Risposta del Ministro all’interrogazione del sen. Eufemi sulla Caserma Cernaia di Torino
Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-02863 – Atto n. 4-02863 Pubblicato il 17 ottobre 2007 Seduta n. 231
EUFEMI , MALAN – Al Ministro della difesa. –
Si chiede di conoscere:
ogni notizia relativa alla chiusura della Scuola allievi Carabinieri di via Cernaia a Torino;
quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda assumere per scongiurare tale scelta, che sta suscitando vivo allarme nell’opinione pubblica torinese.
RISPOSTA
In premessa alla questione sollevata con l’interrogazione in titolo, appare opportuno soffermarsi brevemente sull’importante ed indiscusso ruolo che l’Arma dei Carabinieri svolge nell’ambito dell’ampia missione affidata alle Forze Armate per la difesa del Paese e la salvaguardia delle libere istituzioni.
L’Arma non solo concorre alla difesa integrata del territorio nazionale, ma partecipa anche alle operazioni per il mantenimento ed il ristabilimento della pace e della sicurezza internazionale, contribuisce alle attività volte alla ricostruzione ed al ripristino dei corpi di polizia locali nei teatri operativi, garantisce i servizi di sicurezza delle rappresentanze diplomatiche e consolari all’ester0 ed esercita le funzioni di polizia militare, in via esclusiva per tutte le Forze Armate.
E’ proprio in relazione a tali compiti che l’Arma ha sviluppato un graduale processo di rinnovamento delle strutture e delle procedure, perseguendo un programma di razionalizzazione dei settori logistico-gestionali, finalizzato, precipuamente, al recupero di risorse a favore degli impieghi operativi.
Peraltro, la consapevolezza della valenza della duplice natura istituzionale dell’Arma ha condotto il legislatore, nel 2000, ad esaltarne tale specificità, ribadendo i compiti militari ed inserendoli in un aggiornato quadro organico, maggiormente funzionale alle evolute esigenze.
Fatta questa doverosa premessa, per quanto riguarda più specificatamente l’ipotizzata chiusura della Scuola Allievi Carabinieri “Cernaia” di Torino – la cui presenza ed esistenza non può certo essere posta in discussione – non bisogna dimenticare, innanzitutto, che le Forze Armate, compresa l’Arma dei Carabinieri, stanno vivendo, da tempo, un delicato e complesso processo di riorganizzazione, connesso ai provvedimenti normativi concernenti la trasformazione dello strumento militare in senso interamente professionale.
L’intervenuta sospensione della coscrizione obbligatoria, in particolare, ha reso necessaria l’attuazione di un programma di sostituzione dei Carabinieri ausiliari con quelli effettivi, con conseguenti riflessi sull’entità degli arruolamenti nelle carriere iniziali.
E’, dunque, in tale contesto che si devono inquadrare eventuali iniziative che potrebbero interessare l’Arma, nell’ottica dell’adeguamento degli attuali Enti addestrativi alle mutate, diminuite esigenze di formazione del personale Carabinieri delle carriere iniziali, oltre che per corrispondere, con sempre maggiore efficacia, ai nuovi compiti attribuiti all’istituzione, quale forza di polizia ad ordinamento militare, con il rango di Forza Armata.
In particolare, nel sottolineare come, finora, non sia stato adottato alcun provvedimento afferente eventuali ridimensionamenti o riconversioni degli Enti addestrativi, tra i quali quello della Scuola “Cernaia”, si assicura che nell’ambito del piano di riorganizzazione ordinativa delle Scuole Allievi Carabinieri – tuttora in fase di studio – e che sarà esclusivamente interessata da una riduzione della componente di comando e supporto, in funzione delle prevedibili minori esigenze addestrative.
A premessa di ogni decisione di natura ordinativa, comunque, mai vengono trascurati gli eventuali riflessi di carattere sociale, economico ed infrastrutturale, nonché quelli connessi con i legami storici e con la presenza dei Carabinieri nelle aree interessate, anche nel rispetto del tradizionale e sentito legame dell’Arma con i cittadini. ·
Ciò, nella consapevolezza che l’Arma dei Carabinieri rappresenta una delle istituzioni più vicine ai cittadini, nei confronti dei quali svolge la sua costante azione di prevenzione quale espressione significativa della presenza dello Stato sul territorio.
IL MINISTRO