C’è una strana aria nel Paese
Sembrano all’opera forze che vogliono modificare la struttura del Paese. Tutto ciò senza un mandato popolare. Il popolo infatti nel 2013 non ha votato nè programmi nè rappresentanze con l’obiettivo di alterare l’equilibrio dei poteri a vantaggio di un premierato senza contrappesi, nè di ridurre e marginalizzare il ruolo e la funzione del Parlamento che resta centrale nella nostra visione della societá.
Quando assistiamo alla sfiducia notarile del sindaco di Roma, quando vediamo che il Presidente dell’Inps invade settori e competenze che esulano dalle proprie funzioni senza che si levino voci autorevoli sul rispetto dei ruoli si resta allallibiti. Il Presidente dell’Inps intervenendo sul tema dei diritti acquisiti e degli esodati finisce per scavalcare il Ministro del Lavoro e il Ministro dell’Economia. Per non parlare poi del tema dei vitalizi che appartiene alla competenza esclusiva delle Camere.
Quando si prende a riferimento il sindaco della cittá capoluogo in termini di indennitá come riferimento per le cariche istituzionali regionali e nazionali per affermare il modello del sindaco d’Italia e poi assistiamo alla vicenda romana non possono non sorgere perplessitá soprattutto nel vedere largheggiare l’uso delle carte di credito per compiti certo istituzionali, ma si finisce per far lievitare indirettamente l’indennitá.
Chi è particolarmente attivo sul tema dei vitalizi è il presidente dei deputati di scelta civica Mazziotti di Celso che ha presentato una proposta di legge costituzionale per modificare il sistema di ricalcolo dei vitalizi.
Riteniamo che la funzione parlamentare sia un presidio di libertá che vada salvaguardato.
È facile dire cancelliamo tutto da parte di chi come il deputato in questione che ha un reddito complessivo 2014 di 985.434 euro, compresi fabbricati e redditi di capitale, mentre nel 2013 era di 488.011.
Non non vogliamo la plutocrazia, ma una democrazia partecipata in cui tutti possano essere eletti per difendere i diritti dei più deboli e il bene comune.
Ecco perchè dico che c’è una strana aria nel Paese. Si tende a restringere l’area della partecipazione con la riduzione dei diritti. Per fare faremo si tende a creare l’alibi della casta. Ma è un finto problema perchè sono ben altri gli interessi gioco.
Sta a noi nella visione sturziana e degasperiana difendere le istituzioni democratiche dagli attacchi di chi ci vuole farci tornare indietro cancellando i corpi intermedi, ed esaltando il potere prefettizio come emanazione dell’Esecutivo.