Non c’è più tempo da perdere.

Non c’è più tempo da perdere.

Ieri a Corso Rinascimento, dai Missionari del Sacro Cuore,  dopo gli incontri di Sant’Anselmo e San Sisto, Gianni Fontana ci ha  generosamente offerto un’altra occasione di confronto per riprendere  un cammino comune, per ricostruire un movimento più largo in cui ritrovare i caratteri della laicitá, del popolarismo, dell’europeismo, del solidarismo  con una visione della politica incarnata nella comunitá e nella societá.
Riscoprire il popolarismo significare rivitalizzare innanzitutto il principio di rappresentanza, sconfiggendo il fenomeno dell’assenteismo, mortificato e distrutto dal voto utile, esaltato dal leaderismo e dal personalismo.
Ricomporre oggi una area composita  che recuperi un mondo vasto che si sente oggi estraneo alle scelte politiche è certo compito faticoso e difficile, ma non va sprecato. Ciò è tanto più  necessario quanto più si manifesta  insensibilitá nei diversi schieramenti politici rispetto al perdurare del ciclo lungo della crisi economica, a scelte di politica economica sbagliate, alla macelleria sociale, ai disagi delle famiglie numerose, ai problemi delle nuove periferie,  ai giovani senza lavoro e senza prospettive, ai ritardi del Mezzogiorno e alla nuova emigrazione intellettuale che ne impoverisce la societá civile.
Si rende necessario procedere attraverso una forte  mobilitazione dell’associazionismo così numeroso  sul territorio, creando un network di intelligenzedi presenze vive. È poi necessario superare il microleaderismo del mondo cattolico per una nuova  grande sfida capace di affrontare le disuglianze, gli accresciuti divari economici e sociali, le spinte perverse della finanziarizzazione economica. Dobbiamo perciò lavorare su un Manifesto di principi, con una sintesi di valori in cui si delinei  un programma fondato sulla ricerca del bene comune attraverso la dottrina sociale. Va superata la scontentezza della politica provocata dalla diaspora, dallo spaesamento, dall’assenteismo.
Tante istanze vanno ricomposte, perchè se restano isolate sono vanificate, evitando prospettive solitarie.
Nell’immediato occorre definire regole semplici, comportamenti rigorosi, un programma di azione essenziale, recuperando valori umanistici, persone libere e coraggiose che si mettano in gioco.
Non c’è più tempo da perdere.!  Ieri il nuovo Cdu ha portato la sua presenza e la sua disponibilitá a creare più ampie convergenze per ritrovare il senso di un ruolo e di una presenza più forte nella societá e nelle Istituzioni.

Roma, 10 febbraio 2015

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