Il successo di Bersani mette Casini in mezzo al guado
Il successo di Bersani al congresso PD complica il disegno di Casini. Solo la la vittoria di Dario Franceschini avrebbe portato benefici all’UDC di Casini offrendo grandi praterie elettorali. Per Casini si è determinato invece lo scenario peggiore, quello che vede un Bersani teso a ricucire sapientemente i rapporti con gli alleati tradizionali della coalizione ulivista, riducendo il potere contrattuale dell’Italia dei Valori.
Sul terreno programmatico Bersani guarda allo stesso blocco sociale delle PMI, delle famiglie. Per Casini la situazione si complica repentinamente. O accetta di fare la scelta a sinistra con un ruolo di comprimario e non esclusivo, con compagni di viaggio quei soggetti che finora detestava, di cui in questi anni ha tessuto le più aspre critiche, caricandosi perfino l’usura dei risultati regionali del fallimentare modello regionale oppure finisce in mezzo al guado e dunque all’insignificanza politica. E l’incontro di Stresa tra Casini e D’Alema somiglia molto all’incontro di Gallipoli tra Buttiglione e lo stesso D’Alema.
Rosy Bindi ha già detto che non intende lasciare né a Buttiglione né all’UDC il rapporto con il mondo cattolico, di cui intende farsi garante. Questo sarà il terreno della competizione tra i due partiti. E’ una competizione spesso solo nominalistica perché l’elettorato è ormai mobile, ragiona con la propria testa, e non risponde a diktat, ma offre spunti per sbandierare la difesa di valori cattolici a volte senza una intima e reale coerenza, ma solo per avere una visibilità mediatica quotidiana.
La presa di posizione di Prodi sul significato delle primarie del PD rappresenta il definitivo commiato per Rutelli, un commiato senza rimpianti, la cui uscita viene valutata senza danni per il PD ma momento di ritrovata chiarezza interna.
Dunque se Casini pensa alla costruzione del terzo polo con il solo Rutelli non realizza nessun grande centro, non pone basi solide per la costituente di centro, ma viene stretto inesorabilmente da un nuovo rimodulato bipolarismo e risucchiato nel limbo dell’insignificanza politica. Ci vuole ben altro equipaggio per superare i marosi tra Scilla e Cariddi.
Roma, 27 ottobre 2009