Incontro con Stefano Parisi

Incontro con Stefano Parisi

Stefano Parisi ieri in un incontro promosso dal sindaco di Montalto di Castro Sergio Caci, preceduto da un articolo pubblicato su Repubblica, ha motivato in una affollata e partecipata assemblea, numerosi sindaci e amministratori locali dell’alto Lazio, stimolato dalle pungenti sollecitazioni di Sergio Rizzo, il senso del suo impegno politico e soprattutto le ragioni del No al referendum costituzionale.È partito dalla necessitá di combattere la disaffezione dalla politica sintetizzato dal dato di Milano: Albertini sindaco aveva ricevuto consensi superiori alla sommatoria dell’attuale sindaco Sala e dallo stesso competitore Parisi.La nuova politica secondo Parisi è riportare le persone all’impegno, soprattutto quelle che hanno esperienza, che sanno lavorare, che sanno amministrare con uno sguardo particolare ai giovani. È qui vien fuori il Parisi che ha formato le prime esperienze nella federazione giovanile socialista e il ruolo positivo svolto dalle scuole di formazione seppure aggiornato ai tempi nostri. Quindi nessuna rottamazione ma coinvolgimento di tutti.Parisi ritiene che non bisogna nascondere i problemi, soprattutto quelli legati alla immigrazione che stanno esplodendo. Occorre recuperare il rispetto delle regole. Così come non bisogna ignorare il problema del debito pubblico, oggi favorito da situazioni contingenti.Quanto alla riforma costituzionale il giudizio è stato impietoso. È una riforma confusa, con un procedimento legislativo farraginoso che cancella il principio di responsabilità è tutta la esperienza del federalismo, della concorrenza tra amministratori e della competitivitá. Su questo punto si è riscontrato il consenso forte dei sindaci presenti, che vedono condizionate le proprie scelte politiche. A titolo di esempio ha ricordato come Parigi, dopo Brexit, ha dimezzato la tassazione per le imprese e sul reddito per chi trasferisce le societá nella capitale francese.La piattaforma politica è ispirata ai principi liberali e popolari. Ha detto anche parole chiare sull’Europa respingendo le posizioni populiste e radicali. Il problema non è la flessibilitá del bilancio, ma il rispetto delle identitá culturalì e quindi una Europa più vicina alle nazioni.Ha annunciato per il 16 – 17 settembre a Milano una convention non di partito, ma aperta alle singole esperienze delle persone in cui costruire dal basso una piattaforma politica. Ha espresso favore alle primarie del centro destra. Si è impegnato a definire un progetto di partito che porterá alla valutazione di Berlusconi. Quindi questo punto è legato maggiormente alla vicenda di Forza Italia.Sono emerse molte cose interessanti. Innanzitutto un impegno costruttivo nella campagna referendaria, una ripresa del dialogo tra le forze del centrodestra per uscire dalle secche, ritrovando convergenze, una sfida riformista verso il PD non bloccata sul No, ma nella modernizzazione dello Stato e delle articolazioni, una visione dell’Europa nel solco dell’europeismo costruttivo.Siamo solo ai primi passi…Se sono rose fioriranno…Noi democristiani non pentiti guardiamo con interesse alle sfide democratiche del Paese con quella cultura e visione degasperiana che ha saputo determinare progresso economico, sociale e civile. 14 agosto 2016 

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