In ricordo di Vittorio Mathieu
È deceduto Vittorio Mathieu nella sua casa di Castiglione.Un filosofo, un pensatore straordinario, professore di filosofia a Torino. Maestro di generazioni di studenti. Ricordo la sua eleganza e la sobrietà. Amava e viveva in campagna dove trovava ispirazione. Ho avuto la fortuna di conoscerlo negli anni ottanta quando scrisse “la filosofia del denaro” per i tipi di Armando,l’editore che ha diffuso in Italia con successo il pensiero di Popper, presentandolo in un istituto culturale sul Gianicolo vicino a Porta San Pancrazio, oggi quell’edificio è stato trasformato in un albergo stellato.
Poi altre occasioni di incontro con la Rivista Fondamenti guidata da Gerardo Bianco Valerio Verra e Massimiliano Pavan per cui scrisse un saggio su una monografia dedicata ai Principi dell’economia che vedeva tra gli altri gli scritti di Lawrence Klein, pimpante Nobel, Sergio Ricossa Henri Lepage Bernard Schmitt Antonio Fazio.
Per Mathieu il denaro non è altro che libertà quantificata. Portava l’esempio delle api che non scelgono il loro comportamento in vista del proprio vantaggio e in funzione del comportamento altrui. Per loro sceglie la natura.Nel rapporto economico ciascuno sceglie ciò che vuole fare del proprio vantaggio. Ciò connette l’economia al diritto privato: la libertà contrattuale.
Manifestava delusione per i modelli macroeconomici che derivavano da confusioni concettuali sua per l’economia keynesiana che per quella monetarista per le difficoltà di prevedere il futuro ma anche il passato.
Perché le formule matematiche sino meccanismi che elaborano ciò che uno gli mette dentro: da sole non bastano, nè a produrre concetti, nè tanto meno a correggerli.
Poi ci sarebbe molto altro, soprattutto il richiamo ad occuparsi dell’uomo , rimuovendo teorie che hanno portato trincerandosi dietro sofismi alla spoliazione del risparmio e del lavoro.
L’estremo saluto alla Gran Madre di Torino.