De Gasperi e il metodo democratico nel partito e in Parlamento

De Gasperi e il metodo democratico nel partito e in Parlamento

Convegno  – Con le lenti di De Gasperi – Viterbo 2 aprile 2022

Questo momento di riflessione nell’anniversario della nascita di Alcide De Gasperi ci permette di approfondire alcuni passaggi storici e politici fondamentali per il nostro Paese anche alla luce degli avvenimenti attuali soprattutto sulla politica estera sulla NATO sulla Ced e sulla politica economica.


Intanto non solo legami di fede partitica, ma geografica per Viterbo e diró il motivo, poi ne subentrano altri personali e familiari, poi quelli politici.


La mia attenzione si è soffermata sul metodo democratico perseguito da De Gasperi Nei rapporti governo Parlamento e nel Partito direzione cn nei gruppi direttivi e assemblea. In questo ci aiutano le fonti.

La Dc ha lasciato un grande patrimonio culturale che per il valore dei fondi dei gruppi parlamentari e del partito custoditi dallo Sturzo rappresentano una miniera inesauribile.


I volumi curati da Andrea Damilano sono straordinari per vedere il metodo democratico degasperiano con il dialogo costante governo, gruppi direttivi assemblea e partito direzione consiglio nazionale. Chissà se il terzo volume quello dopo il 1967 che ricordo fu messo in cantiere è rimasto seppure in bozza nell’archivio di marco Damilano. ?


Ho respirato la stagione della grande vittoria degasperiana con molti punti di contatto.

Intanto i miei padre e zio erano iscritti alla stessa sezione di De Gasperi di borgo cavalleggeri, che negli anni cinquanta era a borgo santo spirito e poi di fronte all’aula Nervi che prima era oratorio San Pietro dove c’era don Giuseppe Bersani il fratello di Lello.

Per andare a scuola al pio IX passavo tutti i giorni sotto casa di De Gasperi.

Mio padre resistente alla leva insieme a tanti altri giovani si nascondevano nel posto più sicuro che era Villa abemeleck sede della ambasciata tedesca e confinante con la stazione San Pietro che collegava Roma con la ferrovia per Viterbo. In via delle fornaci c’era la sede operativa, oggi si direbbe il data base, della Azione Cattolica. Questo era il sentimento.


A Viterbo …

Veniamo ai legami di de Gasperi con Viterbo.

Nelle lettere dal carcere, il 5 settembre 1927 De Gasperi, detenuto nel 1927 presso la clinica Ciancarelli, all’onomastico di Rosina, infermiera operosissima, ma rude nelle forme e nel linguaggio fa un dono con dedica:


“Offre alla sua feroce Secondina

Il detenuto questa fu Marina

E prega Santa Rosa di Viterbo

Di farle il becco dolce e meno acerbo”


Fece 3 visite:


una nel dicembre del 1944 appena dopo la formazione del secondo Bonomi. Viene come segretario della Dc e ministro degli Esteri. Ne scrivono due storici incontestati come Bruno Barbini e Attilio Carosi, direttore della biblioteca e padre del giudice costituzionale.

Si trattava di organizzare il partito laddove era possibile in attesa che tutto il Paese soprattutto il Nord fosse liberato.

De Gasperi diffondeva l’idea Dc e il programma ricostruttivo.


Si tenne la direzione il 30 novembre molto importante, in due manoscritti, per il richiamo alle libertà ai combattenti del nord, ma con una importante richiesta di modifiche alla struttura industriale a favore del lavoro e contro i monopoli plutocratici (influenza di Toniolo che in capitalismo e socialismo usa questo termine nei confronti dei gruppi detentori della nuova ricchezza ) ( plutocrazia Europa centrale Russia Australia America)


Un’altra visita fu il 7 giugno 1951 per le elezioni provinciali e comunali dell’11 particolarmente significative perchè la competizione era tra 3 raggruppamenti.

Una terza visita nel 1952 sulla riforma agraria di Segni. Veniva realizzato uno dei punti qualificati delle idee ricostruttive di enorme significato per Viterbo e Grosseto e per la maremma risanata. I mezzadri e i braccianti diventavano proprietari di poderi di circa venti ettari, nella media 15,3, i coltivatori diretti con produzioni e autoconsumi! Le province di Viterbo e di Grosseto erano particolarmente coinvolte perché per loro si trattava del 18 per cento delle superfici coltivabili con ben 178 mila ettari sui 743 mila totali della intera riforma.


I risultati elettorali erano diversi la Dc raggiunge oltre il 35 per cento a vt e il 17 a Grosseto.

Non è questa la occasione per affrontare le vicende elettorali che se si poneva già la questione delle aggregazioni che esploderà a Roma con la vicenda Sturzo e poi nel 1953 con la legge elettorale maggioritaria.

I voti devono tenere conto che la Dc non presentò candidati in tutti collegi provinciali sia a Grosseto solo 3 su 16 che a Viterbo ma solo 14 su 16 in alcuni lasciando spazio agli alleati di centro.

A Viterbo fu accompagnato da Andreotti e Angela Guidi Cingolani.

De Gasperi con la sue visite sottolinea il legame tra fiducia e deputato della Regione.

Nel 48 De Gasperi era capolista della circoscrizione Roma vt lt Frosinone e onorava il suo mandato.

La bandiera della democrazia come eredità.

Azione per allargare lo schieramento democratico

Grida “Viva Cesare Battisti” come risposta alla azione di disturbo dei Missini, Ricordando che fu l’unico che lo difese a Vienna!


Motiva l’adesione alla nato dicendo “Dobbiamo essere pronti a difenderci se qualcuno ci attacca per questo abbiamo aderito alla NATO truppe sotto il comando di un generale italiano “

V’è Atteggiamento di pace e di difesa nazionale

e la Compattezza di un popolo che vuole rimanere libero.

C’era preoccupazione per quanto avvenne con l’invasione della Corea “non è così lontana e può svilupparsi in incendio”

Sottolinea il paradosso che In Corea gli aggressori non sono i nord coreani che hanno attaccato il sud ma i coreani che si difendono e le nu che accorrono in soccorso

L’URSS è socialista e non imperialista mentre il Nord America che non ha fatto annessioni è proclamato imperialista.


La scelta della NATO che provocò una grave frattura politica e all’interno della Dc una linea antiusa, non ha impedito il miracolo economico. Questo dobbiamo dirlo.

Non sono state sottratte risorse allo sviluppo o alle conquiste sociali realizzate da de Gasperi nella fase del centrismo.


Un altro elemento che ci collega a Viterbo è collegato alla operazione Sturzo del 1952.

A Luigi Gedda fu offerto il collegio senatoriale di Viterbo che fu rifiutato.


Il patto Atlantico


Grande attenzione di De Gasperi verso il Parlamento con una informativa prima della firma di aprile.

Il 30 novembre 1948 si tiene il gruppo Dc alla Camera dei deputati. De Gasperi prospetta la NATO. Dossetti si oppone al progetto.

8 marzo 1949 consiglio nazionale sulla politica estera.


Nello stesso mese si tengono 5 riunioni tra direttivi congiunti e assemblee dei gruppi.

Al gruppo camera si vota odg Spataro Taviani con 292 votanti 283 si, 3 contro e 6 astenuti.


Nella visione degasperiana Il Patto Atlantico fu concepito nel quadro delle nazioni Unite come impegno di solidarietà in favore della pace e della sicurezza delle parti contraenti previa decisione del Parlamento quindi non automatico.

La prerogativa democratica del parlamento sulla pace e sulla guerra è salvaguardata.

È patto di sicurezza una garanzia di pace una misura preventiva contro la guerra. Nessun paese o blocco di paesi fino a quando non avrà mire aggressive ha nulla da temere da esso.

Intendiamo collaborare con pazienza e moderazione perché i problemi più generali tra Occidente e oriente si risolvano nella pace e nella distensione. (Trieste ndr)

Ricorda come l’Italia ha rinnovato con urss e altri paesi dell’ oriente i rapporti commerciali (missione di Ugo la Malfa a Mosca 12 agosto 1948 ) su riparazione e consegna di aliquote della flotta delle navi per i rapporti economici con l’est nei settori metallurgici e metalmeccanico attenzione ai beni di produzione piuttosto che ai beni di consumo. Problema clausola nazione più favorita

Trasformazione di beni non derivanti dal piano Marshall, ma da materie prime scambiate; l’URSS voleva 8 petroliere da 1500 tonn

Il negoziato va avanti.


Il dibattito parlamentare fu aspro. Polemica con Nenni per avere in commissione Esteri maggiori elementi.

De Gasperi mantenne una posizione ferma. “non si tratta di deliberare su documenti segreti. Meglio una discussione serena pubblica. “


16 marzo 1949 inizia discussione generale

Dopo odg Gullo si riprende all’una di notte del 17 marzo.

Respinge Odg Togliatti.

Viene ratificato il 20 luglio 1949 dopo che c’era stato firmato il 4 aprile 1949 a Washington


Un altro esempio …


La posizione comunista era demagogica. “Vi mettete in brutta compagnia fate blocco con i reazionari e i conservatori di tutto il mondo invece gli apportatori del progresso, della libertà della democrazia sono dall’altra parte e vi rovesceranno. “

“Non siamo dei deboli, dei vili che si adattano per opportunità “rispose de Gasperi!


Non si può tralasciare la questione dell’Articolo 2 del patto atlantico e dell’articolo 38 della Ced.


E qui veniamo ai problemi interni tra De Gasperi e Dossetti e non solo. La Sinistra Dc era succube dei comunisti. Paura della guerra civile.


Non dimentichiamo il contesto internazionale le preoccupazioni per la visita di Eisenhauer , per le mobilitazioni della piazza. (Colloquio de Gasperi Di Vittorio sulle manifestazioni) e i telegrammi di protesta.


Il progetto Ced poteva sembrare una utopia ma che allora era un grande atto di coraggio e responsabilità.


Le resistenze dei paesi nordici verso l’ingresso dell’Italia soprattutto Norvegia Regno Unito

Per loro Noi non eravamo abbastanza Atlantici.

La soddisfazione di De Gasperi alla comunicazione dell’ingresso alla Nato prima del 4 aprile 1949


La prospettiva degasperiana era politica. Il processo è stato affidato alla economia manca la dimensione politica.

La scelta occidentale poggia sul successo e sulla forza del 18 aprile

Nella realtà la sinistra voleva separare Europa da Stati Uniti come ci ha ricordato il migliorista Ranieri Umberto alla presentazione dello studio citatissimo e documentatissimo di Paolo Acanfora per il Mulino.


Le accuse di massimalismo al gruppo dossettiano sul rapporto partito governo al punto di rimproverargli di volere lo stato partito cn 18 20 dicembre 1949


Mondo nuovo, ordine nuovo, muova anima, nuovo corpo era l’armamentario lessicale come risposta alla crisi dello stato nazione.

In Dossetti il rifiuto di una aprioristica adesione al blocco occidentale era determinata dalla paura di spingere ancora più avanti la divaricazione interna e internazionale con le forze comuniste e con le masse da esse inquadrate (cronache sociali 1947. )

Mettevamo in discussione perfino il piano marshall per la diplomazia del dollaro!

Vedevano pericoli e fratture. Una scelta internazionale che approfondisse il solco con le sinistre avrebbe reso più difficile qualsiasi politica riformista. Appariva una lacerazione.

In quei giorni la tensione era accentuata dall’arresto del primate di Ungheria.


Per Dossetti nasceva Europa nel conservatorismo senza un profilo identitaria autonomo.

Le differenze non furono colmate (articolo 2 alleanza comunità solidale e fallimento Europa politica indipendente ) furono sconfitte dossettiane e per art 38 Ced, degasperiana perché la Ced era il coronamento patto atlantico.


Nella Dc c’era una articolazione di posizioni con la sinistra Gronchiana, profilo latino per superare est ovest, quella dei sindacalisti più legati alla attività di partito con il mondo del lavoro e di Dossetti per il superamento dello stato Nazione per una Europa unificata sul piano politico e con profilo autonomo.

Questa azione fu portata avanti con cronache sociali e politica sociale.

Se la Ced fu una battuta d’arresto De Gasperi ha ragione oggi!

C’erano visioni contrastanti sul ruolo del Partito sul Parlamento. In de Gasperi c’era lo schema paronetto del governo maggioranza gabinetto Partito.

Per Dossetti il partito strumento della rappresentanza, partito come veicolo della volontà del popolo. Purtroppo abbiamo visto la crisi della rappresentanza se non ci sono i partiti!

De Gasperi vuole riformare le coalizioni per sottrarsi ai condizionamenti del mondo cattolico e delle gerarchie ecclesiastiche.

Per Dossetti sottomissione dell’Italia agli Stati uniti con perdita della centralità mediterranea nella contrapposizione est ovest e per più dialogo con i paesi non allineati.

Nel settembre del 1946 Dossetti di dimette dalla Direzione perché era stato affidato a Corbino il Tesoro con questo giudizio “un uomo ottuso alle nostre idee” accusa De Gasperi di non curare l’Amministrazione e sul Partito che riteneva bloccato dalla disperata inerzia dei dirigenti. Il 18- 22 settembre 1946 i dossettiani abbandonano la direzione.

Nel cn del 9 -15 dicembre 1946 mozione di sfiducia Dossetti Lazzati alla Direzione del Partito! Fu posta per appello nominale e respinta. Attilio Piccioni fu eletto segretario con 43 voti su 63 19 schede bianche 1 a Cappi.

De Gasperi fu applaudito tracciando il quadro del partito in rapporto ai problemi del Paese.

Tre mozioni: solidarietà degli uomini liberi e dei partiti; politica economica e finanziaria; contro la stampa anticlericale.

Poi il gruppo il 16 17 e 18 approva odg di indirizzo per l’assemblea costituente.

Quello stesso Lazzati trascinó in Aula Dossetti sulla votazione del Patto Atlantico

Gli disse “già non siamo capiti. Un rifiuto a votare sarebbe per noi la perdita di ogni consenso” .


La unità europea era inconciliabile con il metodo funzionalista della integrazione per settori ma richiedeva un approccio politico.

La Ceca era quantitativa

La Ced era qualitativa


L’articolo 38 ipotizzava struttura militare con struttura politica.


Non la “via nostra”in economia, quella dell’economia mista, ma la terza via di una soluzione mediana che consacrasse italia come potenza Latina e mediterranea liberata dal franse gioco dell’alleato scomodo.

La terza via era il cavallo di battaglia di Dossetti e dei Gronchiani. Basta leggere i resoconti. Lo scontro era sulla politica economica.

Veniva messa in discussione anche la linea Pella del rigore.

C’era un vero e proprio tiro a segno verso Sforza, Pella e Pacciardi.
 

Sulla legge delega per la politica economica il 23 febbraio 1951 ci fu un voto qualificato interno al gruppo votanti 274 favorevoli 189 contrari 30 dossettiani astenuti 55 gronchiani e 30 dossettiani. La delega sarà abbandonata al senato.

De Gasperi disse la delega non è uno strumento che serve alla stabilità perché risiede nel parlamento che può revocarlo quando vuole.

Il governo va sotto per la prima volta su em Sannicoló 219 contro 214. Sono 81 Dc assenti e 30 franchi tiratori. 28 febbraio 1951 ministro industria Togni rel Iervolino dl n 1 potenziamento settori produttivi.


Ravaioli che era nello schieramento di sinistra, accusó Dossetti di atteggiamento antigovernativo.

Un episodio poco noto…

La rottura avviene con le dimissioni di 6 membri sulla riforma regolamentare del Gruppo sull’assenso preventivo alle iniziative.

Era un terreno di scontro decisivo tra le correnti e la maggioranza Dc su obiettivi di politica estera ed economica. Si allargava il solco tra Direzione e Gruppo.

Dossetti voleva Fanfani al Bilancio. Prevale un compromesso con De Gasperi e va alla agricoltura. Il dossettismo come gruppo organizzato era finito. Il 28 ottobre 1951 nasce iniziativa democratica.

Poi Dossetti si dimette ad aprile ma le rende pubbliche dopo le amministrative del 1951.

Dossetti riteneva ormai conclusa la esperienza con le vicende internazionali con la adesione al patto atlantico e perché la riforma dello Stato non era realizzabile senza una riforma della chiesa.

A Rossena nelle riunioni di agosto e di inizio settembre punta alla conservazione dell’esistente e manifesta profonda revisione critica per il suo tradizionale giudizio negativo su De Gasperi che era l’unico a garantire la continuità democratica.

Integralismo dossettiano del rinnovamento della società e dello Stato.

Dossetti voleva condizionare in positivo de Gasperi con riforme possibili dentro il sistema dalla “opposizione intransigente” alla “opposizione condizionante. “

De Gasperi spezza il quadrilatero dossettiano con la formazione del VII governo.

Al consiglio nazionale di grottaferrata del luglio 1951

De Gasperi dice a Dossetti “caro dossetti se non saremo uniti saremo travolti tutti dalla stessa valanga”!

Difende gli alleati minori

“Il partito più che una milizia è spirito di sacrificio”.

Le elezioni del 1953

L’Europa unita non è una favola una fantasia o una teoria: è l’aspirazione di coloro che conoscono i rimedi necessari alla situazione economica attuale

Traguardo 1953

Al quinto congresso al neutralismo di Nenni de Gasperi rispondeva la unità politica nazionale possibile ə oggi di la politica di solidarietà internazionale … su tali premesse poggia la nostra decisione di aderire al patto atlantico ma è sopratutto l’unione europea che sta in cima ai nostri pensieri e in testa si nostri interessi.

Per De Gasperi l’atlantismo era il contesto di riferimento per sviluppare la strategia europeista e non viceversa.

L’europeismo come idee forza per una nuova identità delle nuove generazioni.

Pur nelle difficolta la strategia degasperiana ha prodotto effetti decisivi nel lungo periodo radicati nella nazione.

Per De Gasperi “Non importa di avere sempre ragione.

Bisogna non avere torto domani. “
 

I contrasti con Dossetti sulla politica economica verso Corbino e verso Pella

Sulla politica estera sulla scelta euro-atlantica


Dopo le considerazioni sulle scelte di politica estera come NATO e Ced una ultima riflessione su De Gasperi e Paronetto che fu una figura straordinaria per il loro legame e per l’umiltà con cui De Gasperi seguiva le lezioni di Paronetto in economia “per imparare ed aggiornarmi con una sete del concreto e dell’elemento tecnico” che lo aiuteranno nelle scelte fondamentali.

Ma non abbiamo più un Montini in grado di costringere i cattolici a tessere la tela di Camaldoli che orienterà i costituenti. I committenti erano Montini e de Gasperi ; l’interlocutore costante e sistematico è Paronetto. Ricostruzione è la parola chiave.

Era competente e preparato. “Continua a consigliarmi con la tua coscienza illuminata sulla realtà oltre che con la tua bontà”è l’esortazione di De Gasperi in una lettera a Sergio Paronetto.

Il documento che è stato predisposto, è bene articolato e condivisibile soprattutto aperto perché senza pregiudiziali.


Si possono fare integrazioni sulle riforme realizzate che hanno portato progresso e grandi conquiste economiche e sociali

Alcune sottolineature


L’apertura agli scambi

le bonifiche collegate alla riforma agraria

L’elettrificazione come determinante dello sviluppo e del miracolo economico

Il fisco come valore di diritti e doveri

In politica estera

La scelta occidentale nell’area delle libertà e della democrazia,

poi Atlantismo poi europeismo.
 

Chi tesse oggi la tela che prima delle idee ricostruttive poggiava sul codice di Camaldoli e che aveva due committenti Montini e Degasperi?


Dov’è oggi un Paronetto?

Rileggere Alcide De Gasperi con le lenti di oggi, attraverso gli avvenimenti di 70 anni di storia permette ancora di più di apprezzarne la grandezza.

Furono scelte di libertà. Hanno consentito di ricostruire il Paese e dare un assetto moderno unito a sviluppo impetuoso. Tutto ciò nonostante i contrasti interni alla Dc che furono vivaci. Le spinte al neutralismo furono fine a se stesse .

Affrontò con coraggio la sfida energetica con il coraggio di Enrico Mattei, un partigiano Cristiano, allacciando rapporti con Algeria e Iran.
 

Bibliografia essenziale


Bibliografia

AA.VV., Cattolici al futuro, editoriale Rufus, 1984


Giulio Andreotti, De Gasperi visto da vicino, Rizzoli, 1986


Giulio Andreotti, De Gasperi e il suo tempo, Arnoldo Mondadori editore, 1956


Piero Craveri, De Gasperi il mulino, 2006


Donato Menichella, stabilitá e sviluppo dell’economia italiana, Editori Laterza, 1997


Sergio Paronetto e il formarsi della costituzione economica italiana a cura di Stefano Baietti e Giovanni Farese, Rubettino Editore, 2012


Sergio Paronetto, Prospettive sulla partecipazione operaia alla gestione dell’azienda, studium xl 1944 pagg 36, 37.


C. Vasale, i cattolici e la laicitá. Un contributo alla storia del movimento cattolico italiano, ed. Dehoniane, Napoli 1980 pag. 131)


Paolo Acampora, miti e ideologia della politica estera Dc Nazione europea e comunità atlantica il Mulino, 2013

Giovanni Galloni antologia di iniziativa democratica ebe edizioni, 1973

Giovanni Di Capua, il centrismo plurale, nuove edizioni Ebe, 2004


Atti e documenti dc 1943 1967 edizioni cinque lune, 1968

Il Parlamento italiano1961 -1988

Voll. 14,15,16


La Dc e la comunità europea di difesa tesi Luiss relatore G Orsina candidato Francesco Bechis Roma, 30 marzo 2022

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