Riflessioni su “Elogio della sovranitá politica”

Riflessioni su “Elogio della sovranitá politica”

Alcune riflessioni sulla presentazione del libro di De Giovanni ” Elogio della sovranitá politica”. Le riflessioni filosofiche dei relatori Polito, Bianco, Scoditti, Marramao, De Giovanni, sono diventate anche pressanti interrogativi dopo interventi così profondi che portavano a trasferire i ragionamenti alla attualitá, alle vicende del 13 novembre, ma anche alla crisi mediorientale, alla primavera araba, alla costruzione europea, alla BCE e tanto altro ancora. 

Come ha scritto Gerardo Bianco “con questo saggio De Giovanni affronta, dopo quello dedicato alla Democrazia di massa, un tema cruciale del pensiero politico, quello della Sovranità.

Attraverso una rilettura attenta dei grandi autori che, lungo i secoli, hanno trattato l’argomento, egli riformula l’originario concetto hegeliano di Sovranità, ribadendone il necessario ruolo per l’organizzazione politica della società in una cornice di libertà costituzionalmente garantite.

In una fase di “pensiero debole” che si riflette, con evidenza, nell’opaca “prassi politica” dei nostri giorni, il libro di De Giovanni, filosofo e politico che ha contribuito a dissolvere varie mitologie e ad aprire nuove prospettive, sollecita a riprendere in modo approfondito la riflessione sulle grandi questioni aperte della teoria politica.

Lo scritto di Biagio De Giovanni restituisce dignità al ruolo dell’agire politico, fissandone anche il fondamento concettuale”. 

È stato anche detto della espansione di una teologia dei diritti, ma chi dá a questi diritti il fondamento se non c’è sovranitá. Non ci può essere sovranitá senza mediazione con il corpo sociale. 
Nella attualitá c’è il contrasto tra gli Stati Nazionali e istituzioni sovranazionali. 
La democrazia è diventata impopolare con forme di ribellione perchè non riesce più ad essere potere del popolo. 
Non si comprende il mondo globale se non si ripercorrono le tappe della globalizzazione. 
Il popolo è prodotto di una costruzione politica. 
A che punto è la notte della sovranitá ? Siamo nell’interregno tra vecchio ordine e nuovo ordine. La sovranitá è sempre più limitata dai governi globali. 
È possibile un Demos globale? 
In Europa il costituzionalismo del novecento è stato costituzionalismo sociale. 
Quale è il rapporto tra democrazia nazionale e sovranazionale? 
Distinzione fra diritti umani e diritti fondamentali. 
I diritti fondamentali sono diritti politici. Tanto spessi sono i diritti fondamentali, tanto sottili sono quelli umani. 
La grande questione è la sovranazionalitá, con un popolo che non c’è, un territorio confuso e una societá liquida. Come riorganizzare tutto ciò? 
Il novecento ha posto il tema del cambiamento nel mondo con l’irruzione delle masse. 
La teologia dei diritti li ha resi fluttuanti, confusi, disconnessi . 
La sovranitá politica è un processo più complicato. La crisi della sovranitá è anche crisi della democrazia politica e della rappresentanza. Lo Stato è stato contenitore. Quale è il destino della democrazia politica. C’è la rottura dello spazio, dei suoi confini e nello spazio globale si muovono altre forze. Non possiamo trasferire tutto in alto.
Che cosa lascia la crisi della sovranitá politica. 
Che cosa accade in questo spazio? Che fine fa il mondo nuovo che prima era tenuto in mano dagli Stati moderni? 
Sono riflessioni che volevo condividere con chi non ha avuto la possibilitá di assistere ad un dibattito così profondo in un pomeriggio dedicato al pensiero forte nella sala dedicata a Giovanni Spadolini.Roma 25 novembre 2015 

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