Dalle promesse elettorali alle proposte

Dalle promesse elettorali alle proposte

(articolo per il sito DIRSTAT – www.dirstat.it)

In una campagna elettorale contrassegnata giorno dopo giorno da fantasiose quanto irrealizzabili promesse improntate al rialzo, il confronto politico ha finito per allontanarsi progressivamente da una verifica concreta dei programmi. Anche le agende sono state riposte rapidamente nei cassetti.

Questa campagna invernale “corta”, con il marchio della proposta shock, è diretta conseguenza della situazione recessiva e di crisi profonda che investe il paese sia nella economia reale che negli aspetti sociali. La crisi è stata aggravata da errori gravi del governo tecnico che non ha saputo dare al malato la dose giusta di medicinali.

Non sono state sbagliate solo le riforme strutturali e di lungo periodo come quella delle pensioni, con una sottovalutazio degli esodati, e del mercato del lavoro, scarsamente flessibile e ancorato a veterosindacalimo, ma anche quella congiunturali. Prelevare 25 md di euro attraverso l’imu sifignifica non avere conscenza dello stato della economia del Paese. È stata colpita la prima casa e quindi le famiglie nel lo bene più caro. Sono stati colpiti gli agricoltori e le imprese con una tassazione smisurata dei beni strumentali. Tutto ciò è stato nascosto per molto tempo attraverso una sapiente campagna mediatica che ha distolto gli italiani dai problemi veri della crisi della finanza che necessita di nuove e rigorose regole.

La DIRSTAT con l’incontro programmatico dell’hotel Nazionale, quindi in una sede immediatamente vicina al Palazzo della politica ha voluto chiamare le forze politiche a misurarsi sul terreno dei programmi e non degli slogan.

Sono stati affrontati i problemi di un dannoso spoil system per recuperare il principio costituzionale della neutralitá dei dipendenti pubblici e contrastare l’area grigia degli appalti e delle consulenze che si annida nelle procedure senza adeguati controlli.

È emersa la necessitá di affrontare l’attuale sistema duale del corpo dei vigili del fuoco dove prevale ha concezione arcaica che impedisce ai tecnici la direzione di un grande corpo di ingegneria civile e di soccorso e di eccellenza, guardando ad un nuovo modello di soccorso che preveda anche la equiparazione dei livelli retributivi con le altre forze di polizia.

Sono state evidenzate le conseguenze dannose del grande accorpamento delle agenzie fiscali, con risparmi irrrisori se non aggravi di spesa, caratterizzate da missioni peculiari di ciascuna di esse e con un modello organizzativo che non tiene conto delle difficoltá del cittadino nell’orientarsi tra provincia e territorio.

Prevale una concezioni di stato impositore, accertatore, valutatore, sanzionatore anzichè quella di stampo vanoniano dello stato amico del contribente teso al recupero di un rapporto improntato a fiducia. È stato rilevato il pasticcio operato con l’insabbiamento della delega fiscale che aveva introdotto il conflitto di interesse attraverso la deduzione dei documenti fiscali.

Sul piano previdenziale il blocco degli adeguamenti pensionistici genererá appiattimenti e livellamenti insanabili con il rischio di non sottovalutabili ricorsi alla giustizia civile.

La inammissibile situazione del precariato nella intera pubblica amministrazione che non trova soluzione nonostante i costi siano giá a bilancio, quindi senza oneri aggiuntivi rispetto a quelli sostenuti dalla finanza pubblica.

La cancellazione della vice dirigenza come area intermedia operata con la spending review dopo la pronunzia del tar lazio che ne chiedeva il rispetto del dettato normativo.

Su questi problemi le forze parlamentari saranno chiamate a misurarsi nella XXVII legisatura che sta per aprirsi.

Le riforme sono state imposte dall’alto senza alcuna mediazione, senza alcun dialogo senza quella partecipazione che è un pilastro della democrazia. La regole della economia e del mercato richiedono una pubblica amministrazione efficente e moderna, condizioni che si realizzano con il coinvolgimento dei soggetti e non con imposizioni.

Sen. Maurizio Eufemi

Giá senatore nella XIV e XV legislatura

Roma 14 febbraio 2013

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Social media & sharing icons powered by UltimatelySocial