Neve a Roma: no allo stucchevole scarico nelle responsabilità

Neve a Roma: no allo stucchevole scarico nelle responsabilità

La città di Roma appare spettrale. Ferma, bloccata nelle sue attività e è iniziato lo stucchevole scarico di responsabilità tra Protezione civile e il sindaco Alemanno. Ai cittadini non interessa il livello di allarme sulle precipitazioni; se la nevicata è di 30 cm o di 10 cm. Al cittadino interessa la puntualità della risposta alla emergenza da parte di chi ha l’Autorità per decidere gli interventi. Di fronte all’allarme neve era opportuno che i mezzi pubblici fosse interessati in un piano che ne avesse garantito la funzionalità sulle principali direttrici e non la paralisi.

Sarebbe stato sufficiente prevedere squadre di pronto intervento attrezzate per raggiungere i mezzi in difficoltà. C’era tutto il tempo per superare il momento critico. Abbiamo visto cittadini tornare a casa stravolti. Non abbiamo visto in azione mezzi spargisale. Non abbiamo visto in moto una adeguata macchina pronta all’emergenza rispetto ad un fenomeno atteso.

Perfino il più diffuso giornale della capitale non è giunto nelle edicole. Non sappiamo se per difficoltà nella confezione o nella distribuzione.

Se gli altri giornali sono giunti nelle edicole significa che hanno saputo vincere la sfida dell’avversità meteo. Se ne deve prendere atto.

Poi arriva il blocco della circolazione con una ordinanza che sa di vecchio.

Viene limitata alle auto con pneumatici termici e con catene dimenticando le 4 per 4 che potrebbero circolare agevolmente rispetto alla quantità di neve sull’asfalto.

Si fa appello tardivo ai volontari dotandoli di migliaia di pale come mera azione comunicativa senza prevedere una distribuzione per quartiere.

Se il livello della precipitazione è quello di 25 anni fa non può essere un alibi sufficiente per giustificare il disastro. Rappresenterebbe un arretramento della città rispetto alle tecnologie e alla evoluzione dei piani antineve. Dimostrerebbe la assoluta incapacità di far fronte all’evento previsto. Non basta dire ai cittadini di stare a casa se poi a ciò non segue un piano di azione pronto, efficace, risolutivo che migliori la situazione.

La neve di febbraio 2012 rappresenta il fallimento di una classe politica cittadina che non pone i cittadini al centro della propria azione quotidiana perché incapace di fronteggiare la emergenza.

Roma, 4 febbraio 2011

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