Fare chiarezza sulle cooperative degenerate

Fare chiarezza sulle cooperative degenerate

Le vicende della inchiesta romana su “Mafia Capitale” ha posto in luce una questione politica che va oltre quella giudiziaria. 
Si tratta della formula cooperativa al centro della inchiesta, che è stata scelta per aggirare i controlli di qualsiasi genere.

Quando nel 2001, in occasione della riforma del diritto societario tentammo di mettere ordine nel sistema mutualistico, la sinistra definì quella operazione “vendetta politica”. Si voleva, al contrario, mettere ordine, garantire le cooperative vere, quelle che perseguono effettivi fini di mutualitá come disciplinati dalla Carta costituzionale, evitando che alcuni soggetti, falsamente cooperativistici possano utilizzare le agevolazioni sia fiscali che finanziarie, di cui sono beneficiari. Non possono essere certo considerati soggetti cooperativistici da garantire, quei soggetti quei soggetti con un forte squilibri nel rapporto tra gli apporti dri soci e quelli dei terzi sia lavoratori dipendenti che autonomi. Di qui la battaglia per specificare il requisito della prevalenza del carattere mutualistico quale condizione essenziale per caratterizzare la cooperazione costituzionalmente riconosciuta. 


Quando la cooperazione degenera diventando una holding finanziaria, con pochi soci e migliaia di dipendenti, perde di vista i caratteri fondanti della mutualitá e si arriva alla fotografia impressa dalla inchiesta romana. 
Quello che lascia sconcertati è anche il silenzio dei vertici del movimento cooperativo rosso di fronte ad eventi che determina un danno reputazionale di tutto il movimento anche di quello buono che lavora nel silenzio e nel rispetto delle regole. 
È evidente che sono mancati i controlli, soprattutto sui bilanci così come sul procedimento di erogazione delle risorse pubbliche.

Sorprende che dopo la pubblicazione della foto che ritrae Poletti, allora capo della coop, con i protagonisti di inchiesta giudiziaria così delicata non abbia ancora portato il PD ad una seria riflessione sulla cooperazione degenerata che merita di essere affrontata senza indugi e con il decisionismo utilizzato in altre situazioni.

E Poletti non pensa di fare un passo indietro?

Roma, 14 dicembre 2014

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