Coraggio del passato e ripiegamento del presente
A proposito di mercato del lavoro mi vengono in mente le parole di Nino Andreatta del 1993 allorquando disse che la intermediazione come monopolio pubblico non poteva funzionare e che fosse necessario acquisirla dalle organizzazioni professionali, dalle parti sociali, non dagli uffici burocratici che dimostrano sempre più inefficacia, la loro incapacitá di registrazione notarile e costituiscono un elemento che blocca la diffusione di informazioni essenziale per rendere dinamico il mercato.
E a proposito del capitale umano e del sostegno a nuove forme di imprenditorialitá – a quelli che oggi guardano oltreoceano, in California, a silicon valley dico io – le grandi imprese della sua cittá erano nate da assistenti di ingegneria, magari con un intervento di 5 o 10 milioni del suocero, cominciando nel garage di famiglia e sono oggi imprese con 1000 – 1500 persone, stabilimenti in Giappone, in Germania, terzo cliente d’Italia, 40 per cento di ingegneri nello staff. Era lo sviluppo della impresa meccanica emiliana. Lo stesso potrebbe dirsi per lo straordinario sviluppo modello adriatico meno meccanico e meno tecnologico, ma più manifatturiero nel settore della moda e del calzaturiero.
La differenza ora per allora sta in quel differenziale di difficoltá che è l’anima della imprenditoria e che non risiede in posizioni comode ma in scelte coraggiose.
Roma, 7 ottobre 2014