Convegno su diritti acquisiti e fiscalità
Se l’associazione nazionale dei magistrati e degli avvocati dello Stato in pensione ha ritenuto necessario promuovere un convegno sulla tutela dei diritti acquisiti e fiscalitá significa che in uomini che hanno dedicato la loro vita al servizio delle istituzioni, è scattato un senso di reazione dopo la pubblicazione del documento sulle pensioni da parte del bocconiano Presidente dell’Inps Tito Boeri.
La presenza di altissime personalitá come i presidenti emeriti della Corte Costituzionale Quaranta e Tesauro oltre al presidente onorario della Corte dei Conti Pasqualucci ha arricchito i lavori di interventi e relazioni ricche di cultura giuridica.
Sono emerse preoccupazioni rispetto a scelte che travolgono i principi della civiltá giuridica.
Il settore dei pensionati non può essere il salvadanaio foce attingere per le esigenze di finanza pubblica.
Alla diffusa demagogia si è risposto con la cultura della competenza e della ragionevolezza e del confronto, chiedendo il rispetto dei patto tra Stato e cittadino, perchè le condizioni non possono essere cambiate unilateralmente.
Purtroppo non si conosce la veritá, molti dipendenti pubblici percepiscono meno di quanto versato e con la trasformazione del retributivo con il contributivo si avrebbe un sostanziale miglioramento per i pensionati.
I diritti quesiti non sono una categoria ottocentesca da riporre nell’armadio, ma un valore dell’ordinamento.
La ragionevolezza non è in contrasto con altri valori. Il principio di affidamento è più dolce, ma resiste come quello dei diritti quesiti.
L’attacco ai diritti acquisiti avviene attraverso il contributo di solidarietá, la perequazione e con questa idea ultima del ricalcolo delle prestazioni oggi erogate.
Va detto che paventare l’equilibrio di bilancio significa deviare l’attenzione dai problemi reali, nascondendo una logica punitiva, perchè l’effetto sul bilancio è modesto.
C’è da augurarsi che la Corte Costituzionale, il giudice delle leggi, sappia vigilare sulle dilaganti tendenze populiste.