Il decreto rilancio, tardivo e inutilmente complicato.
Abbiamo già detto detto della montagna di articoli e di pagine del decreto cosiddetto rilancio. Rischia di alimentare illusioni per la complessità delle norme re il Governo non ha colto l’occasione per sburocratizzare, accentuando la complessità e le difficoltà.
Il Governo ha puntato sulla dimensione e sulla dimensione delle risorse per battere record del debito inutili piuttosto che sulla qualità degli interventi. Non vale neppure il confronto con la manovra Amato perchè quella era di contenimento e di riduzione del deficit!
Il governo ha puntato sul tutto compreso piuttosto che ad un esame parlamentare costruttivo con le opposizioni come la gravità della situazione richiederebbe.
In caso contrario avrebbe perseguito una strada diversa come quella di più provvedimenti incrociati tra Camera e Senato consentendo di approfondire le questioni nelle commissioni di merito così come avrebbero meritato distinguendo tra sanità e sicurezza, aiuti ai lavoratori e al lavoro, sostegno alle imprese e alla economica, enti locali, Fisco e tutela del risparmio, turismo ed editoria, infrastrutture e trasporti, sport giustizia, istruzione e Universitá e innovazione tecnologica, personale pubblica amministrazione.
Ce n’è per tutti. Quale sarà la commissione di merito chiamata a esaminare gli oltre 250 articoli. La Bilancio? E allora tutte le altre saranno espropriate della loro competenza specifica sulla materia.
La marmellata legislativa serve solo al Governo ad imporre senza approfondire!
Ed é un gravissimo errore di metodo e di merito! Mai come in questo momento ci sarebbe stato bisogno di un salto di burocrazia e di semplificazione.
Una occasione sprecata.