Intervento in Commissione Finanza e Tesoro

Intervento in Commissione Finanza e Tesoro

Seduta Presidenza del Presidente PEDRIZZI

Interviene il sottosegretario di Stato per l’economia e le finanze Vegas. La seduta inizia alle ore 11.25. IN SEDE CONSULTIVA 

(700) Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2002 e bilancio pluriennale per il triennio 2002-2004. – (Tab. 1) Stato di previsione dell’entrata per l’anno finanziario 2002. – (Tab. 2) Stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno finanziario 2002. (699) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2002). (Rapporti alla 5(superscript: a) Commissione. Seguito e conclusione dell’esame congiunto: rapporti favorevoli con osservazioni) 

Si riprende l’esame sospeso nella seduta dell’11 ottobre scorso. Il presidente PEDRIZZI ricorda che nella precedente seduta era terminata la discussione generale ed erano state svolte le repliche dei relatori e del Governo. Si può ora passare all’esame degli schemi di rapporto predisposti dai relatori. Il senatore EUFEMI, relatore per la tabella 1 e per le parti connesse del disegno di legge finanziaria, illustra uno schema di parere favorevole con osservazioni. In esso, la Commissione in primo luogo valuta con particolare favore l’obiettivo, contenuto nel DPEF, di pervenire ad una revisione del sistema tributario, qualificando la famiglia come autonomo soggetto di imposta; in tal senso, l’incremento delle detrazioni per i figli a carico costituisce un primo, importante passo per raggiungere tale obiettivo. Al fine di rendere maggiormente incisive le misure su tale fronte, potrebbe essere opportuno, continua il relatore,  elevare il limite dei 70 milioni di reddito per l’applicazione degli incrementi a favore delle famiglie con un numero di figli superiore a due; risulta inoltre opportuno valutare la possibilità di predisporre strumenti idonei a rendere efficace l’incremento della detrazione, anche in casi di incapienza di imposta. Inoltre, anche in relazione alla predisposizione del disegno di legge ordinamentale in materia fiscale, la Commissione suggerisce di elevare il limite di reddito per la qualificazione del coniuge a carico e il ripristino della facoltà di presentazione della dichiarazione congiunta anche per i percettori di reddito in tutti i casi in cui oggi non è prevista. Sempre in tema di fiscalità della famiglia, la Commissione suggerisce poi di valutare l’idoneità (in termini qualitativi e quantitativi) degli attuali strumenti volti a sostenere le spese dell’istruzione secondaria e quelle per l’assistenza socio-sanitaria per servizi alle persone, anche attraverso l’incremento dei relativi sgravi d’imposta previsti per quest’ultima fattispecie. Per quanto riguarda il sostegno alle imprese, fermo restando l’apprezzamento per le misure proposte sia nei disegni di legge in titolo che in quelli facenti parte del cosiddetto “pacchetto dei 100 giorni”, la Commissione suggerisce di prevedere misure che consentano di equiparare il regime tributario degli enti di previdenza privati a quelli dei fondi pensione, per i quali sono stati previsti regimi fiscali agevolativi. La Commissione suggerisce inoltre, prosegue il relatore – di intensificare ed approfondire l’opera di semplificazione e di sfoltimento degli adempimenti a carico delle piccole e medie imprese, anche attraverso specifiche disposizioni da inserire nel disegno di legge collegato in materia fiscale. Da ultimo, appare opportuno irrobustire gli stanziamenti previsti a favore delle imprese, attraverso un forte incremento della rotazione del Fondo unico per le imprese. Per quanto concerne, infine, il campo più propriamente attinente alle entrate tributarie, la Commissione ritiene opportuno realizzare pienamente la riforma della riscossione tramite ruolo, individuando nella proroga di un anno del meccanismo di salvaguardia dei compensi per i concessionari della riscossione, in base all’articolo 58 del decreto legislativo n. 119 del 1999, lo strumento più adatto al fine di consentire agli operatori di superare le incertezze, in termini di introiti e di incassi, generate dai ritardi nell’attuazione della riforma stessa.

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