Riflessioni sulla federazione di centro

Riflessioni sulla federazione di centro

Federazione di centro

Cari amici per l’incontro di oggi 20 ottobre c.a. avevo predisposto questo breve intervento che sottopongo alla vostra cortese attenzione solo per non disperderlo.
Lo avevo scritto domenica mentre il mio amico Flavio Felice pubblicava una bellissima nota su Röpke, e questo aveva stimolato ancora di più la mia riflessione. La grandezza di Röpke è sconosciuta ai nostri giovani eppure é stato ispiratore di Adenauer e di Erhard nella ricostruzione della Germania. Era grande amico di Einaudi e ammiratore  di De Gasperi. i suoi scritti sono straordinari soprattutto sul rapporto tra economia e politica. Sostenitore dei corpi intermedi e critico verso Rousseau, per stare nella attualità. Ha offerto una lettura interessantissima della Enciclica Mater er Magistra.
E allora,  fatta questa premessa,  ecco cosa avevo meditato.

Sarò breve.
Questo incontro si colloca a cento anni dal famoso discorso di Sturzo del 1 ottobre 1920 a Milano,  quello sulla crisi economica e crisi politica. Rifletteva la situazione di rifiutare l’alleanza con i liberali affiancati ai fascisti. Anche allora uscivamo da 90 miliardi di debiti.

Siamo chiamati ad un passaggio credo scontato: la presa d’atto di un fallimento, fallimento politico e culturale.
Abbiamo assistito ai soliti giochetti, alle solite furbizie, non da prima Repubblica,  ma da bassa Repubblica.
La Federazione é morta nella culla dell’atto costitutivo a cui hanno purtroppo creduti quanti come voi che siete qui rappresentanti di Associazioni culturali e del terzo settore e del volontariato che sentivano la esigenza di riaggregare nel solco di un filone culturale quello spazio politico oggi negato e potersi contare per contare.
Quale prospettiva di Congresso si può avere se in questi mesi abbiamo assistito al tradimento dell’idea di quanti con il retro pensiero hanno privilegiato la scelta egoistica rivelatasi fallimentare  raggiungendo percentuali tali da assicurare piccole rendite di posizione e di potere locale. È inutile portare casi specifici.
La idea della Federazione è stata tradita non presentando il simbolo con meschine giustificazioni. È stata negata la speranza a quanti di Voi non credono alle porte girevoli, a chi entra ed esce dalle alleanze indifferentemente di destra o di sinistra pur di conquistare qualcosa ma  senza alcuna credibilità.
Voi volevate la affermazione di una cultura, di una idea senza baratti senza compromessi presenti e futuri.
Oggi é il momento di fare chiarezza. Oggi dobbiamo dare risposte credibili ripartendo da zero, con nuovi uomini, nuove idee, nuovo simbolo gettando pesanti zavorre compromettenti.
Non voglio ripetere quanto ha detto in modo puntuale ed apprezzato Mario Tassone sia nei giorni scorsi che a   Saint Vincent.
Oggi è in discussione la democrazia parlamentare vulnerata nella rappresentanza e nella funzione con la rottura dell’equilibrio del rapporto con il Governo fissato nella Carta.
Oggi va combattuto il centralismo propagandistico di Conte. Altro che illusione di partecipare alla creazione del partito contiano!
Oggi sono in discussione con l’alibi del Covid le libertà fondamentali con i tentativi di comprimerle con i DPCM.
E veniamo alle alleanze.
C’è uno spostamento verso il Centro senza alcuna coerenza. Lo abbiamo visto nelle giunte rinnovate. Nessun riconoscimento a forze moderate forti nei valori.
E sposto in ultimo quello che nelle riunioni Dc era al primo punto: la politica estera. Si partiva da lì per inquadrare la presenza dell’Italia nel panorama internazionale.
Oggi invece è tutto precario. Sembriamo collocati sui non allineati, senza prese di posizione sul Venezuela, sulla Armenia, ondeggiando tra Cina e Stati Uniti.
C’è il fatto nuovo della scelta di Salvini su suggerimento di Pera di avvicinarsi al PPE. Sarebbe una soluzione numerica e non politica. Sorprende che  non sia stato fatto rilevare il problema della democrazia interna e l’adesione non dovrebbe maturare sui programmi e sugli ideali del PPE?
Non viene forse replicato l’errore fatto con Berlusconi quando aderì al PPE con sommo rammarico del pentito Buttiglione che si è sentito tradito più volte ! Chi si sentirà tradito da Salvini?
Salvini ha la grande responsabilità di avere fatto il governo con i cinque stelle con Di Maio, Toninelli, illudendosi di guidare l’agenda.
Dovrebbe cedere sovranità all’Europa non solo a istituzioni democratiche ma questo dovrebbe valere per tutti i partiti personali: Salvini Meloni Berlusconi e Casini

Assisteremo al paradosso di un Salvini dentro il PPE e e noi europeisti da sempre popolari della migliore  tradizione in continuità con gli ideali degasperiani   fuori dalla porta senza possibilità di incidere il corso della storia.
Non basta peró  passare disinvoltamente da Peron a Pera…
come direbbe Bartali l’l’è tutto sbagliato l’è tutto da rifare.
La federazione se vuole nascere deve farlo con uomini nuovi credibili. Dunque senza Cesa e senza Rotondi che hanno altri obiettivi e altri interessi.
Con un simbolo nuovo, con un programma innovativo, ma un programma politico non si inventa si vive come direbbe  Sturzo ma  con  i contrasti e le lotte nella audacia delle affermazioni e nella fermezza delle negazioni.
Gli avvoltoi della Dc ancora volteggiano su brandelli del partito e della sua storia per un pasto a basso costo. Forse c’è ancora qualcosa di nascosto su cui volteggiare impedendo la ricomposizione dell’unità e nell’oblio  del testamento politico di Aldo Moro.
Scusate il disturbo.

Maurizio Eufemi
20 ottobre 2020

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