Renzi, il soldato Ryan.
LA SUA INIZIATIVA VA SALVATA.
ORA LE FORZE DI ISPIRAZIONE DC POSSONO RITROVARSI.
articolo di Maurizio Eufemi apparso sul giornale online “ildomaniditalia” del 6 agosto 2022
Va lanciato un appello alla opinione pubblica affinché comprenda la gravità del momento e non resti estranea alle vicende nazionali. C’è un generale Marshall capace di riportare a casa Ryan e il suo vessillo? Si tratta di un’esigenza politica di fronte all’offuscamento della dialettica democratica.
Le elezioni politiche del 25 settembre assumono un rilievo più forte del passato soprattutto per le incertezze e le ambiguità di ambedue le coalizioni.
La caduta del governo Draghi è apparsa e appare incomprensibile a larghi strati della opinione pubblica, soprattutto per i successi ottenuti. Della sua caduta sono responsabili non solo coloro che ne hanno provocato le dimissioni come i Cinque Stelle, ma anche quelli come Forza Italia e Lega che hanno impedito che la situazione degenerasse approfittandone per calcolo utilitaristico.
Di fronte ad un bipolarismo forzato dalla legge elettorale occorre che le forze moderate e centrali del Paese, quelle ancorate ai ceti produttivi e alle professioni ai settori più dinamici della società che guardavano ai successi e alla credibilità interna e internazionale del governo Draghi, abbiano il coraggio di reagire individuando le forze politiche e lo schieramento che possa far ritrovare spazi di agibilità politica fuori dalle compressioni personalistiche.
Dalla situazione attuale Matteo Renzi si trova nella posizione di essere fuori dagli schemi precostituiti e perciò in una situazione che può diventare forza se saprà aprirsi alle forze che sui territori chiedono una rappresentanza su basi programmatiche serie e dignitose.
C’è dunque da salvare il soldato Ryan (Renzi) attraverso una patto di convergenza come quello di De Gasperi nel 1923 dopo la introduzione della Legge Acerbo (aveva fatto parte della commissione dei 18) tra le forze che hanno a cuore la Costituzione, l’europeismo, l’atlantismo e non una velleitaria visione d’Europa terzomondista.
In un tale patto di concentrazione le forze di ispirazione democristiana possono ritrovarsi e convergere ove le disponibilità al confronto superino gli egoismi, ove i programmi siano più forti della distribuzione dei collegi.
C’è da fare appello alla opinione pubblica affinché comprenda la gravità del momento e non resti estranea alle vicende nazionali.
C’è da salvare il soldato Ryan, come nel film capolavoro di Steven Spielberg, dopo la estinzione dei piccoli partiti che avevano tentato, in passato, di difendere l’idea democristiana. C’è un generale Marshall capace di riportare a casa Ryan e il suo vessillo? ‘Salvare il soldato Ryan‘ diventa un’esigenza politica di fronte all’offuscamento della dialettica politica che l’artificio elettorale determina.