Intervento in 6a Commissione (Finanze e Tesoro) su detraibilità IVA

Intervento in 6a Commissione (Finanze e Tesoro) su detraibilità IVA

…Proseguendo la discussione generale, interviene il senatore EUFEMI(UDC), a giudizio del quale l’analisi dei presupposti giuridici del decreto-legge e i contenuti della sentenza della Corte di giustizia europea chiariscono con nettezza le responsabilità politiche della situazione che si è venuta determinando con la pronuncia comunitaria, essendo evidente la responsabilità dei Governi che si sono succeduti prima della scorsa legislatura. Il provvedimento in esame appare di corto respiro, con una sostanziale opacità e poca chiarezza sulle modalità applicative e, in definitiva, costituisce una falsa soluzione.
In termini generali, il decreto pone dei limiti all’applicazione immediata della sentenza e, in quanto tale, rischia esso stesso di incorrere in una censura delle autorità comunitarie, per violazione del principio di effettività delle pronunce della Corte di Giustizia.  Il divieto di utilizzare la compensazione o la detrazione per i versamenti futuri del credito maturato in applicazione della pronuncia comunitaria, infatti, costituisce una scelta grave e una lesione dei diritti dei contribuenti  italiani.
Inoltre, a suo parere, occorre con urgenza chiarire se il disposto del comma 2 dell’articolo 1 precluda o meno l’esercizio della detrazione prevista dalla vigente disciplina, nella misura del 15 per cento per le spese effettuate in data anteriore a quella della data di entrata in vigore del decreto-legge. Un ulteriore elemento di valutazione critica, del resto sottolineato anche dalla relatrice, è costituito dalla ristrettezza del termine del 15 dicembre per predisporre e presentare la domanda di rimborso.  A tale proposito, preannunzia la presentazione di un emendamento volto a fissare al 31 dicembre ovvero al 31 gennaio 2007 il termine per presentare le domande di rimborso. Le perplessità sui contenuti del decreto e sulla reale capacità del Governo di affrontare la situazione – che presenta delle analogie rispetto alle questioni emerse in merito alla compatibilità dell’Irap con la disciplina comunitaria – derivano anche dalla incertezza sulle modalità applicative e dall’obbligo dell’invio telematico delle istanze. Come è noto, tale prescrizione, che ripropone un analogo adempimento imposto dai titolari di partita IVA per quanto riguarda l’invio dei modelli F24, ai sensi del decreto-legge “Bersani-Visco”, crea notevoli difficoltà per i contribuenti.
L’oratore rileva poi che la mancata abrogazione delle norme oggetto della censura comunitaria accresce l’indeterminatezza degli obiettivi del Governo. Un’osservazione di particolare delicatezza concerne poi la determinazione del periodo di imposta a partire dal quale può essere richiesto il rimborso dell’IVA indebitamente versata: a suo parere occorre applicare il termine di decorrenza della prescrizione ordinaria e quindi i rimborsi possono riguardare i pagamenti effettuati a partire dal 1996 e non quindi dal 2003. Conclude sollecitando il relatore e il Governo a tenere in considerazione le osservazioni formulate dalla 14a Commissione.

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