Risposta del Governo alle interrogazioni relative alla Polizia Penitenziaria di Biella e il conseguente intervento del senatore Eufemi in Aula.

Risposta del Governo alle interrogazioni relative alla Polizia Penitenziaria di Biella e il conseguente intervento del senatore Eufemi in Aula.

Presidenza del vice presidente ANGIUS

PRESIDENTE. Seguono le interrogazioni 3-00448 e 3-00635 sulla Casa circondariale di Biella. Il rappresentante del Governo ha facoltà di rispondere a tali interrogazioni.

LI GOTTI, sottosegretario di Stato per la giustizia. In risposta alle interrogazioni presentate dal senatore Eufemi afferenti le difficoltà gestionali verificatesi nella Casa Circondariale di Biella, premetto che le informazioni che potrò fornire sono quelle pervenute dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria che ha certificato che effettivamente il personale della Polizia penitenziaria in servizio di Biella ha dovuto far fronte ad un periodo di gravoso lavoro per il concomitante verificarsi di una serie di circostanze ed esigenze operative. Infatti, nel mese di maggio 2007 è stato necessario impiegare numerose unità del medesimo personale sia in attività addestrative, sia in esercitazioni di tiro a fuoco.

Contemporaneamente sono state presentate ben sei richieste di aspettativa speciale per la candidatura alle elezioni amministrative, mentre sono risultati assenti, a vario titolo, 33 unità di personale di Polizia penitenziaria. Allo stato, inoltre, tre unità risultano essere in servizio di missione, tre sono a disposizione del Centro militare ospedaliero, tre sono state distaccate per mandato amministrativo e altre 14 sono attualmente distaccate a vario titolo.

Alla luce di tali chiarimenti, è evidente che l’impiego della Polizia penitenziaria in turni di otto ore, così come la mancata fruizione dei riposi anche programmati, è stata motivata dall’ineludibile esigenza di garantire l’ordine e la sicurezza negli istituti di Biella. Del pari si deve considerare che la decisione di stabilire presso l’istituto di Biella un orario di turnazione di otto ore per alcuni posti di servizio deve essere garantita anche nel rispetto della tutela dei diritti soggettivi del personale di Polizia penitenziaria. In ogni caso, tutte le prestazioni di lavoro straordinarie sono state sempre eseguite previa acquisizione del consenso del singolo dipendente.

Attualmente la situazione degli organici degli istituti penitenziari è seguita dal dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria e nell’ambito di questa attenzione si inserisce, per ultimo, il provvedimento di assegnazione di 450 agenti di Polizia penitenziaria destinati esclusivamente alle sedi settentrionali. Alla regione Piemonte è stata destinata un’aliquota di 82 unità di personale di Polizia penitenziaria; il provveditorato regionale, nel ripartirla in modo da fronteggiare le esigenze più urgenti, ha destinato otto unità alla casa circondariale di Biella. Quanto, infine, alla questione riguardante l’attività trattamentale effettuata nella sezione ad elevato indice di vigilanza dell’istituto di Biella appare doveroso sottolineare che la stessa, così come è riferito dal provveditore regionale del Piemonte, si è concretizzata in un corso su personal computer della durata di un mese, al quale hanno partecipato complessivamente 10 detenuti.

Il provveditore ha comunque messo in risalto che la realizzazione dell’iniziativa trattamentale è stata promossa da un’agenzia formativa accreditata dalla regione Piemonte, la Isvor FIAT, e che la sorveglianza delle attività formative non ha in alcun modo compromesso i diritti soggettivi del personale, essendosi utilizzate quattro unità di personale rese disponibili a seguito della simultanea chiusura per ristrutturazione di altra sezione detentiva dell’istituto di Biella.

EUFEMI (UDC). Domando di parlare.

La risposta agli atti di sindacato ispettivo da parte del signor sottosegretario, avvocato Li Gotti, viene fornita lo stesso giorno in cui il Presidente del Consiglio assume l’interim del Dicastero della giustizia dopo le dimissioni del ministro Mastella avvenute nella giornata di ieri, quando il Senato avrebbe dovuto esaminare le linee guida sull’amministrazione della giustizia.

Desidero preliminarmente ringraziare il signor Sottosegretario per gli elementi di risposta forniti al Parlamento, anche se – per così dire – si tratta sostanzialmente di una risposta burocratica, in quanto tratta da elementi forniti dal dipartimento. Al di là delle considerazioni che sono state fornite, ritengo che la risposta, onorevole Sottosegretario, non colga gli aspetti che ho cercato ripetutamente di sottolineare e che riguardano, così come lei ha avuto occasione e modo di vedere in Senato, i disagi e le difficoltà del corpo degli agenti di custodia che vivono ormai una vita da reclusi tra i reclusi, impegnati nell’assolvimento di un servizio pubblico nelle difficoltà quotidiane, che fanno dalle piccole alle grandi cose.

Mi sarei quindi aspettato, ad esempio, qualche elemento di valutazione rispetto alla questione posta anche relativa allo stato di disagio esistente nelle carceri e nel personale e ai numerosi suicidi che si sono registrati sulla fine del mese di dicembre, ben quattro, di cui due nel carcere di Marassi. Si tratterebbe, quindi, di dare ogni ausilio a questo personale, anche psicologico, per una professione difficile svolta in un ambiente particolare privilegiando l’aspetto umano e il rispetto della persona. Avevo inoltre posto un’altra questione.

Lei, in qualche modo (per così dire), ci ha fornito delle indicazioni utili, indicative rispetto all’impegno di 400 agenti di custodia, 82 dei quali destinati al Piemonte; proprio in Piemonte si è registrata una qualche difficoltà operativa, perché molti penitenziari erano sotto organico e venivano a mancare gli elementi essenziali per poter svolgere questi compiti, soprattutto con gestioni discrezionali anche da parte del Consiglio regionale di disciplina, che si ripercuotevano negativamente sul corpo. Abbiamo posto e riproposto numerose interrogazioni, e credo che qualche risultato l’abbiamo determinato. Addirittura, nel carcere di Alessandria San Michele si sono verificati casi di sospetta tbc e di conseguenza il personale è stato sottoposto ad accertamenti medici.

Questo conferma la gravità di una situazione che richiede attenzione. Come dimenticare, poi, onorevole sottosegretario, i tagli operati nella finanziaria, la mancanza di risorse economiche, la mancanza di remunerazione dello straordinario dovuto al personale, nonostante questo sia stato richiesto per assicurare compiti istituzionali. È una situazione, Presidente, che deve trovare soluzione. Io, a dimostrazione che quell’interrogazione alla quale lei ha dato risposta è riferita a marzo del 2007, ho presentato altre interrogazioni nel mese di novembre che confermano queste difficoltà. Mi auguro che su queste questioni, senza vis polemica, ci sia un atteggiamento da parte dell’amministrazione penitenziaria in grado di tenere conto anche di questo personale che vive e soffre una situazione così difficile. La ringrazio Presidente.

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