La disinformazione televisiva 

La disinformazione televisiva 

C’è un aspetto preoccupante dei tempi che viviamo: una informazione massificata diventa spesso disinformazione di cui sono complici gli stessi mass media. Stamane in un confronto su La7 un giornalista di unitátv si è lasciato andare a giudizi profondamente errati proprio sul piano storico. 
Prendendo spunto da una provocazione del direttore leghista della Padania che lamentava i disagi ferroviari sulla tratta Pescara Roma è caduto nella trappola con tutte le scarpe. Il discorso è inevitabilmente scivolato prima sull’alta velocitá, poi sulla Cassa del Mezzogiorno poi sulla DC cui ha imputato tutti i mali della storia. 
Ora se c’è un partito che ha posto il Mezzogiorno come questione centrale per uno sviluppo non duale è stato la DC. 
Se c’è un partito che ha portato l’Abruzzo a un elevato livello di sviluppo ben più elevato di altre regioni meridionali è stato la DC. 
Se c’è un partito che fa realizzato due autostrade: la Roma l’Aquila Teramo e Roma Pescara è stato la DC. Ciò ha favorito le comunicazioni, il pendolarismo, l’affermazione del modello Adriatico con i cosiddetti operai contadini che hanno mantenuto non uno sradicamento, ma il mantenimento di un legame profondo con il proprio territorio, con la propria comunitá. La industrializzazione ha permesso la creazione di poli produttivi nell’automotive che rappresenta il 20 per cento del Pil manifatturiero regionale nel chietino, il tessile nel teramano, le telecomunicazioni nell’aquilano. 
Al giovane che lamentava l’assenza di un treno rapido Pescara Roma sarebbe stato sufficiente ricordare che tutte le Regioni dell’Italia Centrale offrono servizi di autolinea rapidi per raggiungere la capitale o viceversa. Molte volte le stesse ferrovie dello stato di servono di servizi di autolinea a completamento di alcune tratte ferroviarie. 
È preoccupante la superficialitá con cui i media affrontano problemi di attualitá senza una adeguata valutazione del contesto socio economico e soprattutto senza i necessari approfondimenti. 
La polemica politica non può sfociare nella ignoranza.

Roma 25 agosto 2015 

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