Riforma delle Popolari in tempi brevi

Riforma delle Popolari in tempi brevi

20 aprile 2007 – (Il Tempo) Riforma delle Popolari in tempi brevi, il senatore Maurizio Eufemi,.auspica una legge condivisa da tutti gli schieramenti

“Il Tempo”, 20 aprile 2007, p. 15

IL GOVERNO non interverrà sulla riforma delle banche popolari. E non presenterà un suo testo in materia. Questa la linea che ha ribadito ieri il Viceministro all’Economia Roberto Pinza alla Commissione Finanze e Tesoro di Palazzo Madama. Pinza ha detto che «non deve essere una riforma palingenetica» l’iniziativa resterà alla Commissione del Senato. «Il governo – ha precisato Pinza – non interverrà con un suo progetto, a meno che non vi sia costretto nel caso non si raggiunga un accordo sufficientemente ampio: ma non credo succederà e comunque non ci sono per ora limitazioni di tempo». È stato deciso che si costituirà un Comitato ristretto che lavorerà ai diversi disegni di legge e che alle riunioni prenderà parte attiva il governo: Il Comitato verrà costituito immediatamente, non appena i gruppi con più di un senatore in Commissione (An, Ds e FI) avranno indicato i rispettivi nominativi, presumibilmente – vista l’importanza della materia – gli stessi capigruppo. «Si tratta di una precondizione importante – ha spiegato a Il Tempo, il senatore Maurizio Eufemi (Udc) e membro della Commissione finanze di Palazzo Madama – perché il Governo ha riconosciuto la necessità dell’utilizzo della via parlamentare per definire la riforma».. Eufemi ha aggiunto che c’è stato un ulteriore passo in avanti nella materia: «Il riconoscimento delle diverse dimensioni delle popolari, suddivise tra piccole, medie e grandi. Questo consentirà di individuare forme di cambiamento flessibili e non rigide che garantirà a ciascuna banca di muoversi in piena libertà nelle trasformazioni utilizzando le variazioni dello statuto». La riforma insomma parte da questa premessa che rappresenta un primo riconoscimento della peculiarità del settore su cui il legislatore vuole intervenire. «Occorre in ogni caso garantire il rispetto dell’essenza del modello delle banche popolari. E per far questo devono restare immutati i capisaldi del sistemà cooperativo: il voto.capitario, il gradimento dei soci all’ingresso di altri azionisti e il limite al possesso di capitale» ha aggiunto il senatore Eufemi che ha spiegato che in «quest’ultimo caso occorre distinguere le percentuali tra i normali possessori e gli investitori istituzionali». La riforma delle Popolari. mette mano a un settore che solo in Europa conta 4.500 banche, 60 mila sportelli e 140 milioni di clienti. Vasta la rappresentanza anche in Italia dove il comparto conta un milione di soci, otto milioni, di clienti e intermedia il 20% della raccolta bancaria. Per questo la riforma va accelerata. «Contiamo di, chiudere i lavori e di portare un testo largamente condiviso entro maggio» ha concluso Eufemi.

economia@iltempo.it

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