No alle riforme tanto per fare Fermare la deriva autoritaria
Il Presidente del Consiglio è tornato a parlare della riforma costituzionale. Lo ha fatto alla Festa dell’Unitá sicuro di avere i numeri. Dunque una riforma senza badare alla qualitá del prodotto. Che riforma può mai essere quella che dipende da voti raccogliticci e dunque dalla incertezza del risultato sul Tabellone elettronico del Senato? Il PD commetterebbe lo stesso errore del 2001 quando approvò una riforma con soli 4 voti di maggioranza.
Dunque la partita che si sta giocando è sulla pelle della architettura costituzionale del Paese e sui relativi equilibri.
Ancora più preoccupante è sentire esponenti del PD affermare che in caso di bocciatura della riforma costituzionale, il governo Renzi per andare alle elezioni anticipate interverrebbe con decreto per aggirare la clausola di salvaguardia dell’italicum applicando anche al senato la legge elettorale della Camera.
Roma 14 agosto 2015