La crisi della Unione Europea: come e perchè invertire la rotta
Oggi, promosso dalla Associazione ex parlamentari della Repubblica, presso la Sala delle Colonne si è tenuto un interessante incontro su “La crisi dell’Unione Europea: come e perché invertire la rotta”.
“La crisi dell’Unione Europea: come e perché invertire la rotta”.
I lavori presieduti e introdotti dall’on. Giancarla Codrignani, Vice Presidente dell’Associazione ex parlamentari, e conclusi dal Sen. Andrea Manzella hanno visto gli interventi dell’ Rocco Cangelosi e il Dott. Pier Virgilio Dastoli.
Sono state riflessioni che, fuori dalle quotidiane polemiche politiche elettorali hanno permesso di approfondire questioni che si presenteranno dopo il 26 maggio. Il diffuso sentimento anti europeo non deve interrompere la costruzione del progetto europeo di unitá nelle diversitá. Le forze politiche europee dovranno tenere in debito conto le indicazioni del voto correggendo la rotta, interpretando le aspettative del popolo europeo. Le elezioni serviranno a capire dove vuole andare l’Europa.
I voti liberi, fuori dagli schieramenti tradizionali avranno purtuttavia la forza di entrare nel gioco politico anche portando alla elezione di un Presidente della Commissione fuori dalle indicazioni di partenza, senza che questo significhi lesa maestá o tradimento del Voto.
Purtroppo il Trattato di Lisbona è stato concepito in un periodo profondamente diverso da quello conseguente alla crisi finanziaria che ha portato ad amplificare delle disuguaglianze tra gli Stati e all’interno dei singoli Stati.
È diffuso il convincimento che la componente euroscettica sará molto forte e che una risposta fondata da larghe intese europee tra PPE e PSE diventi una risposta sbagliata perchè rappresenterebbe una difesa a riccio dell’esistente, privilegiando il groviglio tecnocratico e metodo intergovernativo.
Le elezioni potranno essere uno shock positivo se portano a ritrovare la Politica.
Non facciamoci troppe illusioni sul peso del semestre di presidenza italiana. Sará praticamente un semestre bianco perchè la fase di rinnovo delle cariche terminerá a novembre e in tutto questo periodo il governo europeo sará nelle mani del consiglio europeo e di van Rumpoy.
Queste elezioni europee saranno di svolta perchè dovrá essere affrontata la emergenza sociale e non potrá farlo l’Europa mascherata per usare una espressione di Delors, non quella dei tecnocrati, ma quella dei volti scoperti.
Le elezioni del 24 maggio dovranno servire a cambiare la politica dell’Europa non a sfasciarla.
Roma, 14 maggio 2014