L’IMPORTANZA DELLA MEMORIA ED IL PROGETTO ANPC
Importanza della memoria
Ci sono tre indirizzi nella storiografia della Resistenza di cui celebreremo il 70° anniversario, proprio in questo triennio. Tre indirizzi che ci propongono tre diversi atteggiamenti fondativi della nuova identità della Patria italiana. Il primo indirizzo ispira una storiografia che guarda con maggiore attenzione alla Resistenza armata, con forte contenuto ideologico, e perciò portata a condannare l’attendismo, parola che contiene già un giudizio sfavorevole ad ogni forma di autogoverno responsabile. Il secondo indirizzo ispira la storiografia della guerra civile e della zona grigia: due minoranza politiche si sono affrontate in una guerra civile, mentre la maggioranza della popolazione era la “zona grigia” che cercava soltanto di sopravvivere.
Il terzo indirizzo ispira la storiografia della Resistenza civile che guarda con attenzione, accanto alle importanti e decisive operazioni armate, anche alla resistenza morale, che va dal sacrificio dei soldati che si immolarono anche senza avere ordini precisi, dall’internamento di militari che rifiutano l’arruolamento, al rifiuto della barbarie da parte delle popolazioni, del clero, delle donne e di tutta la società che accoglieva i perseguitati ed i sofferenti.
Come scrive Pietro Scoppola: “Il prendere le armi non si può considerare l’unica forma di partecipazione e coinvolgimento senza cedere proprio a quella concezione della Resistenza che i comunisti proponevano con la loro accanita polemica contro gli attendisti. È il concetto stesso di Resistenza che va ripensato recuperando il significato originale di resistere. Insomma il fenomeno della lotta armata, che conserva tutto il suo valore, non può essere isolato dalle innumerevoli forme di resistenza civile”.
L’Associazione dei Partigiani Cristiani ha preparato per il 70° anniversario della Resistenza un programma di studi e di ricerca dedicato al particolare significato di questo terzo indirizzo storiografico che spesso è stata tralasciato per l’egemonia esercitata dalla cultura politica dominante.
Il Progetto di ricerca dei Partigiani Cristiani
Partiamo dal contenuto formativo: il progetto, senza dimenticare gli avvenimenti conosciuti, si soffermava su tre aspetti ancora inesplorati:
Le stragi delle popolazioni inermi: gli episodi “apocalittici”, punto massimo della follia ideologica che colpiva la civiltà umana, indicato da Dossetti come “segno dei tempi”da non dimenticare; (Dossetti, partigiano disarmato, è sepolto tra le vittime di quelle stragi!).
Il sacrificio dei sacerdoti. Tutte le località che hanno vissuto l’esecuzione del suo prete lo ricorda e lo commemora. Ma nessuno ha studiato il perché di questa particolare persecuzione, fortissima nel numero delle vittime e nelle modalità atroci delle esecuzioni. Forse per una disconoscenza voluta, forse causata dal fatto che i sacerdoti erano ritenuti dai tedeschi i capi naturali della Resistenza civile.
Il contributo delle donne: non solo il contributo nobilissimo delle combattenti e delle dirigenti di movimenti politici, ma anche il contributo umile, quotidiano, nella pietà cristiana, delle donne che nascondevano i perseguitati, curavano i feriti, seppellivano i morti e dividevano il pane, i vestiti e le speranze con i disperati. La pietas di un popolo, l’amore delle mamme che si sostituiva ad un’altra mamma lontana.
Il progetto ha, proprio per questo, partnership importantissime: una Università, (la LUMSA); un Istituto di ricerche storiche, l’Istituto Luigi Sturzo); un Istituto di ricerca politica, l’Istituto Alcide De Gasperi di Bologna; un’Associazione di promozione popolare, le Acli; un ufficio storico di un grande gruppo:l’ENI, fondato da Enrico Mattei, capo dei Partigiani Cristiani e fondatore dell’ANPC.
E, per la prima volta, per la parte riguardante l’eccidio dei sacerdoti, abbiamo ottenuto il patrocinio della Conferenza Episcopale Italiana (CEI).
Chiediamo aiuto a tutti gli uomini ed alle donne, ai giovani, che credono nella Resistenza, nella Costituzione e nell’Italia per realizzare questo progetto. Aderite ai Partigiani cristiani e lo porteremo a termine tutti insieme, ispirandoci al verso di una poesia, che ricorda la lettera di Paolo ai Romani di questa prima Domenica di Avvento, dedicata alla Resistenza da Padre David Maria Turoldo, partigiano cristiano:“Riprendiamoci, amici, il nostro nome di battaglia ed armiamoci di luce”.