Sconfitta politica del Governo sulla riforma costituzionale

Sconfitta politica del Governo sulla riforma costituzionale

Ieri in senato il governo ha registrato una prima pesante sconfitta politica sulla riforma costituzionale al momento del voto su un ordine del giorno Calderoli su un punto che era irrinunciabile per l’Esecutivo.
Oggi v’è il tentativo di ridimensionare il significato di quel voto che ha un valore certamente più politico più che tecnico.
Il regolamento del Senato, diversamente dalla Camera, impone di votare all’inizio del procedimento gli ordini del giorno che servono da orientamento alle fasi successive dell’iter.
La questione è la tenuta e la forza della maggioranza rispetto ad un testo che presenta molte criticitá.
Il governo ha sbagliato a presentare un testo arroccandosi su di esso con il tentativo di schiacciare la maggioranza e restringendo gli spazi del confronto parlamentare.
È un pessimo inizio. È molto rischioso perchè senza un libero e franco confronto sará difficile con i numeri dati portare avanti una riforma che richiederebbe larghe intese piuttosto che esigue maggioranze.
Non possiamo neppure immaginare che la sinistra voglia ripetere il film del 2001 con una riforma del titolo v approvata con soli 4 voti di maggioranza, che ha portato ai disastri sulla legislazione concorrente e al conflitto stato regioni che sono sotto gli occhi di tutti, oltre che al super lavoro della Corte Costituzionale.

Roma, 7 maggio 2014

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