Qualcosa si muove sulla riforma del Senato

Qualcosa si muove sulla riforma del Senato

Sulla riforma del Senato si sono levate oggi voci autorevoli. Innanzitutto quella del Presidente del Senato Grasso, poi quella del senatore a vita Mario Monti.

Aprono una breccia rispetto al muro alzato dai sostenitori dell’accordo Renzi – Berlusconi. Invitano ad un ripensamento rispetto alla soluzione prospettata. Hanno di fatto respinto il precotto che era immangiabile. Il presidente Grasso pone il Senato come sede dei diritti. Mario Monti individua un allargamento della composizione alle autonomie funzionali con una trasformazione in un Senato della Riflessione che guarda ai problemi di meglio lungo periodo proprio perché sganciato dalla fiducia politica e dalla decisione quotidiana. Non è invece chiarita dal senatore a vita la questione fondamentale della legittimazione dei senatori, che non potranno essere cooptati o nominati di secondo livelli ma di elezione diretta.

Solo con la legittimazione democratica il Senato potrá avere la forza per assolvere alle funzioni che sono state richiamate da Grasso e da Monti. Si tratta ora di respingere l’ultimatum renziano del prendere o lasciare che l’accordo sottostante vorrebbe imporre anche prendendo atto che posticipando la legge elettorale a dopo la riforma costituzionale di fatto l’intesa politica è giá stata stravolta impedendo qualsiasi ipotesi elettorale nel breve periodo a meno di non utilizzare il consultellum.

Roma, 30 marzo 2014

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