Per il Ddl sul risparmio in arrivo 382 emendamenti di maggioranza

Per il Ddl sul risparmio in arrivo 382 emendamenti di maggioranza

9-giugno2005 Il sole 24 ore – Per il Ddl sul risparmio in arrivo 382 emendamenti di maggioranza e opposizione Banche, assicurazioni oltre il 15%

ROMA – È stato l’ultimo emendamento firmato, al limite dello scadere del tempo, mercoledì a mezzogiorno. Come a voler mettere nero su bianco le parole pronunciate dal Governatore il giorno prima, all’assemblea: «Negli assetti proprietari delle banche europee è importante la presenza di investitori istituzionali e di società di assicurazione, che per loro natura hanno orizzonti di investimento di lungo periodo». Da noi la quota di capitale dei primi quattro gruppi bancari posseduta da imprese di assicurazione italiane ed estere, ha spiegato Antonio Fazio, è del 4,4% nei primi dieci gruppi. Meglio intervenire, per favorire questo processo in Italia. E così è arrivato un emendamento al disegno di legge a tutela del risparmio (in totale sono 382) in cui si consente alle imprese di assicurazione di superare il limite attuale del 15% nel capitale di una banca. Una novità importante che, se passasse, inciderebbe sugli sviluppi del risiko bancario. Basti pensare agli obiettivi di crescita di Unipol nel capitale della Banca nazionale del lavoro. 

Uno dei due relatori, Maurizio Eufemi, smentisce qualsiasi collegamento diretto con le vicende bancarie di queste settimane: «È una modifica di prospettiva, tra banche e assicurazioni c’è bisogno di un forte legame anche in vista delle modifiche che accadranno nei prossimi anni nel sistema bancario. Il ministro dell’Economia, nella recente audizione, ha detto che nei prossimi cinque anni ci saranno nuove aggregazioni in Europa, dobbiamo attrezzarci», spiega Eufemi. Che ha firmato da solo un altro emendamento, «per aprire ancora di più le banche al mercato»: si sterilizzano i diritti di voto delle Fondazioni fino al 30 per cento. Le due modifiche, portando la firma dei relatori, salvo colpi di scena dovrebbero essere approvate, sia nelle Commissioni sia in aula. Dopodichè il testo deve ritornare alla Camera per la terza lettura. Il problema riguarda i tempi e l’approvazione stessa del provvedimento. Il ddl è ancora alle Commissioni Industria e Finanze del Senato: dopo il referendum si comincerà la discussione e la votazione degli emendamenti in commissione, per arrivare in aula al Senato ai primi di luglio. Bisognerà vedere se i deputati metteranno il loro timbro senza ulteriori modifiche: se così fosse, il ddl potrebbe anticipare la sessione di bilancio e arrivare in porto in questa legislatura. In caso contrario, è possibile che non ci siano i tempi per il via libera definitivo. 

Tra gli argomenti oggetto di modifiche, l’articolo 1 che riguarda la presenza delle minoranze nei consigli di amministrazione; il superamento delle soglie che limitano i crediti concessi dalle banche a soggetti azionisti degli istituti di credito; la possibilità che la CONSOB, per superare le cosiddette muraglie cinesi, possa imporre la separazione societaria delle attività di servizi di investimento delle banche.

Testata: IL SOLE 24 ORE    Riferimenti: FINANZA E MERCATI FINANZA INTERNAZIONALE – Pag. 30

Autore: Nicoletta Picchio

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