Paese all’interno dei tribunali. Dobbiamo rivendicare il ruolo della politica e delle scelte di carattere parlamentare, se vogliamo recuperare e non vogliamo scivolare verso questa deriva, che i grilli parlanti portano avanti in maniera certamente poco confacente ad uno Stato democratico.
Per quanto riguarda la vicenda su cui abbiamo richiamato l’attenzione, la Regione Lombardia, che è la più produttiva del Paese, quella che ha maggiori entrate fiscali e necessità di personale, non ha questo personale perché si è voluto fare un altro concorso. Lei non conosce la vicenda, Sottosegretario; noi abbiamo già sollevato il problema delle dogane: c’è un’insufficienza di personale nelle aree di maggiore criticità, quali Genova, Napoli, laddove invece abbiamo visto che il personale è stato dirottato in posti dove non è necessario, come per esempio all’Aquila, a Potenza o a Matera per ragioni clientelari.
Questa è la situazione del Paese. Allora, come possiamo affrontare il discorso del contrasto alle importazioni clandestine dalla Cina se non si rafforza la presenza del personale a Napoli, che è il maggiore porto per quanto riguarda quelle importazioni, considerata altresì una particolare situazione, nella quale si inseriscono elementi della criminalità organizzata? Con questo ordine del giorno bipartisan noi oggi vogliamo compiere un atto di giustizia verso questi giovani, che aspettano troppo tempo e con troppi problemi per iniziare un lavoro che spetta loro di diritto.
Gli idonei tuttavia non si stanno perdendo d’animo e si stanno organizzando, facendo il possibile per ottenere maggiore giustizia. A mio avviso, nell’ordine del giorno che stiamo per approvare sarebbe stato necessario un atto di censura verso il direttore dell’Agenzia delle entrate, perché dovrebbe valutare attentamente le conseguenze anche rispetto al danno erariale che si viene a determinare per la pubblica amministrazione attraverso l’indizione di un nuovo concorso, rispetto alla possibilità di contenere i costi attraverso l’assunzione degli idonei, attingendo appunto alle graduatorie preesistenti.
Come Gruppo UDC riteniamo che questa decisione parlamentare che stiamo per assumere possa portare ad un atto di resipiscenza da parte del responsabile dell’Agenzia, che non può mettersi in contrasto contro la volontà del Parlamento. Riteniamo altresì che sia necessario adeguare le risorse finanziarie, come ho sottolineato al senatore Bonadonna, con un ulteriore ampliamento degli stanziamenti, e che occorra salvaguardare il diritto all’assunzione degli idonei, in particolare per coloro che si trovano in prossimità del 32° anno, perché un ulteriore differimento delle assunzioni pregiudicherebbe definitivamente, ingiustamente e irreparabilmente la loro posizione.
Crediamo che la volontà del Senato possa prevalere rispetto all’incapacità del vice ministro Visco e degli altri Sottosegretari di tenere conto della volontà parlamentare. Il Gruppo UDC condivide pertanto l’ordine del giorno a prima firma dei senatori Bonadonna e Tofani, alla cui stesura abbiamo contribuito, rispetto ad un problema che abbiamo evidenziato per primi fin dal 27 marzo con atti di sindacato ispettivo. Il problema riguarda i costi e una seria lotta all’evasione; tutto ciò però richiede di mettere l’amministrazione finanziaria in grado di affrontare concretamente il fenomeno. Infatti solo una lotta all’evasione portata avanti in modo serio e attraverso adeguate strutture dell’amministrazione finanziaria può determinare le condizioni per una riduzione del carico fiscale verso i contribuenti onesti, vessati da molte scelte anche recenti. Per tali ragioni, il Gruppo UDC voterà convintamente l’ordine del giorno presentato.
ORDINE DEL GIORNO
G1 BONADONNA, TOFANI, BENVENUTO, EUFEMI, BARBOLINI, CURTO, DE PETRIS, DI SIENA, PEGORER, GHIGO, VENTUCCI Approvato Il Senato, in sede di esame delle mozioni nn. 1-00093 e 1-00101, preso atto della risultanza del dibattito, impegna il Governo ad assumere ogni iniziativa utile, anche con l’inserimento nel disegno di legge finanziaria per il 2008 di disposizioni con adeguate risorse finanziarie finalizzate a prevedere l’assunzione dei vincitori e degli idonei dei concorsi pubblici già espletati, con riferimento alle graduatorie tuttora in vigore, in attuazione di quanto stabilito con la legge finanziaria per il 2007 procedendo allo scorrimento delle graduatorie valide fino al 31 dicembre 2008, per dotare le Agenzie fiscali degli organici necessari a potenziarne le attività antielusive e antievasive e a provvedere affinché altre amministrazioni pubbliche del comparto finanziario, per professionalità compatibili con quelle relative ai concorsi in oggetto, attingano alle graduatorie degli idonei nei concorsi gia espletati ai sensi dell’articolo 9 della legge 16 gennaio 2003, n. 3.