Documento dell’Ufficio Politico del 6 dicembre 2016
(La consultazione referendaria ha visto la netta affermazione del NO.
Una vittoria degli italiani a difesa della Costituzione e della democrazia a cui il Nuovo CDU ha lavorato e creduto da sempre, dando un concreto contributo, con una mobilitazione costante in tutto il territorio nazionale già dalle prime fasi di stesura della riforma, per far conoscere convintamente le ragioni del NO.)
Con il risultato referendario, a cui hanno partecipato quasi trentaquattro milioni di cittadini, si chiude una fase storica della repubblica. Venti milioni di Italiani hanno bocciato non solo una riforma costituzionale fatta male, che alterava l’equilibrio tra i poteri e le istituzioni dello Stato, ma hanno respinto il sistema del leaderismo, introdotto surrettiziamente con le leggi elettorali, iniziando dal mattarellum, per passare al porcellum e infine all’italicum, che ha violato la lettera e lo spirito della Costituzione per venti anni.
Infatti per venti anni si è registrato un allontanamento dei cittadini dalle consultazioni elettorali, tanto da far registrare un astensionismo superiore al 50 % del corpo elettorale.
Il referendum ha invertito la tendenza e ha bloccato definitivamente la realizzazione della “seconda repubblica”, pretesa dagli efficientisti di maniera, superficiali e ignoranti, che hanno intenzionalmente imposto un metodo spacciandolo per stabilità politica.
La stabilità politica si realizza con un chiaro programma per il Paese, che affronti e dia soluzioni ai problemi dei cittadini, colpiti dalle ricadute di una globalizzazione senza regole; la stabilità politica si concretizza quando si esercita un ruolo autorevole all’interno dell’Unione Europea nella predisposizione delle Direttive e anche dei Trattati, che devono tutelare e ampliare i diritti dei cittadini europei e non conculcarli o affievolirli; la stabilità politica si ottiene dalla tutela dei cittadini contro le prepotenze finanziarie e bancarie, quando la governance è inadeguata.
Per questi motivi noi riteniamo che sarà necessario tornare al sistema elettorale proporzionale, anche temperato, ma in grado di esprimere e rappresentare adeguatamente tutte le correnti di pensiero dell’elettorato, che vuole scegliere la classe dirigente, senza imposizioni o scelte predeterminate.
Il nuovo CDU proporrà sistemi elettorali chiari e comprensibili ai cittadini perché la scelta della classe dirigente dovrà essere trasparente e immune da trasformismi, indotti dal sistema leaderistico.
Il nuovo CDU e la Federazione Popolare, che continuerà ad avere ruolo importante nello scenario politico, proporranno alle altre forze politiche, che contrastato il radicalismo e il populismo, iniziative comuni per affrontare i problemi del Paese e in primo luogo la lotta alla povertà ritornante, che assale il ceto medio residuale, con proposte su un nuovo sistema economico, fiscale e redistributivo, sulla programmazione del welfare-society e sulla modifica dei Trattati e sulla riscrittura di nuovi dell’Unione Europea, a partire dalla realizzazione dell’unione fiscale con aliquote comuni in tutti gli Stati, imprescindibile per la costruzione di una nuova Europa più partecipata, coesa e solidale.