Dichiarazione di voto sulla riforma del risparmio

Dichiarazione di voto sulla riforma del risparmio

EUFEMI (UDC). Signor Presidente, sottosegretario Armosino, onorevoli colleghi, siamo chiamati all’ultimo, decisivo passaggio parlamentare sull’attesa riforma del risparmio e dei mercati finanziari; un atto conclusivo rilevante della legislatura che completa il quadro di riforme del sistema.

Presidenza del vice presidente MORO (ore 12)

(Segue EUFEMI). Si apre una fase nuova, di difesa piena del risparmio, in coerenza con i principi costituzionali. Nonostante le difficoltà di trovare un punto di equilibrio su scelte difficili, questa maggioranza realizza una importante riforma offrendo risposte chiare ed inequivocabili. Oggi aggiungiamo un secondo fondamentale pilastro alla efficace normativa sul market abuse da troppi dimenticata. Con incisivi interventi sul dritto finanziario, si creano le condizioni per affrontare le nuove sfide della competizione internazionale, si rafforzano le difese per la democrazia, recuperando le condizioni di una più forte fiducia nel sistema finanziario e nel suo funzionamento. 

L’UDC rivolge un sentito apprezzamento al governatore Antonio Fazio per il suo nobile gesto, per il suo senso di responsabilità istituzionale, che ha caratterizzato una vita intera dedicata alla Banca d’Italia nella ristrutturazione del sistema bancario, nella costruzione dell’Unione monetaria europea, nelle scelte di fondo dell’economia, ma soprattutto per il suo impegno in una stagione, sia politica che economica, difficili della vita del Paese. Siamo certi che saprà superare il delicato momento con forza d’animo e potrà ancora offrire la sua esperienza al servizio del Paese. 

Rivendichiamo con orgoglio il ruolo del Senato su questa riforma che non può essere offuscato dagli ultimi passaggi condizionati da vicende estranee al Parlamento. Abbiamo sempre privilegiato il rigoroso rispetto delle regole evitando dannose ferite, né da parte nostra dobbiamo sottacere alcune criticità e alcune preoccupazioni. Le modifiche apportate dalla Camera dei deputati al sistema di vigilanza sul settore creditizio impongono qualche riflessione sul modello proposto. Non può sfuggire al alcuno che la Banca d’Italia subirà trasformazioni profonde, si appresta a divenire un’Authority indipendente, equiparabile alle altre previste dal nostro ordinamento. Essa perde il carattere di specialità che ne aveva storicamente definito le funzioni e che aveva garantito un altissimo contributo all’economia italiana. 

Le nuove procedure di nomina del Governatore, la motivazione degli atti, la collegialità delle decisioni, la trasparenza e ricorribilità degli atti, la modifica delle competenze in materia di concorrenza bancaria ne modificano ampiamente il profilo istituzionale. Tutto ciò in un equilibrio che tiene conto degli orientamenti dell’Unione. Sono stati accolti i nostri rilievi sull’assetto proprietario di Banca d’Italia evitando espropri sulle quote dei partecipanti. A ciò bisogna aggiungere un’osservazione sui profili squisitamente parlamentari. Viene superata la Commissione di vigilanza sull’Istituto di emissione, non c’è alcun coinvolgimento del Parlamento sulle procedure di nomina del Governatore, non è previsto un impegno diretto della Commissione per la tutela del risparmio, istituita dal nuovo articolo 30 del disegno di legge. In sostanza occorre prendere atto, anche sulla scorta della reiterata richiesta di deliberazione con voto di fiducia, di un ruolo certamente minoritario del Parlamento, eppure sull’intera vicenda, sia con l’indagine conoscitiva, sia con l’esame del disegno di legge, in più occasioni era sembrato che il ruolo delle Assemblee fosse valutato per il peso e il prestigio che debbono avere. E veniamo a ciò che deve essere adeguatamente lumeggiato. 

Questa riforma contiene numerosi e rilevanti profili che rispondono all’esigenza di superare le difficoltà nate con gli scandali finanziari interni ed internazionali: si afferma una cultura dei controlli con adeguati rafforzamenti per meglio tutelare il risparmio e i risparmiatori; la governance societaria, dando maggior peso agli azionisti di minoranza; è stata inasprita la disciplina delle società off-shore e dei paradisi fiscali per assicurare più trasparenza; è stata disciplinata la normativa delle stock options per recuperare standard etici fondati sulla trasparenza e sull’integrità dei manager; sono stati garantiti e tutelati i risparmiatori sulla circolazione dei prodotti finanziari, sui loro contenuti e sui rischi relativi, con maggiore trasparenza degli stessi a difesa e tutela del risparmio, soprattutto nella canalizzazione delle risorse finanziarie legate al TFR, a difesa degli investimenti soprattutto delle giovani generazioni; è stata modificata la disciplina delle società di revisione, puntando sulla qualità e sulla responsabilità; è stata garantita la pluralità delle autorità di vigilanza, valorizzando le loro specificità; sono stati complessivamente rafforzati i presìdi a tutela degli investitori e dei risparmiatori, con regole, procedure e controlli più razionali ed efficaci. 

L’impianto sanzionatorio è stato modificato dalla Camera. Ne prendiamo atto. Avremmo preferito una scelta diversa, anche se siamo consapevoli della scelta forte operata con le misure sul market abuse, da noi fortemente volute e che si inquadrano nell’insieme delle misure di contrasto a comportamenti illeciti. L’opposizione si è trincerata su questo aspetto marginale della legge, trascurando che ogni severità si scontra con i benefici premiali della legge Gozzini che, con eccessivi sistemi premiali, vanifica ogni certezza delle pene anche per reati gravissimi. 

Onorevole Presidente, onorevole Sottosegretario, onorevoli colleghi, nulla è perfetto; una buona legge può non essere sufficiente per impedire comportamenti illeciti. Ai tanti distratti ricordo che, nonostante e successivamente alla legge Sarbanes-Oxley, approvata negli Stati Uniti e tante volte richiamata in quest’Aula, si è registrato lo scandalo della Hollinger International. Nostro compito è allora creare buone regole, intervenendo sul diritto del mercato finanziario, per rendere difficili e contrastare i comportamenti illeciti. 

Abbiamo fortemente voluto questa riforma. Essa segna una svolta. Vederla realizzata e resa operativa, oggi, è per noi motivo di grande soddisfazione. Si realizza un forte obiettivo della maggioranza e del Governo. Il Parlamento ha svolto un ruolo decisivo su punti fondamentali della riforma: abbiamo voluto dare risposte concrete alle attese dei mercati finanziari e dei risparmiatori, ricreando una più forte fiducia nei cittadini risparmiatori perché essa, con un forte adeguamento delle regole in un sistema aperto e globalizzato, diviene una determinante della crescita economica. 

)Per queste ragioni e con forte senso di responsabilità esprimo il convinto voto favorevole del Gruppo dell’Unione democratico-cristiana e di centro sulle fiducie richieste dal Governo sulla riforma del risparmio e dei mercati finanziari, che abbiamo portato avanti con costanza e determinazione guardando esclusivamente agli interessi del Paese. (Applausi dal Gruppo UDC e del senatore Pedrizzi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Social media & sharing icons powered by UltimatelySocial