Fondazioni, ultimo duello sul 30%

Fondazioni, ultimo duello sul 30%

26 Gennaio 2006 – Il Sole 24 Ore, Fondazioni, ultimo duello sul 30%. – No del relatore alle modifiche – Tremonti: convocheremo il Cicr

 ROMA•Ha dovuto cedere il passo al provvedimento sulla droga, ma resta in stand by, pronto per la votazione in Aula, il decreto che differisce l’efficacia di alcune norme della riforma del risparmio.

Ieri tuttavia a quello che, nonostante tutto, resta un treno veloce con diritto di priorità in questi ultimi giorni di lavoro parlamentari sono stati aggiunti un altro paio di vagoncini ovvero altri due emenamenti per l’Aula, dopo quelli che fissano il termine di un anno e per i regolamenti attuativi della Consob e portano a 120 il periodo transitorio per i prodotto obbligazionari e assicurativi. Entrambe le modifiche proposte riguardano il posticipo dell’entrata in vigore del tetto del 30% ai diritti di voto delle Fondazioni nelle assemblee delle banche Partecipate. Hanno infatti presentato proposte identiche tanto il presidente della commissione Lavori Pubblici del Senato, Luigi Grillo (Forza Italia), quanto i senatori Ds Franco Bassanini, Lanfranco Turci e Giovanni Brunale, chiedendo di spostare avanti di un anno e mezzo, dal primo gennaio 2006 al primo luglio 2007, l’entrata in vigore del norma che sterilizza diritti di voto. E un altro emendamento, con le stesse finalità e gli stessi Contenuti è stato presentato da alcuni senatori Ds e Margherita al decreto legge mille proroghe anch’esso in attesa di essere esaminato dall’Aula di Palazzo Madama. È noto che il tetto del 30% “morde” essenzialmente sulle partecipazioni di tre enti che possiedono quote superiori e che hanno già minacciato ricorsi, in ciò supportati dall’Acri: si tratta della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, della Carige e dell’Ente Cassa Firenze.

Molto ristretti appaiono però i margini di manovra per l’approvazione in Aula delle modifiche proposte ieri. Il relatore Maurizio Eufemi (Udc) si è detto infatti contrario agli emendamenti sulle fondazioni, che comporterebbero una modifica di contenuto alle norme:

“Non vedo come si possa pensare di modificare a pochi giorni dall’approvazione una legge approvata da Camera e Senato con due voti di fiducia, un conto è il differimento di termini per consentire alle Autorità di avere il tempo per provvedere in modo adeguato agli adempimenti, misure che rispondono a esigenze istituzionali e serve a evitare dei vuoti legislativi, come ad esempio la mancata fissazione di un termine temporale per i regolamenti attuativi della Consob”, spiega Eufemi.

Un altro conto è, invece, una modifica della norma sulle fondazioni: sarebbe una modifica sostanziale della legge alla quale sono contrario».

Dal canto suo, per il Governo è stato il sottosegretario all’Economia, Maria Teresa Armosino, a ribadire una netta contrarietà a qualsiasi modifica di sostanza: «Siamo fuori tempo massimo per le modifiche alla legge sul risparmio» ha ripetuto ieri. E, sempre in tema di modalità di attuazione della legge, ieri 19 stesso ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha confermato che la riunione del Comitato interministeriale per il credito e il risparmio annunciata ai primi di gennaio dopo la nomina di Mario Draghi a Governatore della Banca d’Italia, si terrà. «Lo convocheremo» si è limitato a rispondere Tremonti ai giornalisti che gli chiedevano notizie sulla data di svolgimento. Tornando al la legge di conversione del decreto legge 6 del 2006, c’è al meno un motivo, esterno ai problemi d’applicazione della legge del risparmio, per il quale il provvedimento dovrebbe essere approvato con urgenza. Si tratta dell’articolo 2 della nuova norma, che sana una svista del Governo in materia di finanziamento dell’autorità per l’energia elettrica e Gas. L’autorità guidata da Alessandro Ortis, infatti, per effetto delle nuove disposizioni della finanziaria del 2006, è l’unica che si è venuta a trovare senza normativa primaria per fare il proprio bilancio. E in questi tempi di freddo, gelo e carenze energeti che, non è il caso di condannare all’austerity forzosa anche l’autorità che controlla le tariffe del gas e quelle elettriche.

 (ROSSELLA BOCCIARELLI)

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