Agenda Monti e non Agenda

Agenda Monti e non Agenda

Non basta una doppia citazione di De Gasperi per emulare una storia.Una storia che va scritta sempre dopo e mai prima.La ricostruzione economica veniva dopo la restaurazione della libertà, la sua difesa, l’avvento della democrazia parlamentare con libere elezioni. Il metodo democratico era la stella polare dei ricostruttori.Partecipa alle manifestazioni studentesche irredentiste. Il 3 novembre 1904 fu incarcerato insieme ad altri 137 studenti perché manifestò per la costituzione della facoltà giuridica di Innsbruck.Conobbe anche il carcere italiano quando fu richiuso a Regina Coeli dalla giustizia di Mussolini.De Gasperi fu il più giovane deputato del partito popolare a Vienna eletto in rappresentanza del collegio uninominale di Fiemme.L’agenda Monti non appare come il testo base delle idee ricostruttive della dc. Le forze politiche che ancor oggi si riuniscono in nome della agenda Monti non hanno nè le caratteristiche di un cnl, né quelle di forze intellettuali popolari che si riunivano a casa Spataro.Fatte queste premesse veniamo ai contenuti. V’è una visione parziale del Paese. Sul piano interno non v’è cenno all’equilibrio dei poteri esecutivo, legislativo, giudiziario ormai distorto.Il cittadino è lontano dalle scelte indicate.Non una parola sulla magistratura; non una parola sulla sicurezza dei cittadini; solo economia e società e non cittadini e istituzioni.Tutto il documento muove dall’Europa intoccabile come è e non come dovrebbe essere. E’ come se viene dato per scontato che non si possa intervenire per modificarne le strutture e le dinamiche rispetto ad uno sviluppo poco armonizzato e che determina squilibri finanziari, economici e sociali a vantaggio dei più forti.“Che l’Italia deve battersi per un’Europa più comunitaria e meno intergovernativa, più unita e non a più velocità, più democratica e meno distante dai cittadini” significa prendere atto della crisi dell’Europa; di ciò che è, e di ciò che non è stato fatto.Il patto fisco contribuente non viene improntato su un clima di fiducia, ma di vessazione se il modello di riferimento è il risultato complessivamente raggiunto.Si riscopre l’usato sicuro con il credito agrario specializzato con le vecchie sezioni del credito fondiario e il fondo per le ristrutturazioni industriale sperimentato nel 1977 con la legge 675Non manca una spruzzata di rosa e una di verde, intesa come maggiore partecipazione delle donne nella società italiana e di economia verde.Si riconosce che “a quasi vent’anni dalla loro introduzione nel nostro sistema i fondi pensione integrativi non sono decollati. Va dato quindi impulso alla previdenza complementare favorendone la crescita dimensionale con incentivi ai processi di fusione tra i fondi”. Il problema viene visto esclusivamente nell’ottica della economia di scala senza avere la consapevolezza che lo sviluppo della previdenza complementare è un problema di risorse disponibili e di incentivi fiscali al cittadino. Senza aliquote di vantaggio e relativa detrazione fiscale la previdenza complementare resterà bloccata.Il copia incolla ha prodotto il risultato di una frase ripetuta due volte. Nello specifico quando si afferma che “va introdotta una coerente disciplina del falso in bilancio e completata la normativa sull’anticorruzione, l’antiriciclaggio e l’autoriciclaggio. Va rivista la riduzione dei termini di prescrizione per garantire in modo più adeguato l’azione di prevenzione e contrasto di diversi gravi reati”. Nella versione a pagina 24 si aggiunge “una disciplina sulle intercettazioni e una più robusta disciplina sulla prevenzione del conflitto di interesse.Evidentemente si sono voluti rafforzare i concetti.Agenda o non agenda il futuro dell’Europa è legato alla sua capacità di introdurre il metodo democratico nella decisione, con una sovranità pienamente popolare.Il Paese con le elezioni di febbraio è chiamato anche da esprimere una posizione sulle prospettive europee. Non si può attendere il turno delle elezioni europee del 2014. E’ prima che si forma una coscienza europea. E’ prima che si da mandato al governo di rappresentare nei consessi europei la volontà di definire un sentiero istituzionale nuovo rispetto ai metodi intergovernativi del passato che ci hanno visti subalterni.La correzione di rotta dell’Europa potrà avvenire solo dalle elezioni politiche matureranno indicazione chiare sulle scelte e sugli obiettivi.Roma, 24 dicembre 2012

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