Lettera aperta di Roberto Corsi a Rocco Buttiglione

Lettera aperta di Roberto Corsi a Rocco Buttiglione

Abbiamo ricevuto questa lettera aperta da Roberto Corsi che volentieri portiamo alla attenzione degli amici. Le acute riflessioni di Roberto Corsi confermano che l’UDC è ormai un OGM (organismo geneticamente modificato).Caro Rocco, un senso di pena mi ha assalito nel leggere la tua intervista sul Corriere della Sera di oggi, dal titolo “Sgarbi nell’Udc? Inaccettabile”. Preciso subito che quel sentimento non è rivolto al critico d’arte. Conoscendo, come tutti gli italiani, le sue caratteristiche istrioniche, non mi stupisco affatto del suo comportamento. Su Wikipedia ho trovato riassunte le sue scorribande politiche. Le riporto perché possono riabilitare anche te agli occhi di chi ti considera un voltagabbana. Eccole: Partito Comunista Italiano, che lo ha candidato a sindaco di Pesaro; Partito Socialista Italiano, per il quale è stato consigliere comunale a San Severino Marche; DC-MSI, alleanza con la quale è stato eletto sindaco di San Severino Marche, nel 1992; Partito Liberale Italiano, per il quale è stato deputato; Partito Repubblicano, con il quale si è alleato per le elezioni europee nel 2004; Lista Marco Pannella, con la Lista Pannella-Sgarbi abbandonata dallo stesso Sgarbi prima delle elezioni; Forza Italia, nella quale ha inglobato il suo movimento I Liberal Sgarbi-I libertari; Lista Consumatori, con la quale si è candidato, per le Politiche del 2006, senza essere eletto; Partito Federalista; Unione dei Democratici Cristiani e di Centro-Democrazia Cristiana, alleanza con la quale è stato eletto sindaco di Salemi nel 2008. Avevo letto l’intervento dello stesso Sgarbi sul Giornale di domenica scorsa, contenente il tentativo di motivare culturalmente e politicamente la scelta dell’Udc per le Europee. L’omaggio alla grande madre, la Balena Bianca , erano unite ad un giudizio polititico grondante una malcelata piaggeria: “Casini fin dal 1994 ha difeso e conservato la propria autonomia, il proprio posto al centro, un luogo reale e molto frequentato, benchè pervicacemente negato”. Sgarbi lo può raccontare al popolo bue ma non a te, che hai pagato politicamente, e nemmeno a me che ho compromesso diverse amicizie, per questo. La chiusura del pezzo aveva il suggello di Roberto Rao, neoparlamentare di nomina casiniana (perché il Parlamento è pieno di uomini che si vergognano di essere stati nominati e non eletti ma brigano per farlo): ” scegliamo personalità aperte. E Sgarbi, in effetti, è molto aperto”. Nel capitoletto del libro che sto scrivendo ho commentato che le persone aperte piacevano anche a Jack lo Squartatore. Nei giorni successivi non ho trovato alcuna smentita o precisazione. Né di Casini, né di Cesa. Né a Rao, essendo in vigilanza per vocazione ed elezione, può essere sfuggita la cosa. L’intervista di Sgarbi al Corriere di ieri confermava le caratteristiche aperte del personaggio e vi aggiungeva una novità: “io ottimo per l’Udc. Ma tratto con la Lega “. Nella tua intervista di oggi tu riveli: ” personalmente ho sempre avuto molti dubbi. Anche se è sempre utile parlare con lui. Ora questi dubbi si confermano”. I dubbi non riguardano, dunque, solo il doppio gioco con la Lega , ma la qualità complessiva del personaggio. E’ quell’avverbio, personalmente, ad alimentare anche i miei dubbi verso di te e a tramutarli in un senso di pena. Perché non l’hai detto prima? Come, personalmente? Sei o no il presidente del partito? Se sei in minoranza e non condividi la linea, dillo coram populo . Probabilmente ci guadagnerai in immagine. Loro – Casini, Cesa e compagnia cantante – fanno i pasticci e poi mandano avanti te a rimediare figuracce al loro posto: “vai avanti tu che a noi viene da ridere”. Che cosa conti in questo partito? Ti basta fare la Madonna pellegrina dai vari vescovi o dai movimenti ecclesiali a rivendicare l’identità cristiana, mentre loro trattano con Sgarbi e magari con il principe del ballo Emanuele Filiberto? Che partito è questo? Sabato ho sentito il solito lamento per le famiglie che non arrivano a fine mese da parte di chi si può permettere di mantenerne due; la filippica contro la poligamia da parte di chi ha l’accortezza di prenderne una per volta; l’invettiva contro il dittatorello Berlusconi da parte di chi (Nedo Poli) è da sei anni segretario regionale senza che si svolga un congresso; l’invocazione del voto di preferenza pervicacemente negato al proprio interno; il tuono contro la personalizzazione della politica quando quel Casini continua a sovrastare il simbolo; la crociata contro l’abolizione delle province di un consigliere provinciale uscente (Federico Tondi) che si ricandida alla presidenza. Sei venuto a Firenze per due volte a sponsorizzare Mario Razzanelli come candidato sindaco e ti sei lasciato sconfessare da Casini, che cercava l’accordo con Renzi, senza aprire bocca. E il candidato sindaco che avevi sponsorizzato tu sceglie questo slogan elettorale: “senza partiti”. Detto da chi ha fatto fino a un mese fa il capogruppo in Comune, il presidente del comitato provinciale e comunale. Ma hai un po’ di orgoglio o no? Ripeto: che partito è questo? Potete cambiare nome anche dieci volte, ma se l’humus è questo che cosa vuoi sperare? Questo mi premeva dirti in nome dell’antica amicizia. A muso duro, perché l’amicizia può nascondersi sotto le sembianze di uno screanzato.Roberto CorsiScandicci, 23 aprile 2009

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