VITO LATTANZIO, IL DEMOCRISTIANO VICINO ALLA GENTE
Vito Lattanzio e Aldo Moro, nella Regione Puglia, erano i Democristiani più votati. Giovanni Copertino, un Amico del Gruppo politico che faceva capo a Lattanzio, in questa intervista, fatta da Antonino Giannone, racconta le fasi più significative della vita di Vito Lattanzio, del suo rapporto con la gente, dei tratti della sua personalità, del suo pensiero politico che, poi, Copertino ha continuato con il suo impegno nella Democrazia Cristiana, nelle Istituzioni Comunali, Provinciali e Regionali.
Cenni biografici di Vito Lattanzio: Nasce a Bari il 31 ottobre 1926 – Deceduto il 31 ottobre 2010. Laurea in Medicina e Chirurgia; Medico Chirurgo. Lattanzio é stato un Politico con grandissimi consensi elettorali in Puglia, un “pilastro” della Democrazia Cristiana, un leale antagonista di Aldo Moro: nei Comitati Provinciali non c’era altro se non un confronto tra i due. Lattanzio è stato eletto ininterrottamente in Parlamento dal 1958 al 1994. Ha ricoperto moltissimi incarichi di Governo, Ministro cinque volte, e Sottosegretario; é stato vicepresidente della Camera dei Deputati per due legislature, tra il 1983 e 1988. Nella Dc è stato anche componente della Direzione Nazionale e Responsabile della Politica Estera. É Stato, In Puglia, uno dei Politici di massimo riferimento della Dc, ancor più dopo la morte di Aldo Moro. Segnaliamo il libro di Vito Lattanzio: Il silenzio – riflessioni per poter sperare nel domani. Editore. Giuseppe Laterza 01/01/95
Antonino domanda: Giovanni, per numerosi anni, hai operato, politicamente nel Gruppo di Amici dell’on. le Vito Lattanzio. La sua segreteria politica di via Fratelli Rosselli era considerata una centrale del divenire della cosa pubblica in ogni espressione. Tu ci puoi raccontare l’approccio umano di Vito Lattanzio con le Persone, con i suoi Elettori?
Giovanni risponde: Ricordo che nei weekend, quando Vito Lattanzio tornava a Bari da Roma, davanti al suo uscio si infoltivano impressionanti code di “postulanti”: l’idraulico, il marinaio pescatore, il commerciante del mercato rionale, il venditore al minuto, il coltivatore diretto, il muratore, l’Imprenditore, l’Avvocato, il Medico, il Notaio, anche i Sacerdoti per una richiesta di beneficienza per una festa parrocchiale o per una famiglia particolarmente bisognosa. Lattanzio ascoltava, con attenzione non formale, tutti, sempre, uno per uno: “Vedró di fare quello che posso”. La Segretaria di turno, annotava e prendeva appunti per tenere aggiornate le richieste che erano uno “specchio dei bisogni e delle esigenze sociali di quel tempo”. Lattanzio si circondava di persone molto competenti con valori etici: trasparenza e lealtà.. In particolare, voglio citare l’Amico Michele Caldarola che era il Capo della Segreteria Politica. Purtroppo, nell’era digitale non c’é più il rapporto diretto tra la gente e il Politico che, quindi, non ha più il “polso della situazione del territorio che rappresenta” e spesso le scelte dei Collaboratori non premiano competenza, merito e valori della persona.
Antonino domanda: I Pugliesi che votavano per decenni Democrazia Cristiana erano Lattanziani o Morotei. Ci potresti spiegare in che cosa consisteva questa rivalità e contrapposizione?
Giovanni risponde:: Lattanzio e Moro erano due autentici Democristiani e quindi si consideravano, prima di tutto già Amici. Sul piano personale si rispettavano sia in pubblico, sia in privato, ma la cronaca politica, per aumentare l’interesse della gente, aveva l’abitudine di amplificare le loro differenze sulle scelte politiche.
Antonino domanda: Giovanni, Ti chiedo come se facessimo del Gossip negli anni ’60-’70 per nulla paragonabile agli eccessi del Gossip dell’era digitale: in che cosa Lattanzio e Moro tra i più votati rivali nella DC in Puglia erano dei rivali politici?
Giovanni risponde:: Innanzi tutto, vorrei chiarire che noi Democristiani anche quando su temi di carattere politico abbiamo opinioni diverse, siamo sempre degli Amici e come tali ci rispettiamo sempre. É una caratteristica che come abbiamo visto in questi ultimi 30 anni, non rientra nel DNA di altri Partiti, specialmente quelli che si basano sulla gestione di un unico leader e non sulla naturale selezione della classe dirigente, ma soprattutto sulla fedeltá al leader di turno. Comunque stiamo parlando di due Persone con alti Valori etici e Cristiani, due grandi Servitori per la Politica.
Antonino domanda: Quali sono stati i provvedimenti e i progetti più importanti che ricordi della concretezza politica che veniva attribuita a Lattanzio?
Giovanni risponde:: Vito Lattanzio si è sempre interessato, in prima persona, nell’esercizio del suo potere istituzionale, con interventi a favore della Regione Puglia. Ricordo, in primis, il suo impegno per la Sanità : lo sviluppo concreto del Policlinico di Bari, con significativi investimenti per le infrastrutture, le tecnologie e il personale. Da quell’impegno anch’io ho potuto continuare, quando sono stato Presidente della Giunta Regionale della Puglia (1993), con l’avvio del Progetto Asclepios con il Prof. Paolo Livrea, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bari. Ma Lattanzio è intervenuto anche in altri settori, ad esempio l’Agricoltura, era stato Presidente della grande organizzazione Coldiretti.
Antonino domanda: Vito Lattanzio, resta, nell’immaginario collettivo, il Ministro della Difesa che, nel 1977, si dimise, un mese dopo la fuga del criminale di guerra nazista Herbert Kappler dal Policlinico militare del Celio, a Roma.
Giovanni risponde:: Innanzi tutto affermo che il Ministro della Difesa Vito Lattanzio non c’entrava nulla con quella fuga, masi assunse la responsabilità politica e si dimise. Ma a conferma del suo operato che fu da tutti considerato trasparente, nel rimpasto governativo Lattanzio, senza soluzione di continuità , fu nominato alla guida del Ministero dei Trasporti e della Marina Mercantile che a quell’epoca erano Ministeri divisi, mentre oggi sono stati accorpati.
Antonino domanda: Negli anni ’90 arrivó Mani Pulite: un flagello per i Politici Democristiani e Socialisti che governavano allora. Il clima di Mani Pulite, travolse, con l’inchiesta “Speranza”, anche due Politici, Ministri, in quegli anni. Cosi scrivevano i giornalisti di quel tempo: “Si puó dire che la carriera politica di Lattanzio sia finita il 28 marzo del 1995, quando fu posto agli arresti domiciliari assieme all’altro ex ministro barese Rino Formica, socialista, indagato per corruzione e finanziamento illecito nell’ambito dell’inchiesta “Speranza” condotta dall’allora pm Alberto Maritati“. Il processo “Speranza” fu devastante per la politica nella Regione Puglia per poi concludersi nel nulla: tutti innocenti tranne uno che avrebbe fatto associazione a delinquere con se stesso il riferimento rimasto di quell’inchiesta � Francesco Cavallari, detto Cicci, Presidente del Gruppo Case di Cura Riunite (4mila dipendenti), che operava nella Sanità e che è morto da colpevole, ma era innocente Giovanni, ci potresti dire cosa pensi oggi di quella vicenda?
Giovanni risponde:: Vito Lattanzio, democristiano, e Rino Formica, socialista del Garofano furono coinvolti nell’inchiesta “Speranza” II 28 marzo del ’95, i due Ministri condivisero la sorte di quell’inchiesta degli arresti domiciliari per finanziamento illecito e corruzione. Titoloni sui giornali, TG nazionali e regionali, grande clamore. Dopo 14 anni di processi, veleni in corpo, i due Politici, travolti dai mass media nella polvere, furono assolti nel dicembre del 2009, perché “Il fatto non sussiste“. Per entrambi gli accusati fu certamente meglio saperlo da vivi che da morti. Ma a questo punto, oggi, non posso non evidenziare un fatto riguardo a quell’inchiesta che è figlia del clima inquisitorio di Mani Pulite che oggi, si puó affermare, che è stato un golpe mediatico-giudiziario, perché recentemente (2023), così è stato reso noto da un Magistrato protagonista: il Giudice Gherardo Colombo che lo scrive nero su bianco nell’introduzione al libro “L’Ultima Repubblica” di Enzo Carra, l’ultimo portavoce della Dc, scomparso il 2 febbraio Esemplare � una testimonianza resa proprio nei giorni in cui tutto cominció, tra il gennaio e il marzo del 1993. In quei giorni, Daniel Server, Incaricato d’Affari dell’Ambasciata statunitense in Italia, ragguaglia su Tangentopoli il Dipartimento di Stato e osserva che i magistrati hanno “intrapreso un processo di cambiamento che non possono controllare o guidare completamente”, perché la loro “responsabilit” è quella d’assicurarsi che giustizia sia fatta, non di indicare linee politiche per stabilire quando abbastanza “abbastanza”………..Gherardo Colombo dice poi “che se i politici avessero accettato le condizioni dei Pm, in cambio non avrebbero avuto “a che fare con la giustizia penale”. In pratica fu proposta una trattativa segreta Stato-Tangentopoli, del tutto illegale così infatti ha commentato Piero Sansonetti su Il Riformista: “Dal punto di vista del codice penale, se Colombo racconta il vero, il pool commise un reato piuttosto serio. Violó l’articolo 338 che punisce severamente la minaccia a corpo politico. Nella sua ricostruzione dei fatti, Colombo non parla di singoli politici, o di imputati: parla di “politica”, al singolare, cioè si riferisce esattamente al “soggetto collettivo” al quale, evidentemente, fu proposta la trattativa con la minaccia del carcere. L’articolo 338 del c.p. prevede pene fino a sette anni di reclusione. Ovviamente i reati sono caduti in prescrizione, però resta la ferita allo Stato. La Storia ci dice che il disegno politico della Procura di Milano sempre se è vero quello che dice il dottor Colombo – fu comunque portato avanti, con gli arresti sistematici, con l’aggiramento del Gip, con i mandati di cattura a rate, col sistema delle delazioni ottenute in cambio di scarcerazioni o con nuovi mandati di cattura, con una lunga scia di suicidi” Un altro riferimento disponibile è “Tangentopoli fu colpo di Stato. Lo dicono le toghe“, scritto da Ruben Razzante su La Nuova Bussola Quotidiana: “l’inchiesta di Mani Pulite fu in realtà un vero Colpo di Stato per sgominare la DC. La furia giacobina di quelle toghe ha distrutto la Prima Repubblica con l’intento di costruirne un’altra governata da un’altra forza politica: la sinistra” Mi sono soffermato su questa pagina di Tangentopoli perché ha colpito anche Vito Lattanzio: Politico, grande servitore dello Stato e bella persona che grazie alla sua Fede Cristiana seppe affrontare tutte le accuse dei PM he si sono rivelate del tutto infondate. Infine, inviterei a riflettere su quanto ha scritto il Capo della Procura del Tribunale di Milano, Francesco Saverio Borrelli: “Se fossi un uomo pubblico di qualche Paese asiatico, dove come in Giappone è costume chiedere scusa per i propri sbagli, vi chiederei scusa: scusa per il disastro seguito a Mani Pulite. Non valeva la pena di buttare all’aria il mondo precedente per cascare poi in quello attuale“. Un dato di fatto va ricordato: Mani Pulite ha provocato 40 Suicidi e centinaia di Politici arrestati e assolti!
Antonino domanda: Giovanni, potresti spiegarci il pensiero politico di Vito Lattanzio e il suo “Servire la Politica e non servirsi della politica” come diceva Don Luigi Sturzo nell’Appello ai Liberi e Forti (104 anni fa che è sempre attuale) che poi Tu hai praticato nel tuo percorso politico di Democristiano di Centro?
Giovanni risponde:: Mi ha unito a Vito Lattanzio una comunanza di principi ideali di Umanesimo cristiano e di sensibilità che è stata segnata da un lungo rapporto di amicizia profondo che non è stato mai scalfito durante l’impegno comune di realizzare le nostre scelte politiche con la Democrazia Cristiana per il miglioramento del Bene Comune della gente di Puglia e dell’intero Paese. Una Visione comune: eravamo contrari all’idea di Stato padrone, e dei Cittadini sudditi, ma avevamo e continuo ad avere una Visione che vede lo Stato come regolatore dei processi con l’affermazione dei principi di sussidiarietà , di lasciare ai cittadini la libert� d’intraprendere e di operare in un mercato libero che si è andato globalizzando, senza più barriere con servizi commerciali in internet in tutto il mondo. Mi piace ricordare in particolare, il tenace impegno che Vito ha sempre profuso per la nostra terra, la Puglia, e la sua risoluzione ai problemi del Mezzogiorno con proposte concreta di Legge. Se rileggessimo le cronache politiche di qualche decennio fa, scopriremmo che Vito Lattanzio, era rispettato dai suoi avversari politici sia di Sinistra, sia di Destra che oggi, come il Sen. La Russa, Presidente del Senato della Repubblica, così scriveva quando era Ministro della Difesa del Governo Berlusconi: “Vito Lattanzio ha lasciato un segno profondo nella storia delle istituzioni democratiche del nostro Paese e in tutti noi un ricordo indelebile quale uomo politico e di cultura di altissimo spessore al servizio della Repubblica“.
Antonino domanda: Se guardiamo al futuro nell’era dell’Intelligenza Artificiale, con un Relativismo etico sempre più esteso e anti cristiano, come l’inaugurazione delle Olimpiadi ha dimostrato, ritorneranno i principi e gli insegnamenti della Democrazia Cristiana? Ritorneranno i Politici con la P maiuscola, come sono stati Lattanzio e Moro?
Giovanni risponde: Non lo so, ma prima di risponderti, faccio una considerazione: dopo Mani Pulite che ha di fatto distrutto un’intera classe dirigente, abbiamo appreso di recente che lo fece con un vero colpo di Stato per sostituirla. Così , la Politica è stata, da allora, troppo spesso immeritatamente vituperata anche a causa dello spettacolo offerto da numerosi politici e da nuovi partiti che, poi, si sono liquefatti in pochi anni. La Politica, che scrivo sempre con la P maiuscola, è stata bersaglio di ironie e sberleffi e i giovani e giovanissimi, non avendo più esempi di Testimoni di Vita, autentici Servitori dello Stato, non sono più attratti dalla Politica, per costruire la Polis nel proprio territorio. Oggi, dopo aver superato da poco 80 anni, Ti confesso, innanzi tutto, che continuerò a dire NO a coloro che promuovono e diffondono il Pensiero che Dio non esiste e che con le nuove tecnologie è l’Uomo-dio, assistito e/o sostituito dalla “macchina dell’Intelligenza Artificiale”. Questo pensiero, che alimenta la diffusione del Nichilismo e del Relativismo individuale, è una prospettiva davvero disumanizzante che, oggi, Vito Lattanzio avrebbe combattuto, come faccio lo, con tanti Amici Democristiani, Lattanziani e Morotei della mia generazione, ma anche con i più giovani che non si sentono rappresentati e non vanno a votare. Oggi, purtroppo, esistono solo posizioni partitiche di Sinistra e di Destra, perché lo schema è bipolare. Io ho sempre operato dal Centro della Politica che purtroppo oggi non è più rappresentato come lo era con la Dc. Da numerosi anni, servirebbe una legge elettorale proporzionale, unica legge democratica, che chiuderebbe la lunga fase di transizione, iniziata negli anni ’90, con la legge cosiddetta “mattarellum”. Oggi s’impone per tutti di ridare identità ai gruppi politici e protagonismo all’Elettore che è escluso dalla scelta del Candidato sul suo Territorio, come invece accadeva ai tempi di Lattanzio e di Moro che avevano un larghissimo consenso con centinaia di migliaia di preferenze, come tanti Politici Dc in altre Regioni.
Antonino domanda: Un’ultima domanda: nello scenario politico italiano, sarà possibile la presenza di una Democrazia Cristiana storica? Oppure la presenza di Una DC 2.0 dell’era digitale?
Giovanni risponde: Caro Antonino, intanto Ti ringrazio per questa tua pregevole intervista, e quindi rispondo a questa tua ultima domanda che lo considero non possa avere una risposta con una certezza di previsione: sarebbe velleitario formularla per chiunque. Ma, per l’interesse dei moltissimi cittadini e specialmente dei più giovani che leggeranno le Testimonianze dei grandi Padri della Dc storica, non mi sottraggo. A mio avviso, per realizzare nell’era digitale un obiettivo così ambizioso, servirà che i giovani delle nuove classi dirigenti abbiano desiderio e determinazione a impegnarsi in Politica per affermare nella Società un nuovo Umanesimo, certamente digitale, ma anche un Umanesimo cristiano. A tale riguardo, mi auguro, che le numerose riflessioni in corso, che anche Tu stai sviluppando in tanti Convegni in Italia, sul tema: Intelligenza Artificiale ed Etica: la Società va verso un nuovo Umanesimo o un Transumanesimo? faranno nascere una diffusa passione civile nei più giovani, come è accaduto, dopo la II^ guerra mondiale, per la nostra generazione e per quelle immediatamente successive per la Ricostruzione dell’Italia. Il futuro, certamente, appartiene ai Giovani Millenials, Alpha, Zeta e ancora ai più giovani: saranno loro che dovranno sentire l’impegno per ricostruire la Polis con la tutela della Persona della sua Dignità , dell’Ambiente, del Creato, e per realizzare il Miglioramento del Bene Comune. Concluderei con questa considerazione: l’impresa di ricostruire la Dc storica è ormai un’impresa quasi impossibile perché troppo diversi sono: contesto sociale, economico, tecnologico, geopolitico e, inoltre, ci sono le vicende di carattere amministrativo, patrimoniale, giudiziario che sono state utilizzate per alimentare solo un’immagine negativa della Dc storica. Penso, comunque, che debba continuare l’impegno di ex Democristiani, Cattolici e Laici, ispirati cristianamente, che possiedono e/o condividono Valori etici, cristiani e la cultura politica della Dc storica. Servirà promuovere sul territorio e nella comunità, dove si vive e si opera, la presenza di questi Valori nella Società, attraverso aggregazioni partitiche che saranno scelte e spero che ci sia anche un nuovo Partito di Cattolici e Laici nell’era del cambiamento d’Epoca, previsto nei prossimi 20/30 anni con l’Intelligenza Artificiale. Infatti, sono convinto che un nuovo Partito: Dc 2.0, inserito nel Partito Popolare Europeo, voluto da Alcide De Gasperi, Schuman e Adenauer, i veri Fondatori dell’Europa dei Popoli, potrá contribuire stabilmente a realizzare un progetto politico. Ma ci vorrebbero Politici, come Vito Lattanzio e Aldo Moro, uomini d’onore, Cattolici che non si vergognino di essere frequentatori di Messe e di Curie, che abbiano Virtù etiche nell’esercitare il loro potere, senza approfittarsi per se e per i loro familiari e amici. Sarebbe questa una prova di moralità della nuova Politica: un’incarnazione dell’ideologia associata a un esercizio del potere! Vito Lattanzio ha lasciato, sulla “sponda dei viventi”, 84 anni di vita democristiana, è stato e resta un Testimone anche per i Giovani dell’era digitale perch� sappiano impegnarsi, nel loro futuro, a realizzare un Mondo Migliore.
A cura di Giovanni Copertino *, intervistato da Antonino Giannone **
Nell’intervista, Copertino e Giannone si chiamano per nome: sono Amici dagli anni ’90.
nel 70esimo anniversario della scomparsa di Alcide De Gasperi (9 agosto 1954)
* Giovanni Copertino, nato a Monopoli (25 Gennaio 1943) dove risiede e vive; Laureato in Agraria, è stato Ufficiale del Corpo Forestale dello Stato. Copertino è chiamato dai Cittadini e dagli Amici, Giovanni, ha ereditato la “corrente dei Democristiani che fanno capo a Vito Lattanzio”. È stato Presidente della Regione Puglia dal 4 dicembre 1992 al 3 settembre 1993. Nel 1994, con lo scioglimento della Dc, aderisce al Centro Cristiano Democratico di Pier Ferdinando Casini, con il quale venne rieletto in Regione; ha ricoperto l’incarico di Presidente del Consiglio Regionale dal 1995 al 2000; Vice Presidente della Giunta Regionale (2000-2005) e Consigliere Regionale ininterrottamente fino al 2015. È stato anche Presidente della Provincia di Bari e Sindaco di Monopoli. Copertino, in numerosi anni, si è adoperato nelle Istituzioni come promotore per approvare, in particolare: La legge sull’Università del tempo libero e della Terza Età e la Legge sulla Famiglia. Per le iniziative politiche della Democrazia Cristiana, Copertino, con tanti altri Amici della Regione Puglia, ha sostenuto, per numerosi anni, il Progetto che, purtroppo, non si è realizzato, di un’autentica rinascita della Dc storica.
** Antonino Giannone, barese (11 Giugno 1943), Ingegnere, intervista Giovanni Copertino � stato Top Manager di aziende fino agli anni duemila; Professore a contratto all’Universit� degli Studi di Bari e per oltre quindici anni al Politecnico di Torino. Dal 2019 al 2023, Presidente del Comitato Scientifico (C.S.) della Fondazione Fiorentino Sullo/Democrazia Cristiana, con Presidente l’on. le Gianfranco Rotondi. Nel C.S. partecipavano 80 Esperti su 22 Aree tematiche di diverse generazioni che hanno sviluppato, in eventi culturali, temi attuali, principi e valori anche della cultura politica della DC storica. Nel 2024 è stato tra i Fondatori dell’Associazione culturale “Umanesimo ed Etica per la Società Digitale.